Passione Gourmet Best of… Veneto Wines 2024 (seconda parte) - Passione Gourmet

Best of… Veneto Wines 2024 (seconda parte)

Vino
Recensito da Angelo Sabbadin

Lessini Durello

Dopo la prima, giungiamo ora alla seconda parte del nostro Best of sui vini del Veneto, dove troviamo vini tipicamente di medio corpo, un po’ più decisi rispetto al primo articolo, sempre tenendo conto di una scelta per un pranzo o cena con gli amici, dall’aperitivo al secondo piatto.

Per l’aperitivo una denominazione in grande ascesa qualitativa, con una beva di grande tendenza, il Durello Lessini Spumante Doc Metodo Classico. I suoi tratti distintivi, profumi delicati agrumati, limone, cedro, lime, frutti bianchi, fiori bianchi che si fondono a note di pietra focaia, di crosta di pane, sempre in tono, mai eccessive. Sul palato si offre teso, verticale, salino, grande freschezza, con rimandi agrumati e di pietra focaia.

È possibile produrlo nelle 2 categorie:

– il Metodo italiano (o charmat), ottenuto esclusivamente attraverso la rifermentazione in autoclave;

– il Metodo classico, ottenuto mediante rifermentazione in bottiglia con una permanenza sui lieviti di almeno 24 mesi; se rimane sui lieviti per almeno 36 mesi, può fregiarsi della menzione “riserva”.

Il primo metodo si caratterizza per un profilo più fruttato e fragrante, mentre il secondo è più strutturato, cremoso e complesso, con la possibilità di un affinamento che può superare i dieci anni. In entrambi i casi, la freschezza e la persistenza olfattiva definiscono fortemente l’identità di questi vini, così come una notevole mineralità tipica dei vini provenienti da terreni vulcanici. I suoli derivanti da queste rocce sono moderatamente profondi, con una tessitura fine e con un contenuto di scheletro basaltico limitato in superficie ma più abbondante in profondità. Grazie alla loro porosità questi suoli vulcanici sono capaci di trattenere acqua e calore solare, rilasciandoli gradualmente quando necessario. Sono inoltre ricchi di nutrienti per la vite e fungono da barriera naturale contro le malattie del suolo. Per queste ragioni, l’agricoltura vitivinicola su terreni vulcanici richiede minori interventi esterni ed è quindi di qualità superiore ed ecologicamente più sostenibile.

L’Italia è il paese vitivinicolo che vanta la maggiore varietà di territori vulcanici, eppure quelli storicamente dedicati alla viticoltura si possono contare sulle dita di una mano. Tra questi, l’area dei Lessini, adiacente al Soave, è senza dubbio una delle più affascinanti del nord Italia.

Cosa rende la Durella diversa dagli altri vitigni e perché è ideale per la produzione di spumante? L’alta acidità e i tannini presenti nella buccia sono solo alcuni degli aspetti più distintivi. Il nome “Durella” deriva dalla consistenza dura o compatta della buccia e dall’elevata acidità totale che contraddistingue il vino, conferendogli una notevole longevità e risultati eccellenti nella spumantizzazione, essendo presente sui Monti Lessini almeno fin dal Medioevo e vantando quindi mille anni di adattamento a questo territorio. Mille anni per esprimere appieno la sua essenza e per conferire agli spumanti Lessini Durello DOC la tipica mineralità vulcanica dei suoi suoli. I grappoli della Durella sono di medie dimensioni, con forma piramidale, compatta e alata; gli acini presentano una buccia piuttosto spessa, coriacea e ricca di tannini.

La degustazione

I vini non sono in ordine di punteggio, tutti superano i 90 punti, l’ordine è puramente casuale.

Lessini Durello Doc Cuvée Augusto 2018 Riserva – Dal Cero

Diffonde sensuali fragranze complesse, frutta a polpa gialla matura, frutta secca, note fumè, tostatura di nocciole, pasticceria. Aristocratico e complesso sul palato, offre un grande allungo, finissimo, denso, finale teso, sapido e appagante.

Lessini Durello Doc Brut Colli Neri Riserva – Cadis             

Concede profumi freschi e piacevoli di frutti bianchi, mela, pera, pesca nchi si fondono a toni torrefatti e di pasticceria. Al gusto freschezza e grande sapidità, rimane coerente nel lungo finale agrumato.

Lessini Durello Doc Brut 2017 – Franchetto               

Offre profumi densi  e maturi denso di mela golden, albicocca, nocciola, cera, pasticceria. Bocca decisamente intensa, equilibrato e fine, chiude agrumato e minerale.

Lessini Durello Doc dosaggio zero Riserva 2017 – Corte Moschina                  

Ricco nei profumi delicati di frutti bianchi, erba limoncina, pan brioche, tocco di speziatura tostata. Apre sul palato denso, cremoso, ricco, salino, grande allungo, ottimo equilibrio.

Lessini Durello Doc pas dosè Nera Riserva 2016 – Fongaro 

Elegante e invitante al naso, toni dolci di frutta matura, biancospino, cenni agrumati e speziati, tocchi di pietra focaia. Piacevole e agile la beva, intenso, sostenuto da vivida freschezza e minerale sapidità.

Lessini Durello Doc Brut Le Macine – Colli Vicentini

Molto elegante al naso, mela renetta, pera, nocciola, rintocchi speziati, agrumati e di pietra focaia. Raffinato e coinvolgente al gusto, fresco, fine, salino, buon allungo.

Lessini Durello Doc Extra BrutMenegotti

Richiama al naso un fruttato denso e ricco, pesca, melone bianco, crosta di pane con un refolo leggermente fumè. Bocca decisamente agrumata, bella materia, fresco-sapido, allungo salino.

Lessini Durello Doc Borgoletto 2022 – Franchetto

Bouquet ampio e interessante di  frutti bianchi, mela renetta, cedro, floreale, rintocchi di pasticceria. Bocca agrumata, fruttata e fresca, corroborata da vena sapida.

Lessini Durello Doc Pas Dosè Verde Riserva 2019 – Fongaro       

Bouquet ampio e interessante, mela, ananas, crema di limone con un tocco tostato misurato. Bella densità sul palato, sapore intenso e freschezza fruttata, lungo il finale.

Lessini Durello Doc Cuvèe Augusto Riserva 2012 – Dal Cero                 

Olfatto complesso, mela golden, ananas e pesca surmature, limone candito, tocco speziato. Palato in equilibrio fra la morbidezza  e l’accoppiata fresco-sapida, piacevole e gustoso il finale su toni di pasticceria.

Lessini Durello Doc pas dosè 2018 Amedeo Riserva – Cà Rugate        

Si apprezzano aromi intensi di mela renetta, pesca gialla, ananas, floreale, brioche alla crema ad arricchire l’ottimo bouquet. Vigoroso e denso al palato, netta la sensazione agrumata, schietta sapidità e vivace freschezza.

Lessini Durello Doc extra brut Riserva 2018 – Corte Moschina               

Al naso eleganti note speziate avvolgono note di mela cotta, crema pasticcera, cedro candito, pietra focaia. Bocca equilibrata, intensa, minerale, rotonda, di lunga persistenza, lieve scia tostata e fumè nel finale.   

Soave

Ora passiamo al bianco che non poteva essere che il Soave. La zona di produzione è situata nella parte orientale delle colline della provincia di Verona. Nel 1931, Soave fu uno dei primi vini ad essere dichiarato “tipico e pregiato” per decreto reale. Le linee guida di produzione moderne sono state stabilite quando Soave ha ricevuto lo status di protezione sotto la Denominazione di Origine Controllata nel 1968 (DPR 21 agosto 1968). La zona comprende una parte o tutte le terre appartenenti ai comuni di Soave, Monteforte, San Martino B.A., Lavagno, Mezzane, Caldiero, Colognola, Illasi, Cazzano, San Bonifacio, Roncà, Montecchia e S. Giovanni Ilarione.

La Garganega è il vitigno principale della denominazione e nel corso dei secoli ha trovato qui un habitat ideale nei contorni delle valli dell’Alpone, del Tramigna, d’Illasi e Mezzane. Nell’ampio scenario di alta qualità dei prestigiosi vini veronesi, questa simbiosi ideale di ambiente e varietà di vite, necessaria per la produzione di vini bianchi di qualità, è stata raggiunta solo in queste colline di terra vulcanica tufacea con grandi affioramenti calcarei.

Molti pensano che i vini bianchi dovrebbero essere consumati vicino alla vendemmia, ma i vini del Soave possono invecchiare magnificamente, e questo va detto a gran voce, urlandolo, murate qualche cartone di Soave, dopo alcuni anni vi ripagherà con gli interessi…. L’uva Garganega è particolarmente adatta alla produzione di vini che possono diventare particolarmente espressivi ben oltre un decennio. Il terreno vulcanico di Soave produce vini con maggiore acidità che viene ulteriormente accentuato nelle stagioni di crescita più fredde. Se ben gestito, in annate più fresche si possono produrre vini con una complessità che esprime le sfumature del terroir. Le stagioni di crescita più calde portano vini che mostrano più frutta e pienezza e sono solitamente pronti da bere più vicini alla vendemmia. In media, i vini Soave iniziano a esprimere al meglio aroma e sapore dopo due anni in bottiglia.

I vini del Soave sono prodotti principalmente dall’uva Garganega. Il disciplinare prevede che i vini a denominazione di origine controllata “Soave” devono essere ottenuti dalle uve Garganega per almeno il 70%, e per il rimanente da uve dei vitigni Trebbiano di Soave (nostrano), o Chardonnay. In tale ambito del 30%, e fino ad un massimo del 5%, possono altresì concorrere le uve provenienti dai vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione per la provincia di Verona.

La degustazione

Anche qui ordine casuale per vini ottimi, che superano i 90 punti e rappresentano l’apice qualitativo della denominazione.

Soave Classico Calvarino 2022 – Pieropan            

Olfatto esplosivo, tra i profumi spiccano note di frutta tropicale matura, melone, mango, papaya, limone, floreale, erbe aromatiche. In bocca evidenzia una struttura calda, cremosa e seducente, vitalizzata dalla verve acida e da grande mineralità. Persistenza lunghissima, grandissimo vino.

Soave Classico Colle Sant’Antonio 2019 – Graziano Prà               

Naso intenso, ricco, stratificato, tropicale surmaturo di melone, papaya, passion fruit, fiore di mimosa, limone candito, tocco boisée.  Bocca calda e cremosa, sa essere denso e ricco con un finale slanciato, altro super Soave.

Soave Classico Carbonare Roccolo del Durlo 2022 – Le Battistelle

Presenta un variegato bouquet che spazia dai frutti maturi come pesca e melone, alle note di limone candito, pompelmo su un manto floreale. In bocca è compatto, denso, altro vino finissimo, col finale persistente tutto sulla sapidità minerale.

Soave Classico Roncà Monte Calvarina la Capelina 2022 – Franchetto

Schiude profumi tropicali, succosi, melone giallo, mango, limone, pompelmo, fiori, suggestioni minerali, tocco fumè. Bocca densa, struttura bilanciata giocata su continui rimandi fruttati, finale lungo, appagante, con un brivido sapido.

Soave Classico Superiore Monte Sella 2020 – Le Mandolare                   

Concede profumi di frutta a polpa gialla matura, banana, melone, fiori di acacia, sambuco, buccia di bergamotto e un accenno minerale. Approccio gustativo cremoso e bilanciato, pienezza di beva, tutto perfettamente amalgamato.

Soave Classico 2023 – Bertani                    

Olfatto elegante e gentile, toni agrumati, di frutti bianchi e rintocchi floreali. Bocca piacevole, fine, fresco, salino, vino scattante e vibrante.

Soave San Brizio 2022 – La Cappuccina                     

La parata dei profumi inizia con susina, pesca, agrume, tocco fumè e idea minerale. Assaggio di pari livello, impostato su un registro carnoso, generoso, ben ritmato da freschezza e mineralità salina.

Soave Vigna Monte Ceriani 2022 – Tenuta Sant’Antonio

Si apre all’olfatto con riconoscimenti di di pesca, susina, melone, agrume, fiori di acacia e chiare percezioni di pietra focaia. In bocca vanta un corpo di buona struttura, sapidità, e una apprezzabile amalgama fra gli elementi. Ottimo vino.

Soave Classico Superiore Runcata Monte Calvarino 2022 – Dal Cero              

Risalgono dal calice profumi di frutta esotica matura, agrumi canditi, floreale di mimosa e fresia, toni fumè, erbe aromatiche rifiniti da senzazioni iodate. Sul palato dimostra sempre grande classe, è un caldo abbraccio gustativo, equilibrato da frizzante freschezza e tanta sapidità. Punto di riferimento della denominazione.

Soave Classico 2023 – Suavia

Ricorda toni tropicali all’olfatto a cui si aggiungono toni di erba limoncina, agrumi e un tocco di pietra focaia. Al palato è decisamente fresco, agile, con gradevoli tocchi agrumati.

Soave Classico Classico il Casale 2022 – Vicentini Agostino

Risalgono il calice note di frutta esotica matura, agrume, tocco floreale e fumè. Ottimo sul palato, assaggio intenso e strutturato, solcato da buona freschezza e sapidità. Fra qualche anno darà grandi soddisfazioni.

Soave Classico Sengialta 2021 – Balestri Valda

Schiude aromi tropicali, ananas, albicocca, melone, mimosa, tocchi fumè e minerali. Ricco e denso sul palato, dà grande soddisfazione, sa mostrare una materia densa e tanta finezza minerale  a chiudere.

Soave Classico la Rocca 2022 – Pieropan                  

Profilo aromatico diretto da note di pesca matura, melone giallo, mango, agrumi canditi, fiori di camomilla e percezioni minerali. La bocca colpisce sia per una materia densa e ricca, sia per la progressione dinamica e sapida. Altro grande vino.                           

Soave Classico Monte Fiorentine 2022 – Cà Rugate           

Parata olfattiva importante, contrassegnata da tante note tropicali mature, pesche sciroppate, tocco tostato e di fiori gialli. In bocca è denso e consistente, mostra carattere, qualche spigolo di gioventù, convincente e pulita la chiusura.

Soave Classico Tremenalto 2023 – Cantina Monteforte  

Profuma di fiori bianchi, agrumi, tropicale intenso, fiori di minosa. Bocca  fresca, intensa, decisa, mostra sapida freschezza e un lungo finale.

Soave Classico Superiore I° ettaro 2021 Coste – Cornelia Tessari   

Intenso e attraente l’olfatto fruttato di susina, pesca, melone, tocco di miele, vaniglia, zenzero, rosa gialla. Al palato è denso, cremoso, piacevole, lunga è la persistenza con eco minerale e viva freschezza.

Soave Classico campo vulcano 2023 – I Campi             

Intensa proposta olfattiva, frutta tropicale e sciroppata, agrume candito, fiori gialli. Ottima densità sul palato, materia fitta e complessa, con acidità e sapidità che lavorano per tenere tutto in proporzione.

Soave Classico 2023 Pigno – Corte Mainente

Floreale e fruttato, propone toni di frutti gialli maturi, poi cedro, biancospino, ginestra. La bocca è come la si aspetta, fine, eleganti, con i richiami floreali in fedele successione.

Soave Classico Superiore Costa Alta Bine Longhe 2021 – Cornelia Tessari               

Flusso aromatico denso e ricco, tropicale maturo di mango, susina, pesca, scorza di agrume. Ricco di gusto ma anche di freschezza, un vino intenso ed equilibrato, nella lunga persistenza mostra note di minerale sapidità.

Soave Classico Casette Foscarino 2022 – Monte Tondo        

Sfumature olfattive intense, frutta esotica, tocchi mielati, fiori gialli, nette tostature. Perfetta coerenza al gusto, si mostra intenso, con tocchi boisée a chiudere.

Soave Superiore Roncà Monte Calvarina 2022 i Tarai – Corte Moschina

Delizia al naso con toni di frutti bianchi, floreale, erbe aromatiche, zagara e mandorla. Naso finissimo. Sorso di grande pulizia, prevale tensione, finezza, si allunga su toni di frutto bianco.

Soave Classico Foscarino 2022 – Inama

Profuma di frutta tropicale, scorza di limone, erbe aromatiche. Caldo abbraccio nella presentazione gustativa, che lascia spazio a sapida mineralità e freschezza.

Soave Classico 2022 Broia – Roccolo Grassi           

Grande produttore dei classici rossi di Valpolicella, il suo Soave mai banale regala suggestioni ben focalizzate  di fiori di campo, frutta gialla matura, mango a papaya e un tocco fumè a chiudere. In bocca si rivela denso e appagante, grande persistenza fresco-sapida.

Soave Classico Brognoligo 2023 – Cecilia Beretta Pasqua                      

Profumi intensi ed eleganti, frutta tropicale, passion, melone, susina, pompelmo. Assaggio di notevole forza espressiva, caldo, ricco ma piacevole fine. Persistente.

Soave 2021 – Ruki               

Calde sensazioni di frutta matura e tostatura cadenzate da soffi agrumati  e floreali. Sul palato intenso, ricco, fresco, persistente e di buona bevibilità.

Soave Classico 2023 Cà Visco – Coffele                     

Piacevole note iniziali  di mineralità,  poi albicocca, susina, fiori di campo. Bella freschezza in bocca, chiude sapido su note agrumate di limone e mandarino.

Soave Classico Superiore 2022  Castellaro Tufaie – Bolla  

Bouquet intenso e pieno, pesca, mela golden, susina, tocco fumè sullo sfondo. Bocca equilibrata, intensa, di lunga persistenza con scia tostata e minerale.

Bianchi Veneti fuori denominazione

Bianco Verona IGT Prea 2021 – Collina dei Ciliegi                

Primo bianco prodotto da Colline dei Ciliegi da vigneti in alta quota in Valpantena. Si inseguono dense sensazioni di frutti bianchi, mela, pera, pesca e rintocchi tropicali, finisce con erbe officinali, fiori di campo e pietra focaia. Denso e pulito al sorso, dispensa freschezza, sapidità importante e una lunga chiusura.

Capitel Foscarino Bianco Veneto IGT 2023 – Anselmi                    

Olfatto profondo che dona sentori di  pesca bianca, pera kaiser, mela granny smith, melone bianco, erbe aromatiche, limone, note rocciose. Bocca che gioca tutta sull’eleganza e finezza, entra delicato e sfoggia una scia fresco-sapida precisa che lo spinge in un allungo deciso e lunghissimo. Vino splendido per finezza e precisione.

San Vincenzo Bianco Veneto IGT 2023 – Anselmi    

Denso nella parte fruttata non solo inteso come polpa ma anche come buccia, quindi uno spessore di aromi più intenso. Si apprezzano note di melone, pesca gialla, ananas, agrume, floreale di biancospino ed erbe aromatiche. Sul palato ricco e denso nella materia, appagante, da metà bocca in poi rivela una vitale scia fresco-sapida che lo slancia in un finale con netti rimandi fruttati e salini.

Bianco Veneto IGT Multivintage Hey French Ed.4 – Pasqua                     

Proposta olfattiva variegata ed elegante, pesca matura, fiori di camomilla, canditura di agrumi, marmellata di mandarino, gesso, tocco di cera d’api, spezie bianche, orzo tostato. In bocca ha un delizioso equlibrio, si muove denso e cremoso con lungo finale su toni tostati e agrumati.

Custoza Superiore Amedeo 2022 – Cavalchina         

Dimostra al naso eleganza e ampiezza di aromi, susina gialla, ananas, melone si legano a tocchi agrumati, di fiori di glicine e pietra focaia. La bocca ha un incipit avvolgente e vellutato con appropiata freschezza agrumata che la spinge verso una lunga persistenza.

Bianco Veronese IGT Elianto 2021 – Menegotti                     

Accolgono profumi delicati di frutti bianchi e gialli, mandarino e fiori di tiglio. Al sorso preciso, finissimo, denso con guizzi fresco-sapidi a rifinire un insieme di buonissima qualità.

Bardolino

Ora continuiamo con il Bardolino con la menzione delle sottozone. La prima annata delle sottozone del Bardolino è stata la 2020 in deroga perché il disciplinare è stato approvato il 14 aprile del 2021.

La critica internazionale sta dando ragione sulla strada iniziata, ed è di buon auspicio per tutti i produttori che stanno progettando e pensando a questi vini, e usciranno quando se la sentono, hanno rese molto basse e una linea stilistica molto definita, sono vini apparentemente semplici, in realtà complicatissimi, per questo ci sono molti produttori che stanno facendo sperimentazione, quindi li vedremo più avanti. Per disciplinare sarà obbligatorio indicare prima il nome del cru e poi quello della denominazione per evidenziare le 3 macroaree.

Il Distretto Montebaldo comprende le porzioni dei territori comunali di Affi, Caprino Veronese Cavaion Veronese, Costermano sul Garda e Rivoli Veronese ricadenti all’interno della zona del Bardolino. È la parte di territorio più interna, verso nord, ai piedi del monte Baldo, caratterizzata da altitudini medie più elevate e dalla presenza di rilievi quali il Monte Moscal e la Rocca di Rivoli. Comprende la piana fluvioglaciale che separa i due apparati morenici del Garda e dell’Adige. Ha escursioni termiche più elevate e una maggiore piovosità.

Il Distretto La Rocca comprende le porzioni dei territori comunali di Bardolino, Castelnuovo del Garda, Garda, Lazise, Peschiera del Garda e Torri del Benaco ricadenti all’interno dell’area del Bardolino. Occupa la riviera gardesana e il suo primo entroterra, sulle colline moreniche più fini, vicine al lago, e su quelle medio-recenti, interne. È caratterizzata, a nord, dalla presenza del colle della Rocca e del monte Luppia. Secondo la classificazione descritta dal Perez nel 1900 corrisponde nella sostanza a quella che veniva chiamata la “Plaga Gardense”.

Il Distretto del Sommacampagna  comprende le parti dei territori comunali di Bussolengo, Pastrengo, Sommacampagna, Sona e Valeggio sul Mincio ricomprese nella zona di produzione del Bardolino. Rappresenta la parte sud-orientale della cerchia morenica gardesana, corrispondente al Distretto ottocentesco che il Perez nel 1900 descriveva come “Colli morenici meridionali”, che includeva le località del perimetro “toccante l’alta pianura”, nel perimetro dell’antico distretto nord di Villafranca.

La degustazione

Bardolino La Rocca 2021 – Cà Botta                

Profuma di ciliegie, frutti di bosco, spezie. Bocca densa, ricca, concentrata, tannino ben integrato e lungo finale.

Bardolino Montebaldo Delara 2022 – Guerrieri Rizzardi     

Naso complesso e ampio di mirtillo, lampone, fragola, buccia di mandarino, floreale e speziato. Di bella freschezza e tannicità a dosare un corpo deciso e caldo, buon allungo sapido.

Bardolino Montebaldo 2022 – Monte Zovo 

Sfodera note di frutto scuro, visciola, spezie dolci, liquerizia e tocco floreale.  Bocca fresca, piacevole, fine, di buona trama tannica, persistente il finale.

Bardolino Vigna Morlongo Montebaldo 2022 – Villabella               

Impatto olfattivo dona sensazioni di piccoli frutti rossi e neri, spezie piccanti, mentolato, tocco di tabacco e moka. Estremamente gradevole e garbato il sorso, tannino perfetto, grande persistenza. Vino di riferimento della denominazione.

Bardolino Montebaldo eocene 2022 – Bigagnoli                   

Sa di ribes nero maturo, fragole e more in composta, pepep nero, erbe aromatiche. Corpo caldo, di decisa tannicità e freschezza.

Bardolino Montebaldo 2022 – Tenuta La Presa                     

Dolce, deciso e complesso all’olfatto, si apprezzano prugne, amarene, menta, buccia d’arancio, speziato di pepe e ginepro. Intenso su palato, mostra una materia densa, piacevolmente tannico e di spiccata freschezza.

Bardolino Montebaldo 2021 – Valetti

Naso stratificato e complesso di frutti rossi, floreale di violetta, buccia di mandarino, pepe nero. Equilibrato e denso all’impatto gustativo, di buona struttura tannica, persistente.

Bardolino Montebaldo Le Grotte 2021 – Vinicio Bronzo                  

Naso concentrato di amarena, lampone, fragola, spezie scure, floreale.  Piacevole al gusto, caldo, tannino vivace e ottima freschezza.

Bardolino Montebaldo Brol grande 2021 – Le Fraghe                     

Delicato nel proporre note di ciliege, lamponi, fiori appassiti, spezie, arancio candito.  Bocca densa, ricca, armoniosa trama tannica.

Bardolino Sommacampagna Silerte 2021 Silvia Caprara – Villa Medici             

Intenso il naso sul frutto rosso maturo, floreale, tocco speziato. Bilanciato e denso all’assaggio, dosata tannicità e finale persistente.

Per ultimo il Bardolino Superiore DOCG, la versione più intensa e ricca dei rossi gardesani, in questo caso si aspetta un anno per l’uscita del vino, nella maggior parte dei casi passato in legno grande per dare più struttura e complessità.

I riferimenti storici del Bardolino Superiore, oggi DOCG, si rifanno a quelli del Bardolino, con testimonianze risalenti sia al periodo romanico che a quello medievale. È nel XIX secolo che la produzione vinicola della zona incomincia ad essere identificata esplicitamente con il nome di “Bardolino” e, in particolare, a connotarsi con la presenza di piccole partite di vino capaci di più prolungato invecchiamento, considerate “superiori”. I primi riferimenti al Bardolino Superiore sono evidenziati nel 1897 dallo scrittore bresciano Solitro, che individua l’invecchiamento del Bardolino “di fabbricazione più accurata e soprattutto di tipo più stabile”, e dunque adatto in alcuni casi ad un leggero invecchiamento. Anche il Perez, in un testo pubblicato nel 1900, evidenzia la tipologia “superiore” nelle cantine di Garda dove i vini si “conservavano d’estate in attesa del rialzo dei prezzi”.

Bardolino Superiore classico 2022 – Costadoro       

Naso complesso, denso e steratificato, intrigante la ciliegia e mora in composta, timo, china, menta, grafite e cacao. Piacevole sul palato, ha buona struttura, raffinati tannini e bell’allungo.

Bardolino Superiore  Classico 2022 – Raval

Naso ampio e denso, tutto di frutti scuri, anice, legno di cedro e liquerizia. Bocca ampia, densa, piacevole, con adeguata acidità, tannino elegante e finale persistente.

Bardolino Superiore Classico le Olle 2022 – Lenotti                

Naso piacevole fine, di ciliegia, mirtilli, tocco di rabarbaro e tabacco, spezie nere. Bocca dall’attacco morbido, poi fresco e piacevolmente sapido.

Bardolino Superiore Monte Maggiore 2022 – Gorgo                 

Naso scuro, cupo, denso di amarena, frutti rossi, eucalipto, china. Sul palato denso  e austero, caldo di tannicità decisa.

Bardolino Superiore  Santa Lucia 2022 – Cavalchina              

Intenso olfatto di frutti di bosco,  amarene, lampone, nuance balsamiche e tocco speziato di pepe e ginepro. Bocca ricca, densa, tannino ben dosato, buona scia fresco-sapida. Vino fine e persistente

Bardolino Superiore Classico 2022 – Le Tende               

Naso di frutta rossa matura, lampone, fragola, succo d’arancio, chiodi di garofano, china. E’ morbido, caldo, di elegante trama tannica.

Bardolino Superiore Riflesso 2019 – Corte Fornello

Naso complesso, cupo, amarena matura, erbe aromatiche, viola appassita, anice stellato, tabacco. Bocca densa, caldo, tannino presente, si allunga deciso su toni fruttati.

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