Oggi, giovedì 5 gennaio, è mancato Luciano Sandrone, uno dei grandi barolisti della Langa, forse uno tra i più conosciuti a livello internazionale. Innovatore – fu uno dei primi a sperimentare, e con successo, l’uso della barrique – alla fine degli anni Settanta Luciano fondò l’omonima azienda, appena un anno dopo aver acquistato, nel 1977, una prima parte del cru Cannubi Boschis, che gli era costato anni di lavoro. Fin dalla prima raccolta, a contraddistinguere il suo stile – suo e del fratello Luca – tanto impegno e cura delle grandi come delle piccole cose. Una politica dei piccoli passi che gli ha permesso di costruire la nuova cantina, correva l’anno 1998, ai piedi della collina Cannubi, nel cuore del distretto del Barolo: il luogo deputato alla creazione di vini da sempre caratterizzati da una meravigliosa tensione: da un lato il rispetto per le tradizioni, dall’altro il desiderio di innovazione.
La famosa etichetta del Barolo Cannubi Boschis con caratteri dorati su sfondo blu cobalto, risale al 1985. Sin dall’inizio, per oltre quarant’anni, Luciano ci ha regalato vini dallo stile inconfondibile, vini che gli somigliavano, come sempre somigliano agli uomini creativi le proprie opere.
La famiglia Sandrone: in alto a destra Luciano, la figlia Barbara e il fratello Luca; in basso i nipoti.
Ho trovato queste parole, scritte da chi evidentemente lo conosceva bene, in occasione dell’ultimo grande vino creato da Luciano: “Luciano è un uomo curioso, disposto alla meraviglia e allo stupore, leale verso la terra, ma soprattutto umile e quindi paziente. Osservatore instancabile, sperimentatore inarrestabile, attento conservatore e coraggioso mediatore, Luciano ha interrogato Madre Natura accettando, amando e coltivandone i suoi doni.”
Per me Luciano era soprattutto un amico, una persona speciale, oltre che un eccezionale produttore e un raffinato degustatore. Quanti bicchieri bevuti assieme discutendo se fosse più buono il Cannubi Boschis o le Vigne! Alla famiglia di Luciano le più sentite condoglianze da parte mia e di tutta la redazione di Passione Gourmet.