Il Ciliegio En Primeur
Il vino acquistato “en primeur” soprattutto se un gran vino, oltre ad esser piacere, emozione e convivialità può diventare per il compratore un buon affare e perfino un buon investimento, mentre, per il produttore del vino, un modo per anticipare flussi finanziari.
Lo ha capito bene Massimo Gianolli, imprenditore di successo e patron della Collina dei Ciliegi in Valpolicella. Tra le sue etichette svetta l’Amarone prodotto nelle colline di Erbin in Valpantena che da due anni si propone – e con successo – come un investimento. Si sceglie di puntare sulle grandi annate di Amarone e in una specifica zona, quella del Cru Valpantena il Ciliegio. Come? Con una formula d’acquisto del vino prima che venga imbottigliato, ossia quando ancora in botte, il cosiddetto “acquisto en primeur” appunto.
L’occasione per parlare ad un pubblico composto da circa 70 tra private banker, responsabili di fondi di investimento, banchieri, manager di società finanziarie, partner di studi legali d’affari e commercialisti, ma anche giornalisti e winelover, è stata la kermesse tenutasi il 28 settembre alla Collina dei Ciliegi, arrivata alla seconda edizione, dedicata a “primeuristi” – ovvero chi aveva già investito acquistando en primeur, intere barriques di Amarone Ciliegio delle annate 2015 e 2016 – e potenziali nuovi investitori. È stata anche l’occasione per degustare l’annata 2016 dell’Amarone Ciliegio, recentemente messa in bottiglia e non ancora in commercio insieme all’annata 2015, alla premiatissima annata 2007 dell’Amarone Riserva Erbin (antenato dell’Amarone Ciliegio) e all’Amarone Ciliegio Riserva 2011 vino dedicato ad Armando Gianolli, papà di Massimo.
IL VINO ASSET REDDITIZIO, MA ANCHE INVESTIMENTO EMOZIONALE
L’investimento in beni reali quale l’investimento in vino, come ha sottolineato Massimo Gianolli durante la sua presentazione è un investimento che guarda al lungo periodo, non adatto a un investimento speculativo, e tendenzialmente poco liquido (ironia della sorte!), in quanto i mercati di riferimento sono variegati e non regolamentati, come spesso accade quando l’oggetto dell’investimento è determinato da beni reali.
Eppure “il The Knight Frank Fine Wine Icons Index (indice che può dare una buona idea di quanto avviene nel mercato del vino da investimento) indica che i valori medi sono cresciuti del 120% nell’ultimo decennio. Interessante quello del 2020 dove l’indice generale ha perso il 7% sino a luglio, con un minimo a marzo a -8%: si tratta di un andamento molto meno volatile di quello che abbiamo visto nei mercati finanziari”. È questa relativa stabilità che rende l’investimento in vino un bene rifugio, che può far parte di una oculata strategia di diversificazione del rischio. L’investimento in bottiglie pregiate, poi, rispetto ad altri tipi di investimento “ha una carica emozionale che può giustificare l’investimento indipendentemente dal suo ritorno monetario, anche perché vi sono elementi, non ultimo il fatto che una grande bottiglia può sempre essere bevuta, che contribuiscono alla soddisfazione derivante dall’investimento stesso” come ho avuto modo di sottolineare durante la conferenza a cui ho partecipato in qualità di ex partner di società di revisione ed esperto del mondo finanziario, di conoscitore del mondo del vino e di collezionista di grandi bottiglie. I vini adatti all’investimento, come ricordato da Christian Roger, vicepresidente della Collina dei Ciliegi, con grande esperienza nell’investimento in vino, sono i vini di grande reputazione – a cui concorrono elementi come la valutazione delle guide internazionali, la qualità dell’annata e la capacità di invecchiamento – che abbiano il requisito della rarità e la garanzia della perfetta conservazione.
IL PROGETTO
Il progetto consiste nel proporre l’acquisto en primeur dell’Amarone, Cru Valpantena il Ciliegio, quando il vino è ancora in botte, dopo la vinificazione e prima dell’imbottigliato. L’investimento riguarda al minimo una barrique, che contiene 225 litri che corrispondono a circa 300 bottiglie. I vini in botte al momento e oggetto dei futuri possibili investimenti sono quelli relativi alle annate 2017, 2018 e 2019. Per la cronaca una barrique può essere acquistata a 15.000 €. Interessante notare che l’azienda metterà in atto una serie di azioni con l’obiettivo di favorire il successo e la soddisfazione derivante dell’investimento. Dall’entrata a far parte di un club esclusivo di “primeuristi”, al sostegno negli anni del prezzo del vino all’uscita (in pratica ogni annata dedicata all’investimento avrà un prezzo di immissione sul mercato crescente rispetto all’anno precedente), alla custodia, dietro corresponsione di una piccola somma, del vino nel proprio caveau fino a favorire la vendita delle bottiglie mettendo a disposizione degli investitori l’estesa rete distributiva aziendale. “Entro 3 anni – dichiara Gianolli – puntiamo a riservare il 75% del nostro Amarone Ciliegio al Club En Primeur, attraverso la sua espansione nazionale e internazionale”.
LA COLLINA DEI CILIEGI
La Collina dei Ciliegi affonda le sue radici in Valpantena dal 1925, anno di nascita del padre di Massimo, Armando Gianolli, allevato dalla balia a pochi passi dal borgo di Erbin, attorniato da 53 ettari di vigneti, ciliegeti, prati e boschi. Massimo trasforma l’azienda agricola in vitivinicola con la produzione del primo Amarone 2005. 32 sono gli ettari vitati, disposti fra 450 e 700 metri di quota, interamente in zona DOC Valpolicella e di questi 10 sono dedicati a Corvina, Corvinone e Rondinella per la produzione dei migliori Cru Amarone, Ripasso e Valpolicella, 16 sono destinati alla produzione del “Supervalpantena Rosso” (vitigni Corvina e Teroldego) e 6 sono destinati alla produzione del “SupervalpantenaBianco” (vitigni Garganega e Pinot Bianco). I Supervalpantena sono parte di un progetto partito alcuni anni fa e che darà luogo ai primi vini a partire dal 2021.
I VINI DEGUSTATI
Amarone della Valpolicella DOCG Ciliegio 2016
Rosso granato brillante. Intenso di ciliegia matura, spezia dolce, tostatura di caffè, cacao amaro e legno ancora in evidenza. Attacco potente per un vino pieno e di corpo. Media bocca avvolgente, equilibrata da acidità fresca e tannino fine per un vino di grande razza. Il finale, molto persistente, sfoggia un retrogusto di cacao amaro e ciliegia sotto spirito. Bel potenziale di crescita. Gran vino! Voto: 94
Amarone della Valpolicella DOCG Ciliegio 2015
Rosso granato vivo con riflessi quasi aranciati. Naso intenso. Il naso esprime fragolina di bosco, (forse mora), cannella, tabacco, cioccolato e un leggera sensazione del legno. Attacco morbido per un centro bocca di pieno corpo dove appare un tannino fine e ben integrato. E’ un vino di grande scorrevolezza e bevibilità. Voto: 91
Amarone della Valpolicella 2011 Riserva
Dal colore rosso granato intenso profuma di ciliegia,cioccolato, spezie dolci, petali di rosa con una nota balsamica. Vino complesso, morbido all’attacco, con un centro bocca pieno per un sorso tonico ed elegante. La ciliegia e il cioccolato percepiti al naso mostrano nel retrogusto delle note che richiamano il cognac e il cacao amaro. Voto: 93
Amarone della Valpolicella DOCG Erbin 2007 Riserva
Rosso granato intenso. Naso di spezie dolci, confettura di ciliegie e una nota di cioccolato. Al palato l’attacco è morbido con un centro bocca piuttosto avvolgente. Grande equilibrio tra potenza e acidità. Finale lunghissimo dal retrogusto di ciliegia sotto spirito e cioccolato. Vino di grande eleganza. Voto: 95