Ca’ del Profeta

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
La disinvoltura di un ex campione del calcio tra i tavoli.
DIFETTI
I dessert poco incisivi.

L’essenza vegetale

Siamo nel ristorante e Wine resort che Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, meglio noto come Hernanes – ex nazionale brasiliano che ha calcato con grande successo alcuni dei più celebri palcoscenici della seria A (in ordine: Lazio, Inter e Juventus) – ha fondato a una manciata di chilometri da Asti. E con un fantasista come patron (peraltro bravissimo tra i tavoli) la scelta non poteva finire con la scelta di un fantasista della cucina piemontese: Christian Milone. Giovane enfant prodige già incontrato dietro ai pass di Trattoria Zappatori proprio a Pinerolo, qui si avvale del Chef resident Antonio Di Leo coadiuvato da Carlo Fasolis e Carlo Magliano, cui affida le redini di una cucina solo apparentemente semplice ma già molto precisa. Galeotta la comune conoscenza di Diego Dequigiovanni (patron di Luogo Divino, a Torino) che adesso presiede anche Ca’ del Profeta, appunto, dov’è supportato da Gabriele Rossi.

E già nel nome – Profeta era il soprannome dell’Hernanes calciatore – si materializza una certa prescienza in materia culinaria. Grande attenzione viene riservata all’elemento vegetale, reso senza manierismi eccessivi e senza laccature: ciascun piatto vanta tonalità cromatiche molto accese ma anche spesso opache, vessillo della semplicità minimale, ma non monastica, che attraversa una cucina che più che mai è trompe l’oeuil del contesto, sostanzialmente agreste, che la ospita.

Una cucina piemontese di campagna, semplificando molto, che issa la sua solidità sui prodotti dell’orto e del mercato, oltre a comprendere tutti gli animali da cortile che un tempo gremivano le case della gente comune, pur orbitando, in tutti i sensi, attorno alle verdure, ai tuberi, e alle radici. Attorno all’elemento vegetale, per la precisione, si avvita tutto l’ecosistema del piatto che, nel momento della nostra visita, pur essendo autunno inoltrato, ancora vantava pomodori e zucchine di una freschezza e di una turgidità difficilmente tacitabili. In questo senso la cucina di Ca’ del Profeta offre una lezione sul concetto, troppo spesso frainteso e ancora molto abusato, di stagionalità, che in una nazione come l’Italia, in questo momento storico segnato dal cambiamento climatico, vanta un paniere dalla trasversalità più unica che rara. Ne è riprova la Minestrina, piatto più che perfetto nel rievocare la componente anche emotiva della cucina tanto da svincolarsi dalla parte liquida, almeno in prima battuta, arrivando addirittura asciutta in tavola. Ad ammantarla, una nostalgica aria di finocchio vaporosa e avviluppante.

Altrettanto di prossimità la carta dei vini – le vigne lambiscono difatti il ristorante e cingono tutta la tenuta – su cui si affacciano le grandi vetrate sia del ristorante che delle camere, vestite di cemento, legno e marmo nero e bianco, anche se, a guardarci bene, stavolta la Juventus non c’entra.

La Galleria Fotografica:

Visited 1 times, 1 visit(s) today
Picture of Andrea Grignaffini

Andrea Grignaffini

Andrea Grignaffini nasce a Parma nel 1963. Dal 1990 inizia a collaborare con Gino Veronelli scrivendo la guida “Buone Cose d’Italia” e articoli sull’Etichetta. Diventa quindi condirettore del bimestrale Spirito diVino, inoltre ha insegnato Metodologia di Degustazione critica presso vari atenei (Parma, San Raffaele, IULM) nei Corsi di Laurea in Scienze Gastronomiche. E’ membro della direzione esecutiva della Guida Ristoranti dell’Espresso e consulente enogastronomico di ALMA dalla sua nascita e dallo studio di fattibilità. E’ co-curatore della Guida Espresso Vini e della Guida Espresso salumi, è stato coautore dell’Enciclopedia del Vino (Dalai Editore). Con libro Nella Dispensa di Don Camillo (Tommasi Editore) si aggiudica il secondo posto al Premio Bancarella Cucina, vince il premio Luigi Veronelli come miglior giornalista, è finalista dell’Oscar del vino 2010. Ha partecipato numerose volte a programmi televisivi in veste di giurato o di opinionista come La Prova del Cuoco, Matrix, Masterchef, Cuochi e Fiamme. Inoltre ha collaborato come aiuto-sceneggiatore con Taodue nella serie televisiva “Benvenuti a Tavola”. Nel 2012 ha curato e ideato il premio Best Italian Wine Awards con Luca Gardini. E nello stesso anno vince il Prix du Sommelier dell'Académie Internationale de la Gastronomie. Collabora con Gazzetta di Parma, Gazzetta dello Sport. E’ finalista premio Bancarella 2016 con il libro Edito da Marsilio il Cuoco Universale. E’ fondatore di Future Cooking Lab spin-off dell’Università di Parma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
La disinvoltura di un ex campione del calcio tra i tavoli.
DIFETTI
I dessert poco incisivi.

INFORMAZIONI

PREZZI

Due menù degustazione a 70 e 85€

Alla carta sui 90€

RECENSIONI CORRELATE

Visite PRECEDENTi

Nessuna visita precedente trovata.

RECENSIONI CORRELATE

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:149

Ausa

Ausa, ristorante dei giovani Anisia Cafiero e Pasquale De Biase, propone una cucina dal concreto...

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:302

Mudec – Enrico Bartolini

Enrico Bartolini, al Mudec, ha la propria casa, l’epicentro e il fulcro del suo mondo. Qui si...

Editoriali Visualizzazioni:298

Passione Gourmet 2025

Una nuova linea editoriale di trasparenza e selezione: queste le importanti novità di Passione...

Close