Passione Gourmet Elvio Cogno - Passione Gourmet

Elvio Cogno

Vino
Recensito da Adriana Blanc

Il Barolo di generazione in generazione

Quella dell’azienda Elvio Cogno è una bella storia da raccontare, una storia di intraprendenza e valori d’altri tempi, giunta fino a noi attraverso il susseguirsi delle generazioni. Il tutto ha inizio nella pittoresca cittadina di La Morra, nelle Langhe Piemontesi, dove Elvio Cogno, classe 1936, è il titolare del Ristorante dell’Angelo. Quello che viene servito in tavola ai clienti è l’ottimo vino che la famiglia Cogno produce da sempre per passione, un buon mezzo per impiegare il tempo libero e per smussare i costi che la gestione di un locale comporta.

Negli anni ’50 tuttavia, grazie al sostegno di un socio e al crescente plauso che circonda le bottiglie, Elvio Cogno ha la sua personale epifania e decide di lasciare l’industria della ristorazione per occuparsi della produzione di vino, iniziando una collaborazione con la tenuta Marcarini. Il principio che guida ogni suo intento è chiaro fin da subito: valorizzare l’immenso potenziale dei vini delle Langhe. Potenziale che a quel tempo ancora in pochi riescono a vedere. Un primo atto in questo senso si ha nel 1964, quando è tra i primissimi a decidere di etichettare i suoi vini con il nome del vigneto, Vigna Brunate nel caso specifico, così da esaltare il carattere unico del vino e del terroir da cui proviene.

Innamoratosi di Cascina Nuova in località Ravera, un fatiscente casolare posto alle pendici del paese di Novello, Elvio Cogno prende il coraggio a due mani e si mette in proprio, ricominciando di nuovo dall’inizio nonostante i venerandi sessant’anni di età che gli pesano sulle spalle. Al suo fianco la figlia Nadia e il marito di lei, Valter Fissore. Vede così la luce nel 1995 la prima bottiglia di Barolo Ravera, il primo a portare in etichetta una menzione geografica, un’innovazione che sarebbe stata regolamentata ufficialmente soltanto anni più tardi.

La filosofia produttiva di Cogno rimane profondamente radicata nella tradizione, prevedendo lunghe fermentazioni e invecchiamento in grandi botti. L’approccio alla terra, tuttavia, è profondamente innovativo per il tempo. Si indagano le dinamiche che sottendono il rapporto tra la vite, il viticoltore e l’ambiente; si cerca di comprendere a fondo quello che ai giorni nostri, più semplicemente, chiamiamo terroir.

Un approccio che ai giorni nostri viene perpetrato da Nadia, Valter e la figlia Elena, che con due generazioni di sperimentazione ed esperienza alle spalle, continuano a produrre vini profondamente legati al loro territorio, con un crescente impegno per la sostenibilità in ogni fase della produzione.

Con quattro distinte etichette di Barolo prodotte nella denominazione Ravera —Vigna Elena, Bricco Pernice, Cascina Nuova e Barolo “Ravera”—, l’azienda Elvio Cogno oggi detiene con orgoglio la maggiore superficie vitata della sottozona. Una gamma completata dagli altri vini tradizionali del territorio (Barbera, Barbaresco, Dolcetto e Nebbiolo), con una particolare attenzione riservata alla Nas-cëtta, vitigno autoctono di Novello pressoché andato perduto e vero e proprio feticcio di Valter, che ha combattuto una lunga battaglia per legittimarne la coltivazione (battaglia vinta e poi sfociata nella nascita di un consorzio di produttori che oggi ne promuove e tutela l’identità).

Barolo Ravera

Il Barolo Ravera nasce nello storico “cru” di Novello, su quel “Bricco Ravera” che ospita altresì il cascinale di famiglia e gli undici ettari di vigneti di proprietà. L’assaggio di quattro differenti annate si è rivelato il metodo di indagine ideale per coglierne tutte le sfumature gusto-olfattive, che da un lato dimostrano la coerenza gustativa di un vino di fatto proveniente dallo stesso vigneto, e dall’altro l’influenza della particolare annata sul suo carattere complessivo.

Barolo Ravera 2019

Nonostante la giovane età, l’annata 2019 mostra già i primi tratti dell’eleganza e della profondità che contraddistinguono i vini di questa azienda. Se allo stato attuale è tutto un barcamenarsi tra timide note scure di mora e mirtillo, con qualche fugace incursione balsamica e speziata, già si intravede il longevo futuro di questo vino. Aspettate qualche anno e vedrete.

Barolo Ravera 2016

Particolarmente pronta ed espressiva l’annata 2016, una bottiglia che affascina per la sua immediatezza e il suo perfetto equilibrio. Le note olfattive sono nette, con prugna e rosa canina che prevalgono su uno sfondo già molto più complesso della bottiglia precedente. La rotondità aumenta, così come il tannino, la cui trama si infittisce. Una bottiglia di grande eleganza e bevibilità.

Barolo Ravera 2013

La 2013 è la più austera delle annate in degustazione. Col trascorrere dei minuti si apre lentamente, mettendo in mostra fugaci accenni della sua personalità. Anche in questo caso è evidente come questa bottiglia offrirà piacevoli sorprese negli anni a seguire; già adesso, tuttavia, colpisce per i tratti sottili e di estrema finezza. Mora, prugna, tabacco, cuoio e ancora note mentolate e liquirizia. Il tutto delicatamente accennato, con un gusto che si fa via via più rotondo e profondo.

Barolo Ravera 2010

Gli anni che iniziano ad accumularsi sull’annata 2010 la rendono una bevuta di livello superiore. Sia chiaro, l’invecchiamento di cui può godere questo vino è lontano dall’essere concluso. Al palato dimostra una vivacità tale da sembrare ancora imberbe, ad ennesima dimostrazione della sua estrema longevità. Ogni componente è in un equilibrio di grande precisione: il tannino è fittissimo, ma setoso; la rotondità e la dolcezza aumentano, ma sono perfettamente stemperate dalla bella freschezza e da una spiccata sapidità. Il colore è il più concentrato, così come l’intensità degli aromi, che aumentano anche di complessità. Mora, prugna, mirtillo, rosa canina, caffè, tartufo, cacao, mentuccia… un tripudio olfattivo che trattiene il naso nel calice.

* I vini di Elvio Cogno sono distribuiti da Sarzi-Amadè.

1 Commento.

  • MASCARELLO SABINO FRANCO10 Novembre 2023

    MI CHIAMO FRANCO MASCARELLO E SONO ORIGINARIO DI LA MORRA CONOBBI ELVIO NEGLI ANNI 50 E LO FREGUENTAI FINO AL TERMINE DELLA SUA ATTIVITA" NELLA CANTINA MARCARINI QUANTO BAROLO HO COMPRATO PER ME E PER I MIEI AMICI. CE DA SCRIVERE UN LIBRO INTERO SULLA SUA VITA E SULLA SUA ATTIVITA" MI PARLAVA ANCHE DI VOI CORDIALI SALUTI

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