Passione Gourmet Taverna Estia, Francesco Sposito. Brusciano (NA) di Fabio Fiorillo e Norbert - Passione Gourmet

Taverna Estia, Francesco Sposito. Brusciano (NA) di Fabio Fiorillo e Norbert

Recensito da Presidente

Valutazione

Pregi

Difetti

Visitato il 12-2024

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Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione ristorante.

Il vero talento della ristorazione campana in questo momento è dove non te lo aspetti.
A Brusciano, hinterland napoletano, c’é un ragazzo di 26 anni, Francesco Sposito, bravo, bravissimo.
L’eleganza e la capacità di utilizzare elementi poveri ed altri più nobili con la stessa disinvolta autorevolezza, si palesano in ogni sua creazione.
Ha fantasia, ardore, e, ancora di più, idee chiare sul reale significato della Cucina.

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Idee maturate grazie ad una conoscenza approfondita delle basi dello scibile gastronomico acquisita innanzitutto dal padre Armando, da una cui intuizione dieci anni fa è nata la “taverna”, ed affinata poi da due maestri quali Igles Corelli e Fabio Barbaglini i cui insegnamenti traspaiono netti e limpidi.
Il ristorante è un’oasi nel deserto tra Brusciano e Pomigliano. La sala è accogliente, tovagliati e coprisedie bianchi, pavimenti color cotto, cucina a vista ed un caldo camino.

A soprintendere Mario Sposito, maitre-sommelier competente e capace di fare gli onori di casa in modo impeccabile.

La carta dei vini è discreta, qualche chicca è possibile scovarla, anche se scarsa, e per certi versi inusuale, è la presenza di francesi. La nostra scelta? Montepulciano Villa Gemma 2001 Masciarelli (65 euro). Una bomba, pieno, opulento, corposo, persistente. Un vino dalle spalle grosse. Per gli amanti del genere.

Divertenti gli amuse-bouche serviti con un calice di champagne: bon bon di broccoli, coni di pasta fillo con latte cagliato e verdure disidratate e fritte.

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Il menu è equamente ripartito tra mare e terra, così come i percorsi guidati.
Il nostro Racconti di terra (75 euro), lo diciamo sin d’ora, ci ha fatto godere. Certo, l’impressione complessiva è stata resa ancor più positiva dai quattro piatti alla carta che abbiamo provato in aggiunta. Senza dubbio la panoramica della cucina è stata completa, ma completa è stata anche la nostra soddisfazione.

Squisito ed etereo il bignè fritto al nero di seppia ripieno di ricotta di fuscella su salsa di peperoni fritti. Occhiata d’intesa, è bravo, pensiamo.

Ottimo il Bon bon di latte fritto, gazpacho di pomodorini vesuviani, quenelle di zucchine alla scapece con alice marinata, sintomatico di una capacità di accostare con raffinatezza elementi difficili da contrapporre.

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Tale capacità si esalta nel “Tartufi e tartufi” (dalla carta), piatto potenzialmente insidioso ma il cui risultato sorprendente ha dissipato ogni dubbio sulle potenzialità di Sposito: i tartufi di mare, cotti al vapore, sono pieni e carnosi, l’emulsione di riesling dona acidità (forse troppa), il sale affumicato e l’acqua dei frutti di mare sapidità, la panna fresca grassezza, il tartufo bianco molisano eleganza, i delicati e teneri germogli di aglio sono un perfetto trait d’union.Un piatto che coinvolge tutti i sensi. E’ molto bravo, pensiamo.

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Il baccalà che in Campania alberga ovunque, dalle grandi tavole alle umili trattorie, a Brusciano è declinato in una convincente creme brulèe con divertenti consistenze e forme di fagioli cannellini e peperoni cruschi. L’estetica (il piatto ha le sembianze di una piccola barca a vela) non è fine a se stessa. Interessante l’idea di sostituire la copertura classica di zucchero caramellato con la polvere di patate che conferisce un piacevole contrasto. Poi la sua tartara ed il mussillo fritto.
Le vele di questo vascello sono di farina di fagioli presenti anche in forma di mini polpette. La “rete” di peperone caramellato e la scorzetta di limone non sono dei semplici elementi decorativi; tutt’altro che comprimari regalano al palato bellissime sensazioni.

Equilibrati, saporiti, essenziali sono i sottilissimi fagottini di pasta al pistacchio ripieni di pomodoro al timo, quenelle di burrata, chips di pop corn e verdure fritte. La sfoglia è tirata alla perfezione e la burrata conferisce l’ideale componente grassa che si contrappone delicatamente all’acidità del pomodoro. Buoni davvero.

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(Dalla carta) godiamo ancora con una pasta ripiena. I ravioli (30 tuorli per chilo) di ricotta, ovoli e funghi porcini appena saltati, con dragoncello e crema di parmigiano hanno una matrice tradizionale, senza dubbio, ma sono la vivida dimostrazione della padronanza dei fondamentali. Golosi.

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Poi la sella di coniglio con la sua polpetta, al profumo di ginepro cotto a bassa temperatura su finocchi gratinati e cipollotto. A latere una composizione di ortaggi caramellati (…che buono il porro! ) e funghi. Padronanza delle cotture, scelta adeguata delle materie prime. Ancora una volta senza sbavature.

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Non c’è grande tavola che non abbia un piccione in carta, e la Taverna Estia non è da meno. Eccolo in una convincente versione, con il petto marinato al marsala, le coscette, molto saporite, avvolte in pasta fillo, scaloppa “croccante” di foie gras e ristretto di campari (dalla carta). Poi c’è la salsa di ostrica, dosata col bilancino, a regalare una singolare punta iodata, vera marcia in più. A completare il tutto il vegetale del porro marinato e il piacevole amaro del campari. Pleonastica a nostro avviso, ma veniale,la presenza del fegato. Non ne avremmo, in fin dei conti, sentito la mancanza.

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Che soddisfazione! Qualcosa di nuovo si muove al Sud..discettiamo, ma temiamo i dolci, vero tallone d’achille di molte cucine. Speriamo.

In veloce sequenza:

Parfait di liquirizia, spuma di zucca alla vaniglia e croccante di mandorle. Finalmente un predessert che ha un suo perchè: in porzione più abbondante, potrebbe ambire a maggiori considerazioni.

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Il castagnaccio a modo mio……Una base di crema di ricotta e cannella, con un cannolo di pane cafone ed un ripieno di crema sifonata di rhum e castagne, seppur di buon livello l’avremmo preferito meno alcolico.

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Millefoglie al burro di normandia con crema chibouste alla vaniglia e caramello al latte (dalla carta). Un dolce goloso, anche alla vista, con la crema che gronda eroticamente dalle sfoglie. Ancora una volta tecnica e gusto coniugati in perfetta unione.

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Ultimo, ma non ultimo, il Flan di limoni e mandorle con gelato di ricotta e canditi, amarene sciroppate e marmellata di cordamomo ed arance (dalla carta). Nonostante fossimo satolli, la sua bontà ci ha spiazzato.

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Nota di merito al comparto dessert, e noi chiudiamo, finalmente, in bellezza.

Il miglior cuoco campano? Probabilmente si, e non crediamo sia un azzardo.
Il miglior ristorante? probabilmente no.
C’è un’autentica macchina da guerra lì a S. Agata, con decine di persone in sala e cucina, con una incredibile cura dei particolari che rendono l’esperienza totalizzante. A Brusciano, per ovvi motivi, tutto questo manca, ma a noi, indefessi giratavole, poco importa. La soddisfazione di pancia e palato provata quella domenica a pranzo ci ha fatto dimenticare tutto il resto.

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il pregio : Uno dei talenti più interessanti della nuova leva gastronomica italiana.

il difetto : Carta dei vini non esaustiva.

Taverna Estia
Francesco Sposito
Via Guido de Ruggiero, 108
Brusciano (NA)
Tel: ( +39 ) 081 5199633
Chiuso : Domenica sera, Lunedì, e Martedì a mezzogiorno. Una settimana in Gennaio e due in Agosto
Prezzi: alla carta 60 – 80 euro
Menù degustazione : 75 – 90 euro
Numero coperti: 35

http://www.tavernaestia.it/

Visitato nel mese di Dicembre 2009.

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Fabio Fiorillo e Norbert.

40 Commenti.

  • roberto14 Gennaio 2010

    accidenti, qui non si scherza... complimenti al "ragazzo" :-)

  • roberto14 Gennaio 2010

    una domanda: in quanti sono in cucina? grazie anticipatamente

  • piergiovanni14 Gennaio 2010

    Wow !! Recensione a dir poco invitante. Ma si cucina meglio lontano dal mare ? : )

  • emanuelle14 Gennaio 2010

    Quindi il menù sarebbe composto da sei piatti a cui ne avete aggiunti per ben tre dalla carta...

  • fabio fiorillo14 Gennaio 2010

    @roberto dal momento che la cucina è a vista più o meno si riesce a vedere quanti sono ai fornelli. Durante il nostro pranzo ce ne erano 4 oltre lo chef, se la memoria non mi inganna. I coperti erano una decina. @emanuelle per avere la più ampia possibile panoramica sulla cucina ci siamo 'sacrificati' ordinando in pratica 2 menu a testa: il degustazione di terra e 4 piatti alla carta ciascuno,i classici antipasto,primo,secondo e dolce che sono indicati tra parentesi nella scheda

  • gnamgnam14 Gennaio 2010

    Elimineri il "probabilmente" dal considerarlo il miglior cuoco campano.

  • franco francese14 Gennaio 2010

    E con ventisei anni ! Il ragazzo avrà le spalle ben coperte e i piedi al caldo come si suol dire. Mi lancio su una previsione: l'Alajmo del Sud. Però anche Romito...

  • Antonio Scuteri14 Gennaio 2010

    Fabio, ma non dovevamo andarci insieme?!! Ora ti tocca ritornarci :-D

  • fabio fiorillo14 Gennaio 2010

    ma infatti dal giorno della visita della scheda ancora non sono tornato... il mare è pieno di pesci, mica vorrai mangiare sempre lo stesso!? :)

  • Giovanni Lagnese14 Gennaio 2010

    Il "reale significato della Cucina"? Comincia a venir da ridere. "Soddisfazione di pancia e palato"? Si ride! Ah, la gente semplice! Sia chiaro: manco alla Taverna Estia da troppo tempo per poter dire la mia. Ma l'approccio dei recensori è davvero... sempliciotto. Perdonatemi. La tendenza attualmente più apprezzata della cucina italiana contemporanea, di cui Bottura è la massima espressione, ha stufato. È qualunquista e commerciale. E accontenta tutti. Basta con la "soddisfazione" volgare! Penso comunque che Francesco Sposito sia più intelligente di certi "recensori", e possa crescere e approdare un giorno all'unica cucina che oggi ha senso: la cucina di testa. Anche Romito, da quel che ho capito, non mi interessa molto. Come mi interessa più Bottura, che pure tanto ho apprezzato nella mia unica visita al suo ristorante. Ma ora basta. Io voglio piatti antigolosi! Mortificate la golosità, o chef, approdate alla cucina d'arte, alla cucina antigolosa! Giovanni

  • Giovanni Lagnese14 Gennaio 2010

    * Come _non_ mi

  • Kriss14 Gennaio 2010

    Ma ti sei fatto del crack?

  • Giovanni Lagnese14 Gennaio 2010

    Vai a soddisfare la pancia, va'! Giovanni

  • azazel15 Gennaio 2010

    ...e cari chef mi raccomando...un sottofondo di musica inascoltabile e quadri inquardabili nel vostro ristorante...magari avrete un cliente solo, ma volete mettere la soddisfazione di cotanta approvazione?

  • Giovanni Lagnese15 Gennaio 2010

    Come sottofondo musicale, rigorosamente Stockhausen. E non quadri, ma neotopografie di Robert Adams. Giovanni

  • roberto15 Gennaio 2010

    sei fantastico......

  • azazel15 Gennaio 2010

    helicopter quartet ça va sans dire...ma ti consiglio makrokosmos di crumb o trinity di flynn...fanno al caso tuo!

  • laurart15 Gennaio 2010

    Ciao, visto che sei un appassionato di cibo e vino ti lascio un saluto da un'artista che spesso e molto volentieri partecipa ad iniziative "arte & gastronomia" o "arte & enologia" avendo la tua stessa passione.... Buona continuazione e se ti va passa a fare una visita da me... http://www.laurart.ch/laurart.ch/Blog.html Ciao Laura

  • orson15 Gennaio 2010

    colpo apoplettico?;)

  • Presidente15 Gennaio 2010

    Il prossimo intervento offensivo ti banniamo. O decidi di argomentare il tuo punto di vista senza offendere oppure evita di intervenire, per favore.

  • azazel15 Gennaio 2010

    @chi?

  • Giovanni Lagnese15 Gennaio 2010

    ...

  • Cocca16 Gennaio 2010

    C'è in giro una voce dalla quale sembrerebbe certo lo spostamento di Francesco Sposito in una bellissima localita' di grande charme ancora piu' a "Sud". Sarebbe, se vera, una bella sfida per i sapientoni plurispinti del nord, sarebbero sicuramente belle messe da cantare. Sinceramente lo spero tanto per questo ragazzo che si e' fatto da solo

  • emanuelle16 Gennaio 2010

    Più a sud, Taormina?

  • cocca16 Gennaio 2010

    Questo non lo sò. Ripeto, ho sentito delle voci anche molto affidabili ,a mio parere e comunque se fosse vero sarebbe di certo una novità importante : non credi ?

  • Francesco Sposito16 Gennaio 2010

    E’ molto importante, per chi come me fa questo lavoro con passione, essere sottoposto al giudizio di persone che amano questo mondo. Ritenendo che questo sia un grande momento di crescita personale e professionale soprattutto se si viene a posta in una location non facile come la Taverna. Il mio lavoro è il proseguimento di una sfida , quella che ha cominciato mio padre ormai 12 anni fa. Un seme forte, la ferma volontà di credere che tutto, o quasi, è realizzabile se si ha determinazione e coraggio. So bene che la cantina è un po’ scarna ma per noi che “ campiamo solo di clienti e non di consulenze, manifestazioni, finanziatori e quant’altro, soprattutto in questo momento facciamo fatica a stare in piedi. Spesso mi domando come sia possibile essere così trascurati da quel mondo di "penne" che pur dovrebbe essere attento e felice se qualcosa di buono si muove. Quanti come me e forse più bravi di me non c’è l’anno fatta, quanti, non avendo alle spalle una famiglia come la mia oggi sono costretti a fare altro. E’ per questo che ringrazio, Fabio e Norbert per quanto hanno scritto e trasmesso sul mio conto. Mi rincresce non poter dire altrimenti di altri che dopo aver concordato un passaggio e dopo aver mangiato di tutto ( tra l’altro senza pagare ), dopo cinque mesi non hanno ancora recensito il ristorante. Probabilmente non avendo avuto “ prezzemolo “ nei piatti hanno o si è dimenticato di noi. Questo è veramente inaccettabile e vergognoso. Francesco Sposito

  • Antonio Scuteri16 Gennaio 2010

    Sarò all'antica, ma secondo me le recensioni hanno valore solo se si mangia non annunciati e si paga regolarmente il conto. Dal mio modesto punto di vista le recensioni concordate lasciano il tempo che trovano, e anzi rischiano di essere addirittura controproducenti. Ma magari sono ingenuo io....

  • Cris16 Gennaio 2010

    Esulando un attimo dal locale di Sposito, mi permetto un inciso, ossia sempre la solita domanda: senza pagare e concordando il passaggio in un locale ci può essere "critica" ? Oppure semplicemente promozione / pubblicità?

  • roberto16 Gennaio 2010

    si fa interessante....

  • Pat Garrett16 Gennaio 2010

    Quoto nel modo piu' assoluto. Ne conosco solo uno che concordava il pranzo e non pagava, ma mi sembra (fortunatamente) gia' alla deriva col suo blog..

  • Il Guardiano del Faro16 Gennaio 2010

    Il commento di Francesco Sposito , la cui cucina proposta a Brusciano ancora non ho avuto il piacere di provare, salvo qualche assaggio che papà preparava a Bordighera nel loro bistrot marino, ripropone un tema spesso discusso, ma sul quale pesa la decisione di entrambi le parti. Insomma, bisogna essere d'accordo in due per mettere in piedi quelle situazioni che ci descrive Francesco, e quindi le responsabilità andrebbero forse condivise quando l'affare non soddisfa. Sul tema enologico, ricordo invece la buona selezione di vini del territorio campano che la delegazione di famiglia portò in Riviera, tra cui chicche di grande interesse. E non credo neppure sia il caso o il momento opportuno di fare grossi investimento in quel settore (IMHO) Comunque complimenti a Francesco per l'applicazione e il risultato .

  • Giovanni Lagnese17 Gennaio 2010

    Quoto anch'io, assolutamente. Giovanni

  • Francesco Sposito chiede la recensione alla "penna" che non ha pagato il conto alla Taverna Estia | Dissapore18 Gennaio 2010

    [...] uno cui capita che parta l’embolo dell’ingiustizia. Lo abbiamo scoperto leggendo una recensione elettrizzata commentata tra gli altri, proprio da Francesco Sposito. Che dopo aver ringraziato i critici attenti [...]

  • giovanni gagliardi18 Gennaio 2010

    Caro Sposito, ammetto di non essere mai stato nel suo ristorante, ma appena possibile, vista la recensione, dei miei amici e colleghi, rimedierò. Ciò detto, secondo me Lei dovrebbe fare chiarezza. Che significa CONCORDARE il passaggio? Perchè poi questi signori non hanno pagato? Glielo ha offerto lei il pranzo? O hanno preteso di non pagare? Nel primo caso, di cosa si lamenta? Non penso che lei offra pranzi per ricevere qualcosa in cambio. Nel secondo caso poteva chiamare i vigili urbani. E comunque è ancora in tempo a ricorrere alla giustizia ordinaria per recuperare il credito. Dico questo perchè lei usa termini come INACCETTABILE e VERGOGNOSO. Ma, più precisamente, cosa è inaccettabile e vergognoso? Ad Majora

  • franco francese18 Gennaio 2010

    Qual'è la novità? Il parassitismo mediatico informativo di Dissapore? :D

  • Francesco Sposito18 Gennaio 2010

    Dopo i commenti che si sono scatenati, urge da parte mia una precisazione. Forse " concordato ", in questo mondo dove vige la cultura del sospetto, è un termine improprio e di questo chiedo scusa. Sarò più chiaro. Premesso che è impossibile riconoscere i recensori delle guide poichè cambiano spesso, non fanno foto ai piatti, mangiano come fanno tutti i clienti e soprattutto pagano il conto. La cosa è ben diversa se come nel nostro caso la prenotazione è stata fatta con nome e cognome !!!! Ed è cosa ben diversa se poi alla fine non si chiede il conto !! Avete capito bene : NON SI CHIEDE IL CONTO !!!! Come si dice a Napoli " non avevamo intenzione di fare nessuna pastetta", che senso avrebbe avuto. Passatecelo come un errore di gioventù visto che in due abbiamo poco più di cinquant'anni.

  • Felix26 Gennaio 2010

    @lagnese "Mortificate la golosità, o chef, approdate alla cucina d’arte, alla cucina antigolosa!"? mai pensato di mangiare un bel piatto di merda d'artista? più antigoloso di così... ;)

  • Kriss6 Aprile 2010

    http://www.porzionicremona.it/2010/04/06/gli-sposito-formidabili/#more-10640

  • Il Guardiano del Faro6 Aprile 2010

    Si, solo per informazione più dettagliata, il delizioso bistrot marino "Alice Felice" di Bordighera, ex Sposito ,ha riaperto molto recentemente dopo lunga chiusura ma con gestione diversa.

  • de costa10 Aprile 2010

    Peccato, io ci sono stato l'anno scorso. Una novità in un panorama di ristorazione piatta e senza iniziativa. Mi discpiace che non ci siano più loro, ritorneremo a mangiare calamari patagonia congelati e stoccafisso , patate e il pejor olio extra vergine passato per olive taggiasche ma sopratutto respireremo, anche da quella parte di là dal mare, il lezzo di fritture di pesce fatte da cuochi esperti Scirilanchesi.

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