Anima

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Intensità e personalità dei piatti.
Professionalità del servizio.
Carta dei vini ben costruita.
DIFETTI
Atmosfera un po’ fredda.

Sapori di Puglia a due passi da Corso Como

Enrico Bartolini è stato eletto dalla Guida Michelin N°1 assoluto in Italia in una categoria ben precisa, anche se non ufficialmente definita, quella dello “chef-imprenditore”, ovvero una figura professionale capace di guadagnare una posizione di vertice con il proprio ristorante di riferimento, e di creare una rete di locali satelliti di alto profilo, in altre sedi nella stessa nazione o all’estero. All’ultimo piano del Museo Mudec, Bartolini ha costituito il proprio quartier generale; all’interno del design Hotel Milano Verticale (gruppo Una), un avamposto nella affollata Milano di Corso Como, a due passi da Porta Nuova. Vertigo, Urban Bar e Anima, secondo uno schema collaudato, sono rispettivamente “bar e osteria contemporanea” e “fine dining”: entrambi eleganti e modaioli nelle intenzioni, nessuno dei due particolarmente coinvolgente nell’atmosfera.

Cucina del sud

Il ristorante Anima beneficia dell’opera di due professionisti giovani e preparati: Giacomo Morlacchi guida la brigata di sala e gestisce una cantina (a vista) ampia, ricercata e adeguata al contesto sia nella selezione che nei prezzi. Michele Cobuzzi, pugliese con un bagaglio di esperienze a fianco di cuochi importanti, porta avanti un lavoro interessante in cucina. Non c’è scelta alla carta ma due menu degustazione: “Intensità” (otto assaggi a 150 euro, con la possibilità di estrarne tre a 90 euro o quattro a 110 euro), e “Le mie certezze” (125 euro), che rappresenta le origini e la storia dello Chef.

I piatti di quest’ultimo, quasi tutti di ispirazione pugliese, fanno perno sull’alta qualità della materia prima; sono eleganti nelle presentazioni e intensi nei sapori e negli aromi, come ci si aspetta in una cucina del Sud. Particolarmente centrati i Bottoni di gallina nostrana con cime di rapa, pomodoro confit e limone candito e l’Agnello del Gargano con carciofi, liquirizia e cipolla marinata. Chiude il cerchio un dessert altrettanto convincente, a dimostrazione che la pasticceria tiene il passo della cucina: Veli di cioccolato caramellato, ricotta di pecora, sorbetto alla pera e pera speziata.

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Davide Scapin Giordani

Classe 1970, figlio d'arte, da sempre legato all'ambiente dell'hôtellerie, incontra la cucina d'autore in tenera età scortando il padre, gastronomo appassionato, in giro per la Francia. All'amore per le grandi tavole, a metà degli anni 90 unisce quello per i grandi vini: diventa Sommelier Professionista AIS e intraprende una marcia serrata che lo porterà ad esplorare le principali zone vinicole italiane e d'oltralpe e a conoscerne i più celebrati vigneron. Collabora con l'Espresso nella duplice veste di autore della Guida dei Ristoranti e di quella dei Vini.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Intensità e personalità dei piatti.
Professionalità del servizio.
Carta dei vini ben costruita.
DIFETTI
Atmosfera un po’ fredda.

INFORMAZIONI

PREZZI

Due Menu degustazione da 125€ e da 150€.

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