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Piemonte: il 2021 è l’anno del Cortese

25-10-2021
di Erika Mantovan

Nell’anno della ripresa degli eventi e di un ritorno alla normalità, la Regione Piemonte omaggia una delle più grandi bacche bianche italiane

L’elegante e longeva uva, nota sopratutto come Gavi, in provincia di Alessandria, si mette l’abito da sera per un anno e festeggia le sue peculiarità presentandosi nelle sue diverse forme e territori in cui campeggia nella Regione Piemonte. E sebbene lo zoccolo duro produttivo si concentri principalmente nel Monferrato, anche nei territori limitrofi, per merito di una capacità manageriale e di visione diffusa, si è progressivamente aumentato l’interesse per quest’uva autoctona e, con lui, le relative superfici vitate a lei dedicate. Diversi areali, diversi disciplinari per diverse sfumature di un bianco che, su tutte, vanta una un potenziale di invecchiamento notevole, sensazioni di freschezza e dinamicità accompagnate da una piacevolezza agrumata e salina. 

E quindi, in una vasta parte di Piemonte, che si estende dalla provincia di Alessandria, sul sistema collinare che unisce Ovada Acqui Terme a Nizza Monferrato, fino alla provincia di Asti sulla sponda destra del fiume Tanaro, troviamo oltre 3 mila ettari coltivati a Cortese, che coinvolgono ben 3 province – Alessandria, Asti e Cuneo –, per un vitigno fortemente legato alle sue origini, che fa dei terreni ricchi di sedimenti argillosi il suo terreno di vocazione.

Un’area che subisce l’influenza della brezza ligure, salmastra e marittima, appena mitigata dalle Alpi che rendono il microclima unico e adatto a quest’uva. I filari di vigneti si alternano a boschi e piccoli borghi, fortezze e piccoli ruscelli. E quest’anno come non mai, il tessuto produttivo, composto da cooperative e cantine, dialoga con le enoteche regionali e Consorzi per valorizzare e rendere ancora più efficace la comunicazione sul Cortese attraverso progetti dinamici e di alti livelli qualitativi, che mettono al centro la tradizione per proiettarsi concretamente nel futuro. Questo, in sintesi, l’obiettivo dell’ Anno del Cortese.

A rendere ancora più interessante il mondo del Cortese è, infatti, il mondo che è stato costruito intorno per valorizzarlo e per tutelarlo. Una base associativa appassionata, intraprendente e volitiva, capace di organizzare progetti dinamici e di alti livelli qualitativi, che partono dalla tradizione per svilupparsi in modo concreto nel futuro, proprio come nel caso del progetto Anno del Cortese.

L’iniziativa Anno del Cortese per gli anni 2020 e 2021, lanciata dalla Regione Piemonte ha voluto dare un giusto riconoscimento ad un vitigno storico attraverso un programma di azioni promozionali e di marketing diffuso, non solo a livello regionale ma anche nazionale”, così commenta l’Assessore Marco Protopapa. “Grazie alle attività svolte dalle Enoteche regionali, dai Consorzi di tutela e dalle Botteghe del vino, sono stati coinvolti pubblico, operatori, giornalisti e comunicatori del settore enogastronomico per promuovere il vino insieme al suo territorio di produzione, principalmente nell’Alessandrino, ma anche nelle colline Astigiane e in parte nel Cuneese. Dopo il Dolcetto e il Cortese per il prossimo anno l’Assessorato regionale all’Agricoltura proseguirà con il rilancio di un altro vitigno autoctono a bacca rossa. L’intento, infatti, è di valorizzare ogni anno un vitigno minore insieme alle zone di produzione e all’offerta turistica, culturale e paesaggistica legata al vino”.