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Alto Adige: un’annata straordinaria

di Irene Pinardi

Il Consorzio Vini Alto Adige traccia il bilancio della vendemmia 2021

L’annata appena trascorsa è stata definita “straordinaria”, nell’Alto Adige, naturalmente e tradizionalmente vocato alla produzione del vino. Dalla vendemmia 2021 sono nati grandi vini di carattere che sanno raccontare il territorio ma che ancor più hanno saputo godere di particolari condizioni.

L’annata 2021 – racconta infatti Eduard Bernhart, Direttore del Consorzio Vini Alto Adigeha tratto sicuramente molti benefici da una vendemmia che si è svolta più tardi rispetto agli anni passati e in condizioni meteorologiche ottimali. Le uve sono maturate alla perfezione, e grazie alle sensibili escursioni termiche fra il giorno e la notte, hanno sviluppato forti note aromatiche. Grazie al bel tempo di fine estate i viticoltori altoatesini sono riusciti a raccogliere uve molto sane e di qualità eccellente. Il risultato è un’annata straordinaria per i vini bianchi, e da buona a ottima per i rossi.”

L’annata nel dettaglio

Oltre al lavoro svolto in vigneto e in cantina, come è noto, sono le condizioni climatiche uno dei fattori che più influenza la resa. Questo 2021, ha visto una primavera fredda che ha ritardato la fioritura delle viti, e dunque le loro fasi di crescita, riducendo il rischio di gelate, che in altre parti dell’Italia centrale o della Francia hanno prodotto ingenti danni. Questa tendenza, perdurata fino all’inizio della fase di maturazione, si è susseguita ad un giugno particolarmente secco e caldo. La sfida più grossa però sono state le abbondanti precipitazioni che hanno colpito i vigneti nei mesi di luglio e l’inizio d’agosto, che altrettanto hanno prodotto severi danni dalla Bassa Atesina fino alla Val d’Isarco e alla Val Pusteria per le grandinate che ne hanno ridotto più dell’ottanta percento le rese abituali. Salvifico si è rivelato il bel tempo di fine estate che ha portato a un’ottima maturazione dei grappoli per i vini bianchi e sfruttata in una maturazione tardiva per i rossi. Nel complesso, dunque, le rese non si sono eccessivamente ridotte rispetto all’anno precedente, rivelando la 2021 come un’annata di qualità superiore alla media ed in grado di raccontare al meglio la regione.

Il Consorzio Vini Alto Adige conferma dunque che la straordinarietà di questa annata risieda nel aver portato in cantina eccellenti uve, sane e con ottimo equilibrio tra grado zuccherino e acidità. I vini bianchi altoatesini, noti per eleganza e longevità, potranno dunque vantare una buona morbidezza e note piacevolmente fruttate ma fresche -nel caso dello Chardonnay, del Sauvignon blanc, del Pinot bianco e del Gewürztraminer, – quest’ultimo quest’anno convince di più quando le uve impiegate provengono da vigneti a resa più bassa. Per quanto riguarda i vini rossi, il rendimento è stato minore soprattutto per la Schiava che ha però restituito, seppur con grappoli dagli acini più piccoli, garantendo ottimi frutti maturi, dal bel colore e di buona acidità. Il Pinot nero, raccolto in Bassa Atesina, si è rivelato di eccellente qualità, elegante e fine, di livello medio per quanto riguarda il Cabernet, il Merlot e il Lagrein.

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