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La Vigna di Mattia

06-01-2019
di Alberto Cauzzi

Avrete certamente letto le cronache di questo mese appena trascorso, una tragedia grandissima ci ha portato via Mattia Mingarelli. Mattia era il figlio di Luca e Monica, due persone di famiglia per me, più di cari amici, e fratello di Chiara e Elisa. Mattia era il prodotto meraviglioso di due individui meravigliosi, di una famiglia meravigliosa.

Scherzavamo spesso con Luca sul fatto che Mattia era così diverso da lui, ma in realtà per chi lo conosceva bene molto intimamente simile. Era estroverso e profondo come il suo papà, era intenso, insomma nelle cose più importanti, nei valori, nei principi, era tale e quale a chi l’aveva messo al mondo. E anche tanto simile alla sua splendida Mamma, così accogliente e gentile, tanto colta e ricca di virtù, tanto piena di amore e gioia. Una famiglia che mi ha dato tanto, tantissimo affetto, anche e soprattutto nei momenti difficili, mi è sempre stata molto vicina, nel profondo del mio cuore.

Mattia se n’è andato lasciando tutti, me compreso, con un vuoto lacerante. Una vita interrotta al suo inizio, con l’entusiasmo e la passione che può contraddistinguere un 30enne colto e ricco di doti come era lui. Ci sentivamo poco, ma ogni tanto, poche volte purtroppo, ci scambiavamo un messaggio. Mi chiedeva un consiglio, un’opinione su un vino.

Eh si, perchè Mattia aveva fatto della sua passione la sua professione. Era un rappresentante di vino, professione che affrontava con un amore e una passione sconfinata. E ripeteva spesso ai suoi genitori che li, in Sicilia dove Luca e Monica avevano messo le radici costruendo il loro il buen ritiro di oggi ma anche del futuro, sognava una vigna che gli consentisse di produrre delle grandi e autentiche bollicine.

Il sogno di Mattia era piantare al più presto questa piccola vigna, per onorarlo e per continuare a tenerlo vivo il Papà Luca e la Mamma Monica hanno deciso di creare una Onlus che portasse avanti il suo sogno. Mattia vivrà per sempre nei nostri cuori ma in questo modo vivrà anche tra quei filari nella campagna di Noto, grazie anche al contributo di tutti quanti voi.

Siamo agli inizi, la via sara impervia e lunga. La vigna va attesa, va accudita, va irrorata di amore e gioia. E noi tutti è ciò che faremo con questa Onlus, che è partita ancor prima di nascere perché è giusto che i sogni diventino subito realtà. Avrebbero potuto, Monica e Luca, fare una etichetta commemorativa da apporre ad un grande vino. Hanno scelto la strada più dura, più lunga e più faticosa ma certamente la più vera e autentica. Come avrebbe fatto Mattia.