Recensione ristorante.
Il De Kas, situato nel verde del Frankendael Park, verso la periferia di Amsterdam, è un ristorante unico nel suo genere. Non troverete, probabilmente, in nessun’altra metropoli del mondo un locale circondato dal proprio orto biologico, da cui provengono tutti i prodotti in carta, ad eccezione delle carni, la cui filiera è seguita personalmente dallo chef Gert Jan Hageman. Magari non è una novità assoluta per un ristorante di campagna, ma in città qualcosa di simile non si era mai (o quasi) visto.
Avevamo avuto numerosi positivi feedback: è il nuovo che avanza ad Amsterdam, ci avevano detto. Speriamo per gli abitanti di questa splendida città che non sia così. La nostra è stata un’esperienza poco più che sufficiente. Nessuna possibilità di scegliere alla carta, ma un unico menu recitato a voce e imposto a tutti i commensali. Cinque portate, di cui tre antipasti portati contemporaneamente al nostro tavolo, facevano sperare in un’attenzione maggiore alla qualità delle proposte. Ci è sembrata, invece, una grande mensa senza particolari velleità. Né va meglio con la carta dei vini, una settantina le proposte, per lo più biologiche, ma poche le etichette interessanti.
L’ambiente, ben inteso, è suggestivo, per chi ama il genere. Una enorme costruzione di vetro, alta una decina di metri, che ha tutte le sembianze di una serra, un bell’olivo su un lato della sala, e tavoli con piccole tovagliette ed apparecchiatura essenziale. La serra, visitabile, in realtà, c’è davvero, appena entrati sulla sinistra troverete piante di melanzane, zucchine, cetrioli, peperoni, pomodori ( ben 18 varietà ), pesche, lavanda, tè verde, basilico. Il servizio è gentile, ma piuttosto sbrigativo. Ci dicono che hanno quasi 60.000 ospiti ogni anno e ci rendiamo conto che con questi numeri non si può pretendere la personalizzazione dell’accoglienza.
La cucina ha una forte impronta vegetale, ma vagamente mediterranea.
Si inizia, decentemente, con saporite ostriche locali, sovrastata da una golosa salsa olandeseLa salsa olandese (in francese: sauce hollandaise) è un'emulsione di tuorlo d'uovo e burro liquido, aromatizzata, di solito, con succo di limone, sale, pepe bianco o di cayenna. All'aspetto è di colore giallo e opaco, liscia e cremosa. Il suo sapore è ricco e burroso, con un lieve sentore acido dato da altri componenti. L'olandese è, secondo l'alta cucina francese,... Leggi, e frittelle in accompagnamento. La salsa, seppur ben fatta, non ci sembra dia molto spazio ai pregiati molluschi.
Il salmone marinato è buono, ma piuttosto ordinarie ed unte le crocchette di sedano rapa. Poi mozzarella, prezzemolo e rape rosse in tre consistenze. Avremmo, ovviamente, fatto a meno della mozzarella, di dubbia qualità, mentre interessanti sono le rape, crude, cotte al forno, e marinate.
Il “main course” è il maiale al forno bardato con prosciutto Serrano, purea di patate al prezzemolo e fondo di vino rosso (non meglio identificato). La carne, purtroppo, non ha mordente, grado di cottura leggermente avanzato, pochi succhi, e la salsa al vino decisamente acida, troppo acida.
Discreto lo zabaione con gelato al cioccolato a chiudere una esperienza poco entusiasmante.
Magari in altra occasione e con altre proposte sarete più fortunati di noi, ma, sinceramente, non ci sentiamo di consigliarlo, a meno che non vogliate toccare con mano il mirabile e raro concept del “coltivato e cucinato”. Per i voyeur c’è anche lo chef table da 4 persone, direttamente in cucina. Menu ad hoc ed illustrazioni in diretta degli chef: il tutto per 125 euro a persona, vini inclusi.
il pregio : L’orto “nel” ristorante
il difetto : Una cucina soltanto corretta che non regala emozioni
Restaurant De Kas
Kamerlingh Onneslaan 3
Amsterdam NL
Menu a prezzo fisso: 49,50 euro (tre antipasti, un piatto principale, un dolce)
aperto dal Lunedì al Venerdì
per pranzo e cena
12.00 am – 2.00 pm
e 6.30 pm – 10.00 pm
Sabato solo a cena
6.30 pm – 10.00 pm
Chiuso la domenica
Tel ( +31 ) 020 462 45 62
Fax ( +31 ) 020 462 45 63
E info@restaurantdekas.nl
http://www.restaurantdekas.nl/
Visitato nel mese di Dicembre 2009
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Fabio Fiorillo
12 Comments
Insomma, proprio un Restaurant del Kas 😀
Ahhhh!!! La mozzarella olandese!!!
E quel maiale pieno di tumori. Che skifezza.
Le emozioni le ha il proprietario a fine anno quando fa i conti….. 🙂
“Magari non è una novità assoluta per un ristorante di campagna, ”
In effetti: Vite a Coriano, il ristorante gastronomico di San Patrignano è proprio così: dalla carne, alle verdure ai formaggi all’olio, tutto è autoprodotto. E, a differenza di De Kas (dove sono stato anni fa) si mangia decisamente bene
Non ho mai – per mia fortuna – messo piede in questo ristorante ma, a vederli, i piatti descritti fanno proprio schifo!
no billy sii politically correct..sono diversamente buoni
Alla faccia del biologico!
Che cos’è questa storia?
Sembra una marchetta non andata a buon fine….. E allora lo chef che ha ospitato può ancge citare il giornalista scorretto…. o no?
Dovevi scriverlo di là. Anyway: le marchette si fanno in due, chi scrive e chi “paga” affinché si scriva. Pur senza esagerare, comunque il rapporto è lo stesso che si esiste tra corrotto e corruttore. E la scorrettezza va divisa equamente tra i due
…hooopps.. questo andava postata sull’altra reensione, quella di Brusciano.
Penelope fai e disfi…è il tuo nome o un giusto nome d’arte?
mi avete distrutto il ristorante insospettivano le aiuole troppo regolari rispetto a quelle pummarole all’italiana irregolari ma efficaci
oltre a san patrignano avete notizie di cose simili al’estetica non alle porcheriole di de kas??