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Vivite: la riscossa delle cantine cooperative

23-11-2018
di Alessio D'Aguanno

Se si pensa che le Cooperative Vitivinicole Italiane – 140 000 produttori con un totale di 484 cantine e 9 000 occupati – rappresentino il 60 % della produzione del vino italiano, sembra folle che il primo evento a loro dedicato sia nato un solo anno fa. L’idea è stata dell’agenzia Lievita coordinata da Federico Gordini, già ideatore della Milano Food Week – una conferma dal lontano 2009 – di Bottiglie Aperte e della più recente settimana dedicata al vino, la Milano Wine Week. Il format, pensato per dare la giusta importanza a chi fa la voce grossa nel settore vinicolo italiano, si chiama Vivite ed esordì un anno fa nel nuovo spazio Le Cavallerizze, parte del complesso del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. Quest’anno, con la conferma dei punti di forza della prima edizione – informalità dell’evento e buona selezione delle etichette presenti – e il miglioramento di alcuni dettagli, la rassegna tenutasi il 17-18 Novembre ha attratto ancora più visitatori (oltre 5 000) riuscendo nell’impresa di smentire il binomio cooperazione-elevata produzione/bassa qualità.

I visitatori, accorsi per assaggiare interessanti etichette provenienti da tutta Italia e in piccola parte anche dalla Francia, hanno avuto la possibilità di approcciare al vino in maniera informale, a differenza degli altri eventi del settore e di tutto il mondo che ruota attorno a questa semplice bevanda. Fra talk e workshop – rispettivamente interessanti quelli dedicati all’analisi economica e alla calligrafia del vino – l’unica protagonista della manifestazione è stata la cooperazione vitivinicola italiana, una volta per tutte, anche nelle degustazioni tenute dall’enciclopedico Daniele Cernilli alias Doctor Wine e, nella veste di Sangiovese, in accompagnamento al Re dei Formaggi. Il fil rouge è stata la musica andata in scena nella sala principale, sala nella quale si trovava anche l’Osteria – lo spazio ristorativo – che offriva la possibilità di pasteggiare a taglieri, primi piatti, piatti unici e panini gourmet, tra i quali spiccava l’interessante e golosa Moricette, un panino con l’impasto del bretzel nato in Alsazia negli anni ’70.