Kiyama

VALUTAZIONE

Cucina Classica

17/20

PREGI
La possibilità di richiedere piatti extra prima dei dessert (inclusi nel prezzo della degustazione).
DIFETTI
La prenotazione si effettua con pagamento anticipato.
Non è consentito immortalare i piatti (a noi è stata concessa una gentile deroga).

Le sfumature della cucina washoku di Yoshiro Kiyama

L’esperienza di alcune discipline artistiche giapponesi offre uno spunto di riflessione profonda, fondata su un concetto cruciale della cultura nipponica: il vuoto. In Giappone, il termine “ma” indica uno spazio che non è mera assenza, ma una presenza sottile e carica di significato. Questo vuoto rappresenta un fondamento dell’estetica giapponese, un elemento essenziale e spesso invisibile nelle opere d’arte, senza il quale le espressioni artistiche non potrebbero raggiungere il loro pieno potenziale visivo e simbolico. Nella cucina di Yoshiro Kiyama, uno dei talenti emergenti della scena gastronomica di Kyoto, così come nelle tradizioni pittoriche, il vuoto diventa un invito a contemplare ciò che non è immediatamente percepibile.

Il suo washoku, percorso che esalta l’equilibrio dei sapori e delle stagioni, lascia sempre uno spazio intrigante sul piatto, una potenzialità in attesa di essere colta, negli ingredienti o nella combinazione degli stessi. La cura meticolosa nella disposizione degli ingredienti invita alla riflessione trascendendo il semplice atto di mangiare. Tutto ciò ha un che di metaforico: in un mondo frenetico, si è invitati a fermarsi e a riconoscere il valore di ciò che manca o che non è immediatamente percettibile, in questo modo anche al cospetto del gusto ci si abbandona alle sfumature sussurrate dei sapori e agli ingredienti delicati che, assaggio dopo assaggio, emergono in una percezione sempre più intensa e tangibile.

L’ingrediente sine qua non: l’acqua

Da Kiyama il kaiseki inizia e termina con l’acqua. All’inizio, viene servita una tazza di acqua calda che poi viene riproposta attraverso una serie di infusi, brodi aromatici e stagionali, tutti preparati con acqua pura di una sorgente che scorre sotto il palazzo in cui è ubicato il ristorante. Ecco spiegata la predilezione dello Chef per brodi e zuppe, preparazioni che incarnano l’intera sua filosofia. Una volta seduti al bancone, i commensali vengono coinvolti nell’intero processo di preparazione del brodo; con l’utilizzo di una mandolina, un addetto al taglio inizia a trasformare i blocchi di tonnetto stirato (bonito) essiccato in sottili strisce di kezuri-bushi. Una volta affettati, questi fiocchi di bonito vengono immersi per una manciata di secondi in una pentola di acqua e alga kombu. Il composto diventa il brodo “madre” per gran parte delle zuppa servite. Tra queste, rammentiamo quella con l’Orata, melone invernale, zucchina e yuzu e la golosa zuppa di vongole e manzo, servita con i ramen. L’assaggio più folgorante e complesso arriva però con la strepitosa Anguilla, alga mozuku, sedano, okra e sesamo in un condimento leggero all’aceto, preparazione che mostra capacità tecniche indiscutibili in merito alla consistenza dello splendido unagi, croccante e compatto all’esterno e scioglievole al morso, nel momento in cui sprigiona un potentissimo umami.

Gli ospiti sono invitati a chiedere il bis di qualsiasi piatto desiderino nonché di piatti extra (i piatti firma dello Chef), tra i più golosi e immediati tra quelli proposti. Il pasto si conclude con i wagashi e altri assaggi stagionali a base di frutta e con una delle più intense e persistenti ciotole di tè matcha.

IL PIATTO MIGLIORE: Anguilla, alga Mozuku, sedano, okra e sesamo con condimento all’aceto.

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Leonardo Casaleno

Avvocato di professione e appassionato cinefilo, il suo cammino è stato segnato fin dalla giovane età da un sorprendente incontro con una passatina di ceci sulla via di San Vincenzo: un momento che ha acceso in lui un profondo culto per il cibo. Oggi sfugge con entusiasmo alla monotonia quotidiana per andare alla ricerca di tavole tradizionali o innovative che siano, purchè autentiche e capaci di sfamare la sua curiosità gastronomica. Nutre un altro grande amore per i viaggi che si manifesta in modo spontaneo: prenota un ristorante, quindi pianifica l’itinerario.

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Cucina Classica

17/20

PREGI
La possibilità di richiedere piatti extra prima dei dessert (inclusi nel prezzo della degustazione).
DIFETTI
La prenotazione si effettua con pagamento anticipato.
Non è consentito immortalare i piatti (a noi è stata concessa una gentile deroga).

INFORMAZIONI

PREZZI

Unico menu il cui prezzo varia a seconda delle stagioni (da 15.000 a 80.000 yen).

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