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BE.COME si presenta

01-12-2021
di Adriana Blanc

Due giorni tra le eccellenze italiane

Il mondo enologico è in continuo divenire e di frequente si fa precursore di tendenze che spesso, poi, coinvolgono l’intero comparto gastronomico. Questa capacità, e rapidità, di adattamento, non si riscontra solo nel momento produttivo, ma un po’ lungo l’intera filiera. E proprio con l’intento di battere nuovi sentieri di comunicazione nel mondo del vino è nato BE.COME, il progetto ideato dall’agenzia Allumeuse Communication, presentato quest’anno per la prima volta.

Partendo dai grandi vini toscani, l’intento è stato quello di creare un dialogo con le rappresentanze dei settori di spicco del Made in Italy. Arte, moda, design sono così entrate a far parte di un momento di confronto a tutto tondo che, attraverso l’intervento di grandi professionisti, ha sviluppato un modo nuovo per parlare – anche e non solo – di vino. Il tutto in quella cornice d’elezione che è la splendida città di Siena, tra le scenografiche mura del Complesso Museale Santa Maria della Scala, il 27 e 28 novembre.

Quando Confagricoltura Siena ci ha chiesto di pensare a una nuova formula per raccontare il grande patrimonio del vino toscano, abbiamo avuto subito chiaro che per creare un’esperienza di valore avremmo dovuto traslare il prodotto vino in altri mondi per esprimere il suo valore accanto alle grandi eccellenze italiane come il design, la moda e l’arte per un racconto trasversale e ricco di contaminazioni” spiega Alessandra Montana, Managing Director e fondatrice di Allumeuse.

Vino…

Grandi vini che hanno avuto presenza centrale per l’intera durata delle kermesse. Studiata come un salotto su due livelli, ci si poteva accomodare per scambiare quattro chiacchiere con i produttori e sorseggiare i loro vini. Circa una trentina le cantine presenti, a rappresentanza delle diverse denominazioni toscane tra le quali primeggiavano Bolgheri, Brunello di Montalcino e Chianti Classico. E dunque Banfi, Sapaio, Fèlsina, Antinori, Ruffino, Il Marroneto, Podere Forte, Casa Brancaia, Pietro Caciorgna e altri ancora. Il territorio della Toscana è stato protagonista anche di tre bellissime masterclass dirette da Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano il quale, assieme agli altri due “Master” Justin Knock e Christophe Heynen, ha raccontato di Supertuscan, di Riserve d’autore e dei Single Vineyard della regione.

…e non solo.

Dunque la Toscana al centro di una due giorni allestita in ‘formula club’ che, attorno alle masterclass e agli incontri con i produttori, ha visto alternarsi cinque panel. Qui si è parlato, tra le altre cose, di lusso, generazione Z e design italiano. Ad occupare una parte importante del progetto il tema irrinunciabile dei nostri giorni: la sostenibilità. Sostenibilità che coinvolge innanzitutto il mondo enologico, del quale particolare referente di queste giornate è stato Gianmaria Padovani con la presentazione del progetto ‘Off Wine’; ma anche larga parte dei produttori presenti, che hanno parlato delle iniziative adottate in questo senso.

Infine a portare un parallelismo con il mondo del vino ci ha pensato 1895 by Lavazza, la nuova realtà piemontese dedicata agli ‘Specialty Coffee’, nei quali diventa sempre più importante il concetto di terroir e di singola piantagione (ricorderete che anche noi avevamo già affrontato questo tema in passato). Presente per tutta la durata dell’evento, 1895 ha parlato anche di abbinamento caffè-cibo, avvalendosi della preziosa collaborazione del pasticciere bolognese Gino Fabbri, mettendo così sempre più in evidenza le chiare connessioni che intercorrono tra piantagione e vigneto.

A impreziosire ulteriormente questi due giorni di “bien vivre” all’italiana, la cena allestita dallo chef Enrico Cerea di “Da Vittorio***”: ennesima conferma e iconico rappresentate dell’eccellenza Made in Italy.