Alberto Faccani, un moto perpetuo
L’incantevole sede che da circa tre anni ospita il ristorante Magnolia dello chef Alberto Faccani, ne amplifica, ancor più rispetto a quel di Cesenatico, il pregio, dando la possibilità, tra l’altro, di sostarvi e pernottare. Parliamo del Relais Villa Margherita, oasi settecentesca immersa in un ampio parco privato. Luogo d’indubbia bellezza che ispira la continua evoluzione stilistica della cucina, consentendole di travalicare la soglia del classicismo per tramare costruzioni più contemporanee, con disinvoltura e ricercatezza. Un moto che non perde mai di vista l’eleganza e l’equilibrio, quid di una esperienza a tutto tondo, da godere appieno nella romantica sala dominata da un grazioso chiaroscuro.
Cura, colori e armonia: il menù Magnolia
I ragionamenti alla base del nostro percorso, che prende il nome proprio dal ristorante Magnolia, partono da una pluralità di sensati interpreti, vegetali e frutta compresi; prodotti della terra, delle campagne circostanti, del sempre caro mar Adriatico, degli artigiani del territorio. Proprio in quest’ottica, a differenza della visita nella vecchia sede di Cesenatico, troviamo pesci e carni quasi al pari, con un manifesto perfezionamento in termini di uniformità ergonomica del boccone. La tecnica si palesa così muscolosa nell’Ostrica, con cime di rapa, mandorla, caviale ed erbe, una delicata combine sapido-iodata tra mare e vegetale ben modulata, che punta molto in alto per poi riallinearsi con raffinata maestria. Mollusco bivalvo sapientemente proposto anche sopra i Bottoni di pasta fresca farcita con carne di agnello, conditi con un fondo di cottura della carne e accompagnati con foglie di cavolo cappuccio; piatto dal risultato gustativo armonico, di bella costruzione cromatica e dalla piacevole nota amarognola sul finale, a puntino con il ripieno, e non solo. Alto livello delle altre materie prime e cottura delle carni: il Vitello, con cicoria cimata, acciuga e senape e il Piccione, con spugnola ripiena di mousse di fegatini, more sottaceto e rapa rossa. Sintesi di uno stile di cucina riconoscibile e riconosciuto, tecnico, gustoso e anche piacione.
Il collaudato servizio di sala, guidato da Debora Fiumi, e, le divertenti proposte enologiche curate da Andrea Fiorini, rasentano oramai da anni la perfezione, abbracciando a puntino la modernità, la cura, i colori e l’indiscutibile eleganza di una cucina oggi più che mai, brillante approdo romagnolo, più in generale italiano. Proposte pulite, colte e raffinate al palato, giocate su consistenze e sensate sapidità o acidità intente a smussare le già sottili grassezze, un gran bene per la soddisfazione reciproca di vista, mente e palato, e per chi sosta nel pernotto, anche per il corpo.
IL PIATTO MIGLIORE: Bottoni, agnello, ostrica e cavolo.
La galleria fotografica:

















