La scelta del Metodo Classico in Emilia, fra uve internazionali e autoctone
Venturini Baldini, a Roncolo di Quattro Castella, è sulle colline di Reggio Emilia; località che rievoca annualmente in costume l’incontro fra Matilde di Canossa ed Enrico V (anno 1111), col Corteo Storico Matildico. L’ingresso della tenuta Venturini Baldini di circa 130 ettari, fra i 300-400 m slm, ha un lungo filare di cipressi che rimanda all’immaginario toscano. La famiglia Venturini Baldini iniziò la viticoltura nel 1976, già con criteri di rispetto della natura, fino agli odierni principi del biologico. Dal 2016 l’attuale proprietà Prestia cura eventi in cantina e ha un Resort, un ristorante e la preziosa storica acetaia, nella parte alta dell’azienda, con una estesa vista sulle pianure.
L’enologo Piergiuseppe Carducci vinifica Metodo Classico e non solo; i filari sono immersi fra boschi e laghi che rappresentano la biodiversità di questo luogo e le uve coltivate, oltre ai Lambrusco Grasparossa, Malbo Gentile, Montericco e Sorbara, sono le due internazionali classiche della spumantizzazione: Chardonnay e Pinot noir. La linea dei vini si completa con Metodo Classico Rosé 100% Pinot Noir, alcuni Charmat e due fermi: bianco con la ritrovata Spergola e rosso da Malbo Gentile in purezza.
Spumante tradizionale e rosso
Le bollicine bianche sono rappresentate da questo spumante 70% Pinot noir, 30% Chardonnay (12% Vol) con residuo zuccherino di circa 3 gr/l e sosta sui lieviti prossima ai 40 mesi, oltre il dichiarato per questa sboccatura del 2024. Olfatto fra fiori bianchi e accenti vegetali, con una equilibrata fragranza che al palato si concretizza in una bollicina piuttosto fine, dal finale correttamente iodato. Attira l’attenzione lo spumante rosso, soprattutto perché si colloca nella fascia di prezzo di tanti Trento Doc e Oltrepò Pavese, distinguendosi proprio per il suo rosso rubino con cremose bollicine.
50% Grasparossa e Sorbara (12,5% Vol), questo spumante non dosato ha un affinamento di circa 60 mesi sur lies. L’olfatto è schietto, verticalizza note di fiori rossi, more e ribes sul letto del bosco autunnale. Il palato è generoso, avvolto dalle bollicine, di buona persistenza con il retrolfattivo lievemente bitter.
