Passione Gourmet Vigneto Saetti - Passione Gourmet

Vigneto Saetti

Vino
Recensito da Sofia Landoni

La nudità espressiva del Lambrusco Salamino

Appena 2,8 ettari: un lembo di terra, un piccolo angolo del modenese in cui la famiglia Saetti coltiva le proprie uve, dal 1998. Questa è la realtà dell’azienda Vigneto Saetti. Una realtà controcorrente, che pulsa entro le braccia della DOC Santa Croce, pur non facendone parte. Luciano Saetti ha attinto dal suo territorio la tradizione viticola levigata nei secoli e scolpita nella terra, scegliendo e valorizzando la varietà che abita questa fetta di Emilia da molto tempo. Quei 2,8 ettari di vigneto – il Vigneto Saetti, per l’appunto – accolgono infatti un’unica varietà, il Lambrusco Salamino.

La sua filosofia produttiva vive di due sole colonne portanti, due elementi che si mescolano tramite la mediazione dell’uva e si ripropongono in forma assimilabile dall’essere umano: il sole e l’acqua. Nessuna aggiunta “artificiale” va a interferire con l’armonioso accadere della natura, capace di permeare la complessità della pianta fino ad annicchiarsi nell’intimità di ogni acino.

Nessun utilizzo di pesticidi e di sostanze chimiche in vigneto e un’accuratissima selezione dei grappoli al momento della vendemmia consentono di evitare l’utilizzo di qualunque conservante chimico, anche in cantina. Un lavoro, quello della famiglia Saetti, che è frutto di una passione, poiché null’altro che questa potrebbe giustificare una tale disponibilità a lasciar autonomia e libertà al vigneto, spogliandosi della pretesa di forzarlo per ottenere la docile ripetibilità di un risultato sicuro ed esanime.

Il Salamino di Santa Croce si declina così in tre differenti etichette: due rifermentati in bottiglia e un rosso fermo. Abbiamo scelto di parlarvi dei primi due, pregni come sono di anima territoriale, carichi di quella briosità tutta modenese che determina la fama di un vitigno e di un vino fra i più coinvolgenti che il nostro Paese possa offrire, con quella meravigliosa complicità che esiste fra esso e la cucina della sua terra.

Rosato dell’Emilia IGP “Il Cadetto” 2019

Abdica alle tinte rosse in favore di un rosa cerasuolo bellissimo, cristallino, sottile, elegante. La precedenza, al naso, è riservata alle note terrose – contrariamente a ciò che ci si potrebbe aspettare da un Lambrusco – e alla lieve parvenza di quelle speziate. La frutta rossa e il fiore colorano lo sfondo, accennando nettamente ai ricordi di fragola e melograno. Il sorso è estremamente secco. L’ingresso di bocca rivela la leggera pungenza dell’anidride carbonica, che passa tuttavia in secondo piano sulla freschezza e sul cenno tannico. È un sorso asciutto, sottile, nervoso e molto elegante. Chiude con una pulizia di bocca invidiabile.

Lambrusco dell’Emilia IGP “RossoViola” 2019

Colore rosso purpureo, intenso. Il naso racconta profumi carnosi di frutta scura e succosa. La varietà lasciata esprimere nel modo più nudo possibile sorprende con tracce speziate di cannella e di caffè. Il sorso è nuovamente secco, dal timbro speziato e ruvido. La chiusura di bocca è ancora una volta pulita e precisa, e lascia il riverbero della freschezza in persistenza.

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