Valutazione
Pregi
Difetti
Recensione ristorante.
Marcello Leoni è un gran bel personaggio. E’ uno che sa stare al mondo, conosce i tempi, sa cosa vuole dire gestire un ristorante. Simpatico, vulcanico, la sala si è certamente giovata della sua presenza.
Ha poi capito che con i fuochi d’artificio al massimo illumini la notte per qualche secondo, non ci vivi.
Passati i periodi degli eccessi, dei venti ingredienti nel piatto, del “tanto” e, a volte, del “troppo”, si avverte una maggiore pulizia e armonia, si percepisce la maturità nelle scelte dei Leoni brothers.
Ci si concentra più sulla ristorazione nel senso più autentico del termine: far star bene il cliente.
E qui, indubbiamente, si passa una bella serata. Il pubblico sembra gradire (sala piena e grandi numeri in eventi esterni).
La materia prima, ieri come oggi, è di alto livello.
Tecnica presente: vedi la tagliatella, tirata a regola d’arte.
Il rovescio della medaglia: qualcosa da dire c’è.
Grandi prodotti trasformati con tecnica e personalità: mai definizione più azzeccata. Non premendo sull’acceleratore, di certo non si sbanda, ma si perdono le emozioni forti. Sono tutti o quasi piatti ben fatti, ma non si grida al miracolo.
I prezzi invece sono molto caldi. 110 euro per un pasto alla carta, a queste latitudini, sono un prezzo importante. Entrando qui, bisogna metterlo in conto. Diciamocelo, perché l’abbiamo pensato in tanti: il conto è da 2 stelle.
Lo stesso non si può dire della carta dei vini, che permette di bere bene senza svenarsi, ora anche al calice.
Un altro appunto: 8 antipasti, 11 primi, 7 secondi. Troppa scelta? Forse una riduzione permetterebbe di fare il salto di qualità.
In definitiva: io qui ci torno sempre volentieri. Per la simpatia e bravura di Marcello Leoni, per la “mano” di suo fratello Gianluca, per la buona scelta di vini. Non credo uscirete delusi: basta sapere cosa si viene a trovare.
Crema di patate profumate al burro bruciato con germogli:
qui proposto come appetizer, in carta è presente con l’aggiunta di una quenelleLa quenelle, dal tedesco knödel e in italiano canederli, è una preparazione tipica francese simile a dei grossi gnocchi a base di crema di pesce o carne (prevalentemente pollo) legata da uovo e contenente eventuale mollica di pane. In genere bollita, è passata dall'essere una guarnizione dei piatti del'alta cucina a diventare essa stessa il piatto. Il termine viene oggi indicato anche in... Leggi di scampi. Già notevole così, probabilmente il crostaceo gli dona una marcia in più.
Frittatina di carciofi alla mentuccia in salsa di cipolla piatta con saraghina e tartufo nero:
Soggetto: la Saraghina. Pregio: straordinario prodotto della zona di Cesenatico. Difetto: annienta tutto quello che gli sta intorno. Piatto da rivedere negli equilibri e nelle consistenze ma plauso per la valorizzazione di un pesce poco avvezzo alla grandi tavole.
Zuppa di parmigiano reggiano “Vacche rosse” con passatelli tradizionali e tartufo nero :
Tagliatelle al ragù di germano in salsa di fegato grasso :
grande gusto, grande soddisfazione. Due primi piatti veri. Peccato per l’eccessiva sapidità della tagliatella, altrimenti perfetta, legata a regola d’arte dalla salsa di fegato grasso. Sul passatello poco da aggiungere: materico. Si conferma la fama dei Leoni come grandi “minestrai”.
Teppanyaki di manzo con cialda di polenta condita, salsa bordoleseSalsa tradizionale della cucina francese a base di vino rosso di Bordeaux, midollo di bue, alloro, timo, prezzemolo, sale e pepe. La salsa bordolese è utilizzata, soprattutto, per condire le carni alla griglia. Salsa originaria della regione di Bordeaux, è conosciuta anche come sauce marchand de vin.... Leggi, midollo di bue e millefoglie croccante di cardi : senza infamia e senza lode, non resterà negli annali. Da rivedere il cardo, eccessivamente unto in questa preparazione.
Petto e tulip di piccione con purè di cipolla di Tropea :
ai Leoni il foie grasIn francese significa letteralmente "fegato grasso" ed è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata”. È uno dei prodotti più famosi e pregiati della cucina francese. Esistono tipologie di 'foie gras' non derivate da animali sottoposti ad alimentazione forzata. Spesso il fegato grasso è associato all'alta cucina francese e internazionale per... Leggi piace molto e lo sanno utilizzare. Appoggiato sul piccione, lo rendono ancora più gourmandPer "gourmand" si intende una persona amante della buona tavola, in particolare delle preparazioni di stampo classico, un cultore della gola. Ghiottone.... Leggi. Cottura super. Purè di cipolle poco incisivo, forse volutamente.
SoufflèPreparazione di cucina classica francese, sia dolce che salata, dalla caratteristica forma gonfia e allungata per la presenza di albumi d’uovo presenti all’interno. La cottura del soufflé in forno avviene lentamente, generalmente a bagnomaria: è un processo molto delicato ed a cui bisogna prestare molta attenzione. Ogni soufflé è costituito da due componenti di base: una crema (solitamente burro, farina... Leggi di lamponi con gelato al gianduia e crema ingleseCrema vellutata a base di latte, tuorli, zucchero e vaniglia. Variante della crema pasticcera, da cui differisce per l'assenza di farina, la crema inglese si utilizza principalmente calda in accompagnamento a dolci a temperatura ambiente, oppure nella preparazione di charlotte, bavaresi e nella creme brûlée, nella quale il latte viene sostituito dalla panna liquida.... Leggi alla menta :
tecnicamente un ottimo soufflé, gonfio e arioso. Deve necessariamente essere abbinato alla crema inglese che ne smorza la dolcezza. Gelato ottimo, ma un po’ slegato dal contesto.
Pane e piccola pasticceria meritano nota apposita: curati come non vedevamo da molto tempo.
il pregio : La presenza di Marcello Leoni in sala.
il difetto : Rapporto q/p discutibile.
Il Sole – Antica Locanda del Trebbo
Via Lame 67
Trebbo di Reno – Bologna
( +39 ) 051-700102
Menu degustazione: 115 euro
Alla carta: 110 euro
Chiuso: sabato a pranzo e l’intera domenica
Visitato nel mese di Gennaio 2010
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Rob78
Si Rob, se quello che vediamo costa 115 euro è tutto molto più che discutibile . E anche la pesantezza dello scorcio della sala è piuttosto discutibile .
Scusa Kriss nn capisco il riferimento alla sala... :)
Assegnare 16,non perché lo dia l'Espresso,sarebbe stato troppo generoso?Una peculiarità dell'essere dei(gran)minestrai,la ravviso nel loro modo di eseguire i risotti,sempre impeccabili sia nelle preparazioni più ardite che in quelle più classiche.Darei il 16,per la loro continua sperimentazione nell'accostare ingredienti che al primo impatto,sembran messi lì per caso,ma poi(almeno per me) si rivelano abbinamenti riuscitissimi.Ps è il mio primo post,spero,in un luogo così stimolante.farne seguire altri.Saluti
avevo avuto notizia che Gianluca Leoni non fosse più in cucina e di qualche caduta a precipizio nei piatti (l'unica caratteristica che vedo immobile e immanente sono i prezzi :-)) questo mi "riluttava" a tornarci: mi confermate invece che è ancora lì?
Massi, e basta con questi tavoloni tondi con le tovaglie a terra. Quelle cose ormai se le possono permettere solo i classiconi pluristellati dove te lo aspetti il pesantore dell'arredamento. La nuova generazione vuole vedere qualche cosa di più leggero, di più fresco. Questo sembra il mancato due stelle con le cose fatte a metà, e pure i piatti , con tutti i limiti dell'infelice impiattamento non valgono quei soldi , mentre la valutazione è buonista, guardateli bene quei piatti...
La sala secondo me ha il suo fascino. La foto, soprattutto la mia, non riesce a comunicare l'atmosfera che questo locale ha. Decadente, ma ha il suo perchè. In ogni caso i Leoni a fine anno dovranno per forza cambiare sede, magari cambieranno stile dell'arredamento. Io comunque preferisco mille volte una sala come questa, che ha una identità e una personalità, a quelle standardizzate "minimaliste" che oggi si vedono sempre di più in giro. Sul conto poco da aggiungere, è da due stelle.
Vero che i risotti sono uno dei punti forti dei Leoni, ma in relazione agli altri 16 dati da questo sito il punto in più sarebbe stato fuori luogo. Grazie per l'intervento, le opinioni di tutti sono sempre gradite
Sono d'accordo sui prezzi, davvero troppo elevati (ma è così da sempre al Sole). Però guardare alcuni di quei piatti, come la zuppa di parmigiano con passatelli e tartufo nero o le tagliatelle al ragù di germano in salsa di fegato grasso a me fa venire una gran fame. Il che, visto che stiamo parlando di un ristorante, è sempre una cosa positiva :-D
Confermato :) Gianluca in cucina e Marcello in sala
Rob,a parzialissima difesa,può essere che un appannamento nei piatti sia dovuto alla loro nuova "avventura" imprenditoriale con il bistrò18?(se sapessi mettere,dal telefono,il link in sovraimpressione lo farei..).Stando su queste cifre,meglio il Sole,o la Locanda della Tamerice?
sai bene che nn posso permettermi di giudicare i piatti dei colleghi, nn sono manco all'altezza di farlo... dico solo che se prendiamo in esame attraverso un articolo i pregi/difetti di una cucina nn dobbiamo concentrarci su tavoli, arredi ecc.
La mia precedente visita alla Locanda del Sole risaliva all'anno scorso, ne uscì una scheda per la fu "guida gourmet". La mia impressione fu la stessa di questa ultima visita. 15/20. E' un posto in cui io passo sempre una bella serata, mangio bene e spendo parecchio. Il mio voto però prescinde assolutamente dalla valutazione q/p. Sicuramente i Leoni sono impegnati in varie attività, in primis il bistrot che tu citi e che non ho ancora avuto il piacere di frequentare, ma probabilmente è questo il livello che vogliono proporre per mantenere il loro target di clientela. Solo una nota: la sala era piena. Sul paragone con la Tamerice (che ha prezzi analoghi se non sbaglio) non mi spingo perchè manco da troppo tempo da Ostellato per fare una corretta valutazione.
Rob hai ragione!prima si spendeva qualcosa meno,loro ai fornelli si divertivano,ma il loro divertimento era fine a se stesso,perché la clientela magari non apprezzava voli pindarici,adesso son pieni perché come scrivi giustamente tu,scelgono piatti "rassicuranti"..Il bistrot,il cui sito mi pare sia bistrot18.com,è un posto abbastanza ammiccante.Con prodotti "firmati",cucina espressa,solo che se vuoi fare il bistrot e poi fai pagare una scaloppa di fegato grasso 23 euro...
io ne ero uscito l'anno scorso con un 14 scarso, sarà stata una giornataccia magari. in effetti non avevamo scelto risotti, sarà per questo?
Beh senza polemizzare ovviamente ne tanto meno mettere in discussione l'operato altrui,avere il locale pieno di questi giorni è impresa non facile,anche se bisogna sapere che giorno della settimana si fa' riferimento.Detto questo ,aggiungo che molto spesso locale pieno non corrisponde a sinonimo di qualita' come in questo caso specifico.
il rapporto q/p non sembra proprio un granchè ma secondo me va provato e lo farò presto
Siete mai stati al Ristorante de l'Hotel i Portici? Vista la penuria di buoni,se non ottimi locali a Bologna,questo ristorante le cui cucine sono governate da Guido Haverkock,che portò il rist del Castello Banfi alla agognata stella,ha portato una decisa ventata di aria fresca nel panorama cittadino.Menù degustazione 5portate ad 80.. Antipasti 16 primi 18 secondi 24..dolci non so perché le due volte che son stato ho preso il menu.Ottimo servizio,quasi romantico,se non fosse che affaccia su una strada di gran passeggio, dove,rischi di mangiare con il voyeur di turno.
Non è una questione fondamentale, ma già che è partito il filone: io associo identità e personalità a originalità, a qualcosa di particolare, diverso dal solito. La standardizzazione minimalista sarà pure la moda del momento, ma anche questa sala (da come appare in foto, sia chiaro) sembra allineata a uno stile piuttosto comune in un certo tipo di locali. Sempre una moda, ma...di qualche anno fa! :-)
Grazie, è nella lista dei posti da provare. Come hai trovato la cucina di Haverkock?
Teppanyaki di manzo con cialda di polenta condita, salsa bordolese, midollo di bue e millefoglie croccante di cardi : senza infamia e senza lode, non resterà negli annali. Da rivedere il cardo, eccessivamente unto in questa preparazione. E dire che sono diventato matto per trovarlo, peraltro senza un buon risultato, per fare una finanziera ad una cena. Che sappia io è vietato, o no?
Oddio, questo menù è da sballo! Elenca tutte le cose che mi piacciono di più dal foie gras al tortino di cioccolato. Per non parlare del parmigiano "vacche rosse" che ho assaporato proprio ieri per la prima volta... mi ha rapita. In questo posto ci andrò di certo! Bravo direttore!
Se posso permettermi una piccola pennellata di colore. La visita è vecchia, mi pare 2005. Nel "dopo teatro" Leoni mi raccontò della sua passione di HOG (Harley Davidson) e di come, in primavera, a cavalcioni della moto si divertisse a cercare erbe spontanee lungo alcune anse del Reno. Confermo la mia impressione che come Minestrai ci sanno fare meglio che su altro. A suo tempo il servizio di sala non era proprio il massimo. Comunque un posto dove resta la curiosità di tornare.
Sararlo, si permetta, si permetta quando vuole ;-)
Mi è piaciuta!Sapori non troppo prevaricanti,a tutti gli ingredienti cerca di dar risalto,anche alla panna acida in accompagnamento al tempura di gamberi rossi...piatto memorabile è stata la sella di capriolo con funghi shitake e polenta..Dolci ben presentati,di scuola direi,come disposizione nel piatto ricorda quella di certi ristoranti dell'Alto Adige..sulla rossa,è inserito tra i rising for the stars 2010,io gliel'avrei assegnata.Darei un 15
per la cura nell'esecuzione e nella presentazione dei dolci,mi riferivo a posti come lo Zur Rose di Appiano,dove i dolci non recitano la parte ddì gregari,anzi...
Grazie, segnato in agenda! :)
Figurati!Rob sei mai stato da Lopriore? Il 1o marzo all'eataly di bologna ci sarà lui con un menu' con piatti all'apparenza estremamente semplici,con vini abbinati.Sarei molto tentato,magari potrei mangiare le più buone seppie in zimino della mia vita...
Leoni è un grande, ma sulle moto non ci siamo, io prefetisco le BMW.
Ho reierato mi scuso....visto che ho in stima i frarelli Leoni, conosco meglio Gianluca, e avendo avuto esperienze grandissime già da giovani, sottolineo il fatto che la peggior critica daricevere è quella sull 'impiattamento. Molti lo vorrebbero simile ad un disrgno ma la bellezza di un piatto viene da dentro il piatto e non da orpelli o decorazioni o caviali sfericizzati molecolarmente. Trovo assurdo dare importanza all' impiattamento, certo deve essere ben messo, ma mai a scapito del gusto. La cucina televisiva ha distrutto la ristorazione, che per inciso era già messa poco bene..