Matsalen , Mathias Dahlgren – Stockholm – By Orson

VALUTAZIONE

PREGI
DIFETTI

Img_2736

Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione ristorante.

Il Matsalen è il ristorante di punta del Grand Hotel di Stoccolma, che ha affidato da un paio d’anni le sue cucine al bravissimo Mathias Dahlgren, già stellato in quel Bon Lloc che aveva cambiato la scena svedese a inizio anni 2000, trovando una via personale all’alta cucina in un paese in cui questa era sempre stata intesa come sinonimo di cucina francese. Ed è un’esperienza davvero interessante perché, ancora una volta, mostra come in Scandinavia sia oramai presente una generazione di cuochi e ristoratori di grande personalità, che non scimmiottano tendenze altrui ma che sanno valorizzare le tradizioni culinarie e di ospitalità loro proprie.


La sala è di eleganza sobria come solo da queste parti si può essere, con le boiserie verde pallido, il parquet chiaro, le ampie finestre da cui si intravede il mare e l’accoglienza garbata e cordiale, molto professionale.

I teaser iniziali sono eccellenti e pescano in ingredienti locali (il salmone, le uova di lompo da un lato, il rafano e i funghi dall’altro) dando da subito l’idea che qui si fa cucina svedese moderna. Il che vuol dire che si pesca a piene mani nella tradizione della fattoria scandinava, alleggerendo, sfumando quando serve ma senza perdere la “rusticità” di tradizioni millenarie. Per cui il burro arriva, col suo coltello di legno, in una variazione con la spuma di lardo, il formaggio fresco e una meravigliosa fetta di pane oppure abbinato a un mini panino che sa di forno ( la madeleine dello chef ).

Si comincia davvero con la cappasanta e molva, con germogli di prezzemolo, aglio e sugo di calamaro, sapori forti e decisi che mostrano, in un’elegante presentazione, una cucina di sapori intensi.

Il successivo carciofo e asparago del Gotland con salmone, uova di pesce, crescione e burro affumicato è folgorante: sapori vegetali tutti un po’ spostati rispetto alle nostre attese, cotture perfette, toni acidi, iodati, affumicati che si susseguono e si integrano.

Piccolo passo falso con lo scampo e guancia di maiale, con piselli cavoli ed erba mattolina (una sorta di prezzemolo ), di sapidità un po’ troppo spinta e troppo ricco di sapori non tutti ben evidenziati.

Buono e spiazzante il rustico pane fritto con formaggio di mucca liquido, miele, olio, sale e pepe, da mangiarsi con le mani e accompagnare a una gelida bevanda ottenuta dalla fermentazione di frutti locali , simile al sidro .

Molto interessante, poi, la “carta di zucca”, una variazione sulla zucca con una mousse, appunto, di zucca calda, una sua spuma fredda, i suoi semi, tartufo, mandorle, parmigiano, in cui il caldo-freddo evita la stucchevolezza e le consistenze si sposano con grande felicità.

L’ultimo piatto salato, la sella d’agnello con animelle, ortica, asparagi bianchi e galletti, è un piatto più classico, non indispensabile ma eseguito con perizia.

Folgoranti i sorbetti di menta e lampone artico che precedono l’eccellente rabarbaro di Blacksta fritto con gelato alla mandorla con cui si chiude la cena.

Il servizio è inappuntabile (le foto ai piatti, se proprio ci tenete, ve le fanno loro in cucina per non disturbare gli altri clienti in sala) e molto cordiale e una nota di merito va alla più bella e originale selezione musicale da anni (da Chet Baker a Nico, passando per Richard Hawley e Belle & Sebastian e mille altre scelte non convenzionali).

L’ampia carta dei vini prevede, come sempre da queste parti, una selezione del sommelier ad accompagnare ogni singolo piatto, più o meno allo stesso prezzo del menu (1300kr).

– – –

Vale la pena di spendere due parole anche sul più informale Matbaren, giusto accanto, provato due sere dopo: un eccellente bistrot, molto più informale e affollato del Matsalen, che presenta una carta di piatti singoli (da combinare come si preferisce), la cui suddivisione è fra piatti con ingredienti locali e non. Tutto molto fresco, molto buono, preparato in una bella cucina a vista e abbinabile a vini o birre al bicchiere (o in bottiglia, anche mezze, a prezzi non proprio irrisori), con una formula di ristorazione più snella ma sempre all’insegna della qualità (valutata una stella pneumatica). Spenderete una cinquantina di euro, bevande escluse.

Alcune immagini dei piatti … dalla cucina di Dahlgren :

Amuse bouche.

img_2739

Il burro

Img_2736

Capasanta e molva

Img_2743

Carciofo , asparagi, salmone

Img_2743

Carta di zucca

Img_2743

Pane fritto

Img_2743

Rabarbaro fritto

Img_2743

Sella d’agnello

Img_2743

il pregio : Una cucina che sa essere elegante pur affondando le sue radici nella più rustica delle tradizioni

il difetto : Qualche eccesso di sapidità

Matsalen – Mathias Dahlgren
Blasieholmshamnen 6, Stoccolma
Tel: + 46 (0) 8 679 35 84
Mail: reservations@mdghs.com Mathias Dahlgren Grand Hôtel StockholmSödra
Chiuso: Domenica e Lunedì, aperto solo la sera
Numero coperti: 30
Alla carta: 1200 kr (circa 100 €)
Menu degustazione: 1500kr (7 piatti), 850 kr (3 piatti)

http://www.mathiasdahlgren.com/

Visitato nel Luglio 2009

Visualizzazione ingrandita della mappa

Orson

Visited 2 times, 1 visit(s) today

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

VALUTAZIONE

PREGI
DIFETTI

INFORMAZIONI

PREZZI

RECENSIONI CORRELATE

🚫 Nessun ristorante correlato trovato.

COSA DICEVAMO

Nessuna visita precedente trovata.

RECENSIONI CORRELATE

Borgia

Trattorie Visualizzazioni:1.320

Da Amerigo

La Trattoria da Amerigo è una classica realtà di campagna vecchia maniera, un posto dove poter...

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:420

Borgia

Il talento di un duo ambizioso Fare ristorazione gourmet di qualità è diventata un’impresa....

Wine Notes Visualizzazioni:115

Chianti Collection 2025

La sostenibilità ambientale Nella settimana delle Anteprime Toscana Chianti Collection 2025 è il...

Close