Passione Gourmet Selfie, Chef Anatoly Kazakov, Moscow - Passione Gourmet

Selfie

Ristorante
Moscow, Novinsky boulevard, 31 (Novinsky shopping centre, 2nd floor)
Chef Anatoly Kazakov
Recensito da Leonardo Casaleno

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • L'ambiente arioso e confortevole.

Difetti

  • Il servizio poco comunicativo ed empatico.
Visitato il 06-2017

Ambiente chic e una cucina alla moda, per uno dei ristoranti più rinomati di Mosca

Le prerogative di un ristorante raffinato di Mosca sembrano poche, ma spesso sono una certezza. Sedie confortevoli, ambiente arioso, atmosfera rilassante e vini di una certa caratura. Non mancano poi, in alcuni casi, proposte gastronomiche in voga e al passo coi tempi.

La personalità della cucina però, in alcuni casi, sembra passare in secondo piano. Un po’ come se si volesse privilegiare il contenitore ancor prima del contenuto. E il Selfie, il secondo più importante ristorante del gruppo White Rabbit, sembra dare questa impressione. Ambiente curato, grande cucina a vista e molti cuochi all’opera.

Il resident chef è Anatoly Kazakov, acclamato in patria ma non solo -è stato tra i recenti partecipanti della bellissima iniziativa Care’s Etichal a Salina e ancor prima vincitore del contest “Silver Triangle” Best Young Chef 2012 della S.Pellegrino- che si cimenta con un percorso gastronomico intrigante, al quale affianca una carta interlocutoria e meno identitaria in cui piatti come ceviche, risotti, bruschette, burrata, insalate e foie gras la fanno da padrone.

Se la domanda chiede, l’offerta risponde.

Certo, nessuno avrebbe da ridire se la qualità della materia prima -sulla carta, rigorosamente locale- fosse eccezionale e la tecnica delle preparazioni fosse ineccepibile. Invece, purtroppo, almeno durante la nostra visita, ci sono state alcune incertezze principalmente sulla persistenza dei sapori, oltre ad un servizio di sala, lievemente approssimativo e non in grado di comunicare con il cliente straniero.

Iodio latitante nelle capesante e nel tonno; a seguire un eccesso lipidico ha compromesso la riuscita dei ravioli di granchio con sugo di pomodoro. Degno sussulto gustativo, al contrario, nella zuppa di acetosella, rabarbaro e lingue di vitello, da mangiare con panna acida per un trionfo di sapori ad alto impatto locale.

Forse, affidarsi alle mani dello chef potrebbe essere la linea migliore da seguire in una visita futura. Probabile che la proposta del ristorante debba, per forza di cose, virare sul compiacimento dei gusti di una clientela poliedrica ma restia a comprendere sfaccettature gastronomiche non prettamente familiari. Abbiamo avuto modo di constatare come a Mosca non ci sia un orario prestabilito per sedersi a tavola nei ristoranti; da mezzogiorno a mezzanotte, infatti, è un flusso continuo.

Da queste parti aprire un ristorante che non proponga molteplici alternative è praticamente una scelta imprenditoriale suicida. Soprattutto nel momento di attuale incertezza economica della città, in cui non ci si può permettere di avere scelte obbligate o non omologate alla richiesta di mercato.

La galleria fotografica:

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