Un’esemplare resilienza enoica
Da molto volevo scrivere questo articolo ma ho dovuto aspettare il 2025, anno nel quale ricorre una data molto ma molto significativa per questa azienda. Esperienza assolutamente da vivere è svegliarsi a Lanzarote, arrivando nell’isola con il buio senza vedere niente, inspiegabile quello che si ammira con le prime luci, un paesaggio lunare, qualcosa che toglie il fiato, ti riconduce ad un’altra dimensione, vedere i vigneti a La Geria ti porta a una visione mistica, quando si dice che l’uomo faccia della natura un’opera d’arte è verissimo!!!!
Non ci sono al mondo vigneti più insoliti di quelli di La Geria a Lanzarote. Impossibile immaginare di coltivare un terreno quasi nero senza alcuna vegetazione, a parte licheni spontanei, infinite varietà di cactus e… reimpiantata dall’uomo la vite. Eppure i contadini di Lanzarote ci sono riusciti, inventandosi un tipo di vigneto unico al mondo e una viticoltura che possiamo definire in maniera semplice estrema.

La Geria è infatti alla pendici del Timanfaya, il vulcano che ha eruttato per 6 lunghi anni, dal 1730 al 1736, e poi ancora nel 1824. Per anni non è cresciuto nulla sulle colate vulcaniche di Lanzarote, poi piano piano la natura ha dato l’ennesima prova della sua caparbietà e qualcosa è tornato a vivere su quel terreno lavico inospitale. Grazie all’ingegnosità dei vigneron locali hanno trovato un modo di combattere i loro tre nemici: il terreno arido, la scarsità di pioggia e il vento. E così hanno scavato delle buche a forma di cono rovesciato per andare a cercare il terreno fertile rimasto coperto da circa 2 metri di lava. Lì in fondo viene piantata la vite, con le radici che affondano nel terreno fertile. Si aggiungono poi i picon, sassolini neri di pietra lavica porosa che sono in grado di trattenere l’umidità della notte per rilasciarla nel terreno durante il giorno. Tutto intorno, sulla superficie, hanno costruito un muretto di pietre a mezza luna per riparare le piante dai forti alisei che spirano tutto l’anno.
La storia di El Grifo
E ora vi parlo dell’azienda simbolo di Lanzarote, El Grifo, azienda fondata nel 1775, quindi raggiungerà i 250 anni di esistenza nel 2025, una data assolutamente memorabile, poiché significa essere sopravvissuti a tutto. È la cantina più antica delle Canarie e una delle dieci più longeve della Spagna!!!
Questa cantina familiare copre 50 ettari di vigneti propri e si avvale della produzione di oltre 200 piccoli viticoltori, motore dell’economia dell’isola. Insieme a loro, giorno dopo giorno, mantengono più vivo che mai il loro patrimonio di tradizione e maestria. È appartenuta a tre famiglie. Prima ai Ribera, poi ai De Castro e, dal 1880, alla famiglia attuale, discendente di Manuel García Durán. Oggi, alla guida ci sono i fratelli Fermín e Juan José Otamendi, quarta generazione. Nel corso dei secoli, si è adattata ai cambiamenti e alle sfide. Negli anni Ottanta è stata protagonista di una vera rivoluzione nel vino locale delle Canarie, consolidandosi come un punto di riferimento per l’innovazione e la qualità. Le basse latitudini, il clima quasi desertico con scarse piogge, i venti alisei costanti e l’impossibile meccanizzazione rendono il vigneto di El Grifo “il vigneto dell’impossibile”. Di conseguenza, tutte le lavorazioni sono manuali. La complessità nella produzione dei vini sull’isola risale all’eruzione del 1730-1736 nella zona centrale, la più fertile, che fu ricoperta da lava e sabbia vulcanica. Poco tempo dopo, si cominciò a piantare la vite e alberi da frutto, spostando la sabbia o scavando buchi nella lava, chiamati “chabocos”, fino a raggiungere il terreno fertile.

La fillossera, che devastò i vigneti nell’ultimo terzo del XIX secolo in Europa, non raggiunse le Canarie. Proprio la sua assenza permette di piantare le viti a piede franco, senza bisogno di portainnesti, come si è sempre fatto. Le varietà pre-fillosseriche di El Grifo sono:
Malvasía volcánica: il grande bianchi delle Canarie e riflette la tradizione vinicola di Lanzarote.
Listán negro: una varietà esclusiva delle Isole Canarie. La sua origine potrebbe risiedere in una mutazione o attivazione di un allele nel genoma della varietà Listán blanco, che le conferisce colore.
Listán blanco: nel XVIII secolo era la varietà più abbondante e il suo mosto veniva utilizzato per produrre acquavite.
Vijariego: molto abbondante in Andalusia, con la fillossera quasi scomparve, mantenendosi solo in modo residuale nella Alpujarra granadina.
Moscatel: essendo molto esigente in termini di acqua, cresce bene nei “chabocos”, fessure nello strato lavico, o ai loro bordi.

Un rinnovamento continuo
El Grifo non si ferma certo qui, una delle cose più sensazionali studiate e volute fortemente per la prima volta in Europa, è stato quello di anticipare la vendemmia (che di solito avviene tra luglio e agosto) e realizzarla prima che in qualsiasi altro punto dell’emisfero settentrionale, precisamente tra l’ultima settimana di marzo e la prima di aprile, come succede nell’emisfero sud. Quindi è stato sensazionale assaggiare la stessa Malvasia Volcanica con la vendemmia tradizionale e quella inversa o de Invierno, e osservare che i vini sono molto differenti, incredibile. Nato come un progetto per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico sulla coltivazione della vite, poteva essere un’iniziativa effimera, ma i risultati hanno dato ragione al team di enologi di El Grifo, guidato da Elisa Ludeña e con il consulente Xabier Kamio, che ora presenta il risultato della terza vendemmia invernale. Ciò che è iniziato come una possibilità si è trasformato in una lezione magistrale sull’incertezza climatica e in un’alternativa reale e promettente.
Le 1.700 bottiglie racchiudono tutta l’espressività del territorio, perché la Vendemmia Invernale 2024 non solo segna un nuovo traguardo sostenibile e dimostra resilienza, ma è anche un grande vino 100% Malvasía Volcánica. In tutte le regioni viticole del mondo si sta salendo di altitudine: ogni 100 metri di altezza, la temperatura diminuisce di 0,6°C. Lanzarote è un’isola con un’orografia piatta, e a El Grifo si è optato per un cambiamento del ciclo di coltivazione, allineando la vite alla stagione più fresca. Si è osservato che la vite ha un minore stress idrico (mancanza d’acqua), mantenendo la freschezza caratteristica dei vini atlantici, potenzialmente adatti all’invecchiamento. Nel primo anno, il 6 aprile 2022, si è vendemmiato in un’unica tenuta, Playa Quemada, nel comune di Yaiza, si tratta del terreno più vicino al mare, a 1.950 metri in linea retta dall’Atlantico, ideale per lo studio poiché si trova in zone basse dell’isola, dove le temperature subiscono poche variazioni, permettendo lo sviluppo del ciclo di coltivazione durante i mesi invernali, ottenendo 3.600 bottiglie. Nel 2023, il numero di tenute è stato ampliato, includendo altre ubicazioni dell’isola: Norte, La Geria, Playa Quemada, Cuchillo e Masdache. I lavori di vendemmia si sono svolti il 15 febbraio, con un risultato di 2.262 bottiglie.

Per quanto riguarda il 2024, il 5 febbraio sono state vendemmiate uve delle tenute di Masdache, Ye, Tías e La Geria, ottenendo 1.700 bottiglie. Dato che El Grifo punta sempre sull’avanguardia, la ricerca e la sperimentazione, si è andati un passo oltre con l’obiettivo di ampliare le conclusioni. Per questo, è stato modificato il tipo di elaborazione: se nel 2022 e 2023 si è optato per una macerazione carbonica, nel 2024 si è scelta una vinificazione tradizionale, come quella utilizzata per il Seco Colección, per poterlo confrontare e valutare la freschezza.
L’obiettivo è analizzare le differenze tra la raccolta dell’uva in inverno e in estate, relazionandola con l’integrale termica, e confermare una maggiore freschezza nella vendemmia invernale, grazie a un’integrale termica inferiore. Nella ricerca di raggiungere le tre fasi della sostenibilità (sociale, ecologica ed economica), El Grifo inizia a lavorare con la viticoltura integrata e successivamente passa alla viticoltura biologica. Entro il 2025, tutte le pratiche, come la concimazione, i prodotti fitosanitari contro i parassiti della vite e l’eradicazione delle erbe infestanti, saranno conformi alla legislazione biologica. Si procederà alla conversione di tutti gli ettari di vigneto di proprietà e si aiuteranno i viticoltori a unirsi alla riconversione. Il team della cantina li assiste nelle pratiche burocratiche e ha concordato con loro un prezzo più alto per l’uva biologica. Nel 2025, El Grifo avrà una coltivazione completamente biologica di 75 ettari.

La degustazione
Moscatel de Ana vino blanco dulce único de Lanzarote El Grifo
Questo vino naturalmente dolce, è prodotto con uve provenienti da ceppi di Moscato più antichi (alcuni risalenti al XIX secolo). Dopo l’appassimento al sole e la successiva macerazione con le bucce, la fermentazione viene bloccata aggiungendo alcol di vino con 95 g/L di zuccheri naturali. In seguito, subisce un lungo processo di invecchiamento ossidativo per almeno 30 anni in botti di rovere da 500 litri. Il nome di questo vino rende omaggio ad Ana Brito, nata a El Grifo nel 1880.
Ambra intenso, magnetico e complesso l’olfatto che gioca su intensi sentori di arachide, dattero, fichi secchi, vaniglia, caffè, cioccolato al latte, croccante alle mandorle, caramello. Sul palato entra caldo e avvolgente, setoso, composto, un accenno di tannino solletica il palato, ottima la persistenza con soffio iodato.
95/100
El Grifo Vendimia de Invierno Malvasía Volcánica | Vino Blanco
Per la prima volta nella storia della viticoltura europea, la vendemmia viene effettuata così presto, nonostante le condizioni imposte da un vigneto impossibile: non meccanizzato, sferzato dai venti alisei e caratterizzato da scarse precipitazioni. L’obiettivo è quello di evitare le frequenti ondate di calore estive, conseguenza del cambiamento climatico. Il risultato finale è il Winter Harvest, un vino che racchiude tutta la freschezza e l’espressione di poco più di 5.000 chili di Malvasia vulcanica, raccolti prima di qualsiasi altra zona d’Europa. Senza dubbio, un vino che fa la storia.
Dal punto di vista aromatico è meno denso e maturo rispetto al tradizionale. Il tropicale espresso è fresco e croccante: ananas, passione fruit, guava, scorza di limone e arancio, floreale di rosa, tocco vegetale di finocchietto, eucalipto e toni iodati per chiudere. Meno carnoso e voluminoso del suo fratello, si fa apprezzare per la discreta eleganza, la verticalità e colpisce particolarmente la peculiarità della salinità in bocca, che ricorda l’origine e la vicinanza all’Oceano Atlantico.
94/100
Malvasía Volcánica Seco Colección Vino blanco de Lanzarote El Grifo
La Malvasía Seco Colección è l’essenza della terra vulcanica imbottigliata, un vino iconico che rende omaggio alla visione innovativa e pionieristica nelle Isole Canarie di El Grifo. Fu proprio questo vino a introdurre le tecniche più all’avanguardia dell’epoca: i primi serbatoi in acciaio inossidabile e le prime attrezzature di refrigerazione, segnando un prima e un dopo nella viticoltura regionale.
Il carattere varietale della Malvasia vulcanica è dirompente con aromi di frutta tropicale, mango, papaya, passione fruit, melone giallo, albicocca, aromi floreali come i fiori d’arancio, e soffi minerali, iodati. Sul palato è dotato di volume, densità, con buona acidità e un finale ampio e persistente, con una piacevole sfumatura minerale che ne evidenzia il carattere vulcanico.
93/100
Malvasía Volcánica sobre Lías 2018 Vino commemorativo 250 aniversario El Grifo
Per celebrare il 250° anniversario, è stato prodotto un vino unico, frutto di un’attenta selezione di appezzamenti a Tinajo, una delle zone più fresche di Lanzarote. Le viti pre-fillossera, con un’età media di 60 anni, piantate su terreni vulcanici, conferiscono alla Malvasía Volcánica un carattere inconfondibile. Queste condizioni eccezionali consentono all’uva di conservare un’acidità equilibrata e di sviluppare un profilo aromatico unico. A partire dall’annata 2018 è stata prodotta un’edizione limitata di 12.600 bottiglie.
La Malvasía Grifo sobre Lías ci avvolge con la sua freschezza e giovinezza. Avvicinando il naso al bicchiere, si dispiegano intensi aromi di mango, ananas, melone, pesca e un accenno di limone, intrecciati a delicate note di fiori d’arancio, gelsomino e di roccia. Al palato è leggero e rinfrescante, ma non disdegna di mostrare un bel frutto denso, finale salino e persistente.
92/100
El Grifo Moscatel Orange Wine | Orange wine de Lanzarote
La vendemmia 2017 è l’inizio di una produzione diversa: un vino secco ottenuto da uve Moscato d’Alessandria, nato dai chabocos centenari. Riproducendo il processo di vinificazione di 8.000 anni fa nel Caucaso, l’uva veniva fatta fermentare con le sue bucce e lasciata in infusione per tre mesi. Essendo un vino tradizionale, è stato prodotto senza l’aggiunta di solfiti (grazie alla protezione offerta dai polifenoli tradizionali presenti nelle bucce). Inoltre, non è stato filtrato né stabilizzato, per cui potrebbero presentarsi dei sedimenti tradizionali.
La magia ossidativa dei polifenoli ci regala i toni aranciati e ocra che danno vita e nome a questo vino eccentrico, si apprezzano calde note di frutta tropicale, mela matura, susina, albicocca, giuggiola, nespola a cui si aggiungono pennellate di vegetale, fieno, fiori di campo, camomilla e per finire speziato di cannella, di zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi. Si muove compatto sul palato dove esprime calore, cremosità, sa essere intenso, vibrante, con la freschezza e sapidità che lavorano insieme slanciandolo, un tannino accennato che solletica e vibra amplificato da echi salmastri.
92/100
Ariana Auténtico Vino Tinto de Lanzarote El Grifo
Simbiosi eccezionale tra due varietà che fermentano separatamente e vengono unite per svolgere la fermentazione malolattica in botti. Mentre il vitigno locale Listán Negro conferisce il suo aroma peculiare, il vitigno straniero Syrah, piantato nel 2000, fornisce colore e struttura, consentendo l’invecchiamento in rovere francese e il successivo affinamento in bottiglia. Entrambe le varietà vengono prodotte separatamente, unendole prima della fermentazione malolattica. Questa seconda fermentazione avviene in botti di rovere francese di diversa tostatura e con una capacità di 500 litri; cercando di aumentare la complessità e l’equilibrio tra frutto e legno, questo vino viene invecchiato per 6 mesi.
Olfatto denso e profondo, frutta rossa matura, lampone, marasca, mora unita a sentori di terra bagnata, sottobosco, spezie orientali, erbe officinali, tocco fumè. Gusto caldo e denso, tannino maturo di ottima estrazione, lungo finale sapido.
91/100
Malvasía Volcánica Brut Nature vino blanco espumoso de Lanzarote El Grifo
È prodotto da viti pre-fillossera della varietà autoctona Malvasía Volcánica, di età compresa tra 40 e 60 anni, piantate a piede franco su terreno vulcanico. La vendemmia è precoce e lo spumante viene prodotto seguendo il Metodo Classico, con affinamento in bottiglia sui propri lieviti per almeno cinque anni, fino alla sboccatura manuale senza “dosaggio”.
Lo spumante presenta finissimi aromi di frutta bianca fresca, note agrumate, sentori di fiori bianchi e sfumature di pasticceria. Al palato è pulito, fresco ed elegante. Un vino dalle bollicine fini e dalla corona costante, dall’acidità energica e dal finale fine e persistente.
90/100
El Grifo Rosado de Lágrima Listán Negro | Vino rosado de Lanzarote
Vino rosato, prodotto con ceppi pre-fillossera della varietà di uva Listán Negro, con età che variano tra i 45 e i 60 anni. Una volta che l’uva arriva negli stabilimenti, passa alla pressa dove con un breve contatto con le bucce, viene fermentato a una temperatura di 17ºC. Dopo la fermentazione si procede ad una rapida svinatura ed il vino rimane con le sue fecce fini per un mese.
Rosa intenso che vira verso sfumature salmone. Olfatto ricco ed espressivo che si sviluppa su note di mela rossa, ciliegia, melograno, erbe aromatiche. Il sorso è impattante, ingresso materico, ricco, cremoso, presente, piacevole, tutto giocato sulla finezza, mostra freschezza e mineralità salina ottima, e un finale intenso e molto persistente.
90/100