Il Ristorante – Niko Romito al Bulgari Hotel di Milano

Ricciola, Bulgari, Romito

VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
La selezione dei drink pensata ad hoc per il menu.
Il magnifico giardino.
DIFETTI
Qualche zanzara di troppo in estate.
L’illuminazione molto soffusa.
I prezzi sono un filo troppo alti, finanche per Milano.

Il Gran Tour d’Italia, comodamente seduti in un giardino meneghino

L’ambizioso progetto di Niko Romito e Bulgari, avviato qualche anno fa, è entrato a pieno regime, e sta dando i suoi frutti non solo all’estero ma anche sulla difficile piazza milanese. Parliamo di un servizio a tutto tondo che va dalla colazione alla cena, passando per gli aperitivi, dove tutto ruota attorno al concetto di una cucina italiana rimodulata e proposta in chiave contemporanea.

A Milano, il ristorante fa registrare sempre il tutto esaurito, grazie anche alla bellissima location, che nella bella stagione permette di cenare in un magnifico e silenzioso giardino nel cuore della città, una vera oasi di pace. Come detto pocanzi, la cucina mira a reinterpretare le ricette della Penisola con materie prime di primissimo livello, cercando di accontentare sia la facoltosa clientela che frequenta l’hotel, sia i palati più raffinati alla ricerca di una grande tavola italica. Nella città meneghina questo difficile compito è affidato a Claudio Catino, uno chef riservato ma molto capace, approdato nella scuderia di Niko Romito dopo tanti anni di gavetta al fianco di chef come Andrea Berton e Paolo Lopriore.

Una grande tavola dai sapori tradizionali e dalla tecnica sopraffina

Il menù varia in base alle stagioni, eccezion fatta per alcuni evergreen come l’antipasto all’italiana, gli spaghetti al pomodoro e la cotoletta alla milanese. Quest’ultimo piatto è l’emblema dell’evoluzione di questa tavola, dove c’è una ricerca continua per migliorare ogni singola portata. Se in passato la cotoletta aveva lievi imperfezioni nella panatura o nella cottura, durante l’ultima visita rasentava la perfezione. Presentata da sola nel piatto, quasi a voler porre ulteriormente l’accento sul prodotto: una crosta dorata e croccante (frutto di una doppia cottura in burro e olio) e una carne succulenta, leggermente rosa e dal sapore delicato. Nel solco della tradizione anche l’antipasto all’italiana dove, fatto salvo per qualche problema sulla temperatura di servizio dei crudi di spigola e ricciola, si distinguono per eleganza il fiore di zucca fritto e il vitello tonnato.

Una cucina che non è, tuttavia, solo tradizione: l’insalata di anguria, salsa di mandorle e pomodoro, ispirata ad un celebre piatto romitiano è fresca e gioca perfettamente con le consistenze. Il tortello di pomodoro, burrata e basilico ha una sfoglia sottilissima e racchiude al suo interno il pomodoro in forma liquida che esplode con tutta la sua intensità regalando una piacevole sensazione assieme alla burrata. Memorabile il merluzzo, dalla cottura millimetrica, accompagnato da una maionese di patate e dai peperoni, altro piatto italico stravolto nella presentazione e migliorato nei gusti. Le linguine con aragosta e gamberi sono poi un piatto evocativo, hanno una forte nota iodata, e basterebbe chiudere gli occhi per immaginarsi su uno scoglio in riva al mare. Si mantiene un livello elevato anche con i dessert: interessante il gelato di stracciatella di bufala con aceto balsamico e more selvatiche, eleganti e affatto banali le sfoglie soffiate al cioccolato bianco.

Un deciso passo in avanti è stato fatto nel servizio (nota dolente delle prime visite) che appare oggi attento, professionale e preparato. La corposa e prezzata correttamente carta dei vini, affiancata da una pregevole selezione di drink appositamente studiati per accompagnare le portate, elevano questa insegna nell’empireo della profferta meneghina e a un livello tale da preludere a un ulteriore nonché prossimo innalzamento di voto da parte nostra.

Nel complesso una grande tavola, alla costante ricerca della perfezione, dove nulla è lasciato al caso.

La Galleria Fotografica:

 

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Picture of Antonio Sgobba

Antonio Sgobba

Uomo del sud con animo contadino prestato alla finanza. Giunto a Milano, diventa gourmet per necessità, spinto dalla curiosità per la ricerca di nuovi sapori. Resta comunque un amante delle cotture tradizionali: cucinerebbe di tutto sulla brace del suo camino. Nel tempo libero si dedica alla pesca in apnea, oltre che rincorrere le avanguardie culinarie.

1 Comments

  1. […] essersi fatto le ossa”. Qui l’approdo nelle cucine stellate: alla corte di Elio Sironi al Bulgari di Milano; da Pino Lavarra al ristorante Rossellinis di Ravello, quindi da Stefano Baiocco a Villa […]

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
La selezione dei drink pensata ad hoc per il menu.
Il magnifico giardino.
DIFETTI
Qualche zanzara di troppo in estate.
L’illuminazione molto soffusa.
I prezzi sono un filo troppo alti, finanche per Milano.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione: 120€
Alla carta: 140€

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