Vignaioli Contrari

L'evento Vignaioli Contrari

La IX edizione di Vignaioli Contrari

Eccoci alla IX edizione di Vignaioli Contrari, mostra mercato annuale alla Rocca Rangoni di Spilamberto (MO). Curatore è il Sommelier AIS Marcello Tebaldi che assieme a uno staff di collaboratori si dedica anche agli assaggi dei vini nazionali proposti. Simone Balestri, Sommelier AIS e APR, Assaggiatore del Parmigiano-Reggiano cura in particolare i laboratori, come preferisce chiamare lui le Masterclass che si svolgono in parallelo, all’interno di Santa Maria degli Angeli, chiesa trasformata in auditorium e sala conferenze. All’esterno della Rocca lo Slow Food Park, un gemellaggio con produttori artigianali del territorio; all’interno, fra le varie sale, dalle cantine ai piani superiori, inclusa una tenda nella corte, si trovano i banchetti ben segnalati nelle piantine del libretto.

Le masterclass delle due giornate

Sabato il laboratorio A tavola col produttore – Rifermentati in bottiglia. Domenica mattina è stato un vero Laboratorio Sensoriale: “All’Origine del Gusto” con Simone Balestri e il collega APR Fabio Giberti; il pomeriggio: Erbaluce e Timorasso “I Gemelli Diversi” condotta dai produttori Camillo Favaro e l’instancabile Walter Massa a cui si deve sostanzialmente il recupero del vitigno Timorasso in Piemonte. Moderatore, Marcello Tebaldi.

Dedicandoci alle due della domenica, il Laboratorio è stato un raffinato incontro sensoriale fra 4 formaggi di latte crudo da territori diversi, abbinati da Balestri e Giberti con vini provenienti dalle rispettive stesse aree, a sottolineare il riuscito incontro del microclima biologico esistente.

All’Origine del Gusto

Per primo il Pecorino di Farindola DOP di Silvano Marchionne, Carpineto della Nora (PE), caglio di maiale, stagionato in questo caso 7 mesi, ha incontrato il Trebbiano d’Abruzzo DOC 2022 Tenuta Torretta da Controguerra (TE). Per l’Emilia Romagna un Parmigiano-Reggiano DOP di Vacca Bianca Modenese del Caseificio di Rosola di Zocca stagionato 40 mesi ha incontrato il Lambrusco Grasparossa Spumante Rosé Metodo Classico Brut Nature di Ferraretti, Spilamberto, rimasto 48 mesi sui lieviti. Terzo incontro il Graukäse della Valle Aurina DOP, Latteria Soc. Lagundo (BZ), il tipico formaggio fresco d’alpeggio, usualmente consumato dopo 15 giorni e fino a 1 mese, che si porta in tavola condito con olio, sale, pepe e persino cipolla; qui è stato abbinato al Kalterersee Plantaditsch Classico Superiore DOC 2022 di Klosterhof di Caldaro (BZ). La Schiava, spesso bevuta nel territorio altoatesino proprio con piatti di apertura, si è rivelata in sintonia. Infine, ultimo necessariamente per potenza, il Fiore Sardo dei Pastori DOP dell’Azienda Agr. Giuseppe Cugusi di Gavoi (NU), caglio di agnello, si sposa bene con le acidità del Karamare Ogliastra Bianco IGT 2023 Cannonau Bianco di Pusole Lotzorai (NU).

Fra il pubblico, casualmente una signora di origini sarde che ha rimarcato l’usanza di abbinare quest’ultimo formaggio con il Cannonau Rosso e tutto questo ha reso il laboratorio un vero incontro di idee, un workshop in cui di certo ha vinto lo scambio di vedute e dove la tanta varietà ha acceso le papille gustative. Quando si dice che i fermenti lattici respirano la stessa aria dei lieviti che trasformano il vino, non è solo una leggenda metropolitana. È il bioma territoriale.

Le bottiglie degustate durante il laboratorio "All'Origine del Gusto" dell'evento Vignaioli Contrari.
Le bottiglie degustate durante il laboratorio “All’Origine del Gusto”.

Erbaluce

La Masterclass di Erbaluce originaria del Canavese e il Timorasso dal sud del Piemonte sono state un confronto diretto delle annate 2022-21-20 e 2017. Una dimostrazione che in Piemonte si possa andare controcorrente pensando anche solo a dei vini bianchi. E persino a farne una verticale, di questi “gemelli diversi” che di fatto non hanno parentele, ma che rappresentano entrambi vini di grande longevità. Walter Massa in fondo ha il merito di aver voluto a tutti i costi quest’uva che dalle sue mani è passata da emerita sconosciuta con circa 1 ettaro nel 1990 agli attuali 500 e molti produttori, tutto vino che finisce in bottiglia (non inteso come uva da conferimento). Voleva essere il primo del Timorasso, Walter Massa, non l’ultimo dello Chardonnay, come gli aveva consigliato di coltivare qualcuno, dopo che aveva mosso i suoi primi passi lavorando con la Barbera. Non è questo il contesto per stilare una classifica, fra l’Erbaluce di Caluso DOCG Le Chiusure di Favaro e il Timorasso Derthona IGT di Massa. Si possono distinguere in particolare la 2021 per il primo e la 2020 per il secondo, ma soprattutto si è confermata la dote di longevità di entrambe le varietà, con la 2017 che chiude bene questa Masterclass certamente fuori dal comune. Vignaioli Contrari è qualcosa ben più significativo di una fiera locale, perché porta in rassegna tutta l’Italia del vino, raccogliendo, attraverso la severa commissione selezionatrice, i produttori artigianali autentici, veri responsabili della vigna e delle cantine, contrari all’omologazione del gusto e alla standardizzazione.

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