La Calabria come tema gourmet. L’azzardo di uno chef innamorato della sua terra
Dimenticate la Calabria assolata con le sue due linee di costa frastagliata fatte di roccia e sabbia precipitate nel mare cristallino. Dimenticate le file in autostrada, il rumore dei bagnanti, quel clima a volte africano. La Sila. L’altra Calabria. Qui, nella provincia di Cosenza, lasciata l’autostrada ci si dovrà arrampicare a 1300 metri per andare a cercare Antonio Biafora, lo chef impegnato a dimostrare come un territorio possa fornire spunti e suggestioni anche in zone remote, ancestrali, lontano da tutto. All’interno del resort nel quale potrete alloggiare la vera esperienza è la cena nel piccolo ristorante Hyle, 15 coperti eleganti e silenziosi dove dietro la cucina completamente a vista e aperta sulla sala lo chef officia con la sua brigata tutte le sere.
Un menù degustazione unico che si snoda tra ambientazioni e suggestioni in un lungo percorso vocato alla comprensione dell’idea di cucina che si vuole far conoscere
Mai una degustazione potrà essere definita come un viaggio più di questa che non solo attraverso il susseguirsi delle portate, divise in batteria, suggerirà una idea del luogo e delle sue eccellenze ma anche con l’amplificazione che ne consegue accomodandosi prima su bancone laterale al pass informale e svelto, poi nella sala raccolta e molto elegante per il vero corpo della cena e infine sulle poltrone che arredano il camino per i dessert e il fine pasto. Chiacchiere incluse. Già dalle miniature accompagnate da una birra artigianale esclusiva la ricerca della perfezione è evidente con un focus sugli accordi di note nella lor natura molto contrastanti e migliori esempi restano l’Assoluto di zucca con un cubo croccante completato dalla fermentazione e dal barbecue per le sue variazioni all’interno dello stesso ingrediente o il Cannolo di cavolo nero dove all’interno viene celata, nella sua emulsione, una tartareLa bistecca alla tartara (conosciuta anche come carne alla tartara, steak tartare o più comunemente tartare) è un piatto a base di carne bovina o equina macinata o finemente tritata e consumata cruda. La ricetta prevede che dopo essere stata triturata la carne deve o marinare nel vino o in altri alcolici oppure viene aggiunto del succo di limone e... Leggi di podolica. Trasferiti a tavola in una mise en place essenziale di gran gusto comincia la vera marcia in un susseguirsi di portate ora più confortevoli, vedi la Patata luppolo e lievito, ora spinte sui confini più audaci come gli spinaci con pompelmo, melissa e trota tenuti in un raro equilibrio gustativo. E ancora il Fusillo dove l’essenzialità del condimento a base di scalogno e ginepro viene sferzato dall’acido del lampone in conserva. Local infine la carne di Cervo con la personale deriva dolce data dalla camomilla e la cera d’api senza che si percepisca lo stucchevole in agguato. Si chiude infine con i dessert tra i quali spicca un omaggio a questa terra montana con gli umori del bosco o la delicatezza del piccolo Taco di boccioli di rose con il limoncello. Servizio inappuntabile, vini con diverse sorprese del territorio e conto adeguato all’esperienza.
IL PIATTO MIGLIORE: Fusillo, scalogno nero, ginepro e lampone in conserva.
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