110 Ostrica B.O. 2014 di Joaquin
Irpinia tra estetismo ed ecletticismo
“Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere”
Da questi versi rubati a D’Annunzio parte un film sospeso tra terra e cielo: dal suolo tufaceo e argilloso, attraversato dalla dorsale appenninica, agli aspri rilievi segnati dal vento e dal sole. Il titolo del lungometraggio è “110 OSTRICA B.O. 2014”.
Siamo in Irpinia, terra di mezzo stretta tra la costa napoletana e l’Appennino, e proiettata in alto, in una dimensione diversa e lontana. Diverso ed eclettico, del resto, è il vignaiolo Raffaele Pagano, che conduce l’azienda agricola Joaquin con l’ambizione di creare vini immortali e unici. Le parole del Vate immortalano i tratti di questo bianco macerato, la cui trama apre lentamente le porte dell’Irpinia restituendo a queste valli una dignità e nobiltà inedite.
C’è, infatti, tutto il sale delle lacrime, la freschezza della pioggia estiva, la balsamicità e la varietà aromatica del pineto, l’intensità balistica del piacere. Si tratta di un orange wine 100% Greco, la cui personalità incanta già alla vista, tingendo di oro antico il calice. È però l’olfatto che anima ogni sorso, anzi sembra il punto di partenza di ogni emozione.
La degustazione
110 OSTRICA si apre infatti con un marcato sentore ossidato, per incedere, man mano che respira e si scalda, verso tinte più morbide di frutta candita, intervallate da virgole agrumate, echi di tabacco e note sulfuree. La beva, prima pungente e sapida, è poi calda e generosa, e sembra proseguire ininterrotta, lunghissima, in una realtà senza tempo in cui si è ormai completamente assorbiti. È un vino da bere senza fretta e che ama farsi attendere, quasi un premio alla virtù di chi non cede all’impazienza.
La cantina Joaquin con 110 OSTRICA coglie in pieno la potenzialità del territorio di Tufo e Petruro Irpino, ne contempla gli ossimori nobilitandoli, dimostrando che l’Irpinia può esser un punto d’arrivo e non solo una terra di partenze.
Fantastica poesia per introdurre la Cantina eil Vino, la descrizione sensoriale ti fa sembrare reale i sentori e i sapori come se lo stesso sia nel tuo bicchiere e non in una scrittura, brava con grande Passione. P.s. Non pensavo le piacessero i Macerati !!