Passione Gourmet Castello di Cigognola - Passione Gourmet

Castello di Cigognola

Vino
Recensito da Giulia Carelle

La nuova maison del Metodo Classico

Il cuore nevralgico dell’azienda si trova all’interno delle mura del Castello di Cigognola, tra le colline pavesi. Una residenza del XII secolo, dichiarata patrimonio storico del FAI, che, oltre ad essere il luogo di ritrovo aziendale, da il nome alla realtà vitivinicola.

Nella campagna pavese si estendono 36 ettari di proprietà, di cui 28 vitati a Barbera, Pinot Nero e Nebbiolo. Viti di età media intorno ai 25 anni allevate a guyot e spalliera situate tra i 300 e i 350 m s.l.m. I vitigni traggono beneficio dalla combinazione di un climat unico, con esposizioni e venti favorevoli, e un terreno di composizione sia marnosa – Mare di Sant’Agata – che fossile. Molta cura ed indagine, negli ultimi anni, è stata riversata su un vitigno in particolare per le sue potenzialità in vinificazione: il Pinot Nero. Tale varietà ha trovato un ottimo adattamento in Oltrepò, poichè qua le uve raggiungono una buona maturazione fenolica proprio in virtù di quelle condizioni climatiche che caratterizzano i dolci colli pavesi.

Castello di Cigognola è una delle realtà viticole dell’areale che crede nel progetto di riqualificazione dell’Oltrepò, conquistando sempre più assensi. L’ambizione punta alla vetta, nel desiderio di ritagliarsi uno spazio del mondo elitario dei vini d’alta gamma e portando avanti lo studio sul Pinot Nero in tutte le sue espressioni, il Metodo Classico e la sua veste in rosso (che uscirà il prossimo anno). Federico Staderini, enologo aziendale, insieme alla supervisione di Riccardo Cotarella e Giovanni Bigot (professore ed enologo) monitorano costantemente l’andamento delle uve. Una produzione a regime semi-biologico, dove il team controlla quotidianamente lo sviluppo fenologico e la salubrità delle piante.

Quella dell’Oltrepò è una terra che ha bisogno di essere trattata con rispetto e funzionalità. Per questo, Gabriele Moratti e Gian Marco Baldi, AD dell’azienda, portano avanti la realtà di Castello di Cigognola con un ideale netto come il carattere del vitigno che ne fa bandiera: creare un vino emblema nel rispetto del terroir e del consumatore  che lo andrà a degustare.

Nella giornata del 21 novembre – all’interno dello Spazio Niko Romito a Milano – ci siamo divertiti insieme a loro con una degustazione alla cieca confrontando diverse bollicine: Metodo Classico e Champagne provenienti da diverse zone di produzione, tra i quali erano nascosti i prodotti di Castello di Cigognola. Il vitigno principe della degustazione era, appunto, il Pinot nero. Una chicca molto speciale ha accompagnato il pasto: “Per Papà” Pavia IGT 2012. Una parentesi molto gradita per un Nebbiolo (pavese) che, ha detta dei più, somiglia parecchio a un Barolo.

Durante la degustazione i vini di Cigognola ben si son amalgamati alle realtà a confronto. La degustazione è stata tenuta da Chiara Giovoni, esperta di bollicine, che ricorda quanto “è importante capire l’elemento di equilibrio e di armonia che il calice rivela”.

Cuvée ‘More, Metodo Classico Brut SA

Il primo vino si distingue grazie ad una freschezza e una tensione piacevole, senza essere scontroso. Permangono al naso note di mela e di mandarino. Una lieve presenza di dosaggio si percepisce e rimanda, per l’appunto, a un sorso caratterizzato da questa freschezza ammorbidita.

Cuvée ‘More, Metodo Classico Blanc de Noir Pas Dosé SA

Visivamente il colore più scarico dei tre calici dell’azienda. Più timido al naso, troviamo frutto bianco, una lieve sensazione iodata e agrumata sul finale. Al gusto permane la freschezza che chiama nuovamente il sorso, nella lunghezza della sapidità. Nel complesso sottile per una purezza in bocca, dove si percepisce un dosaggio minore.

Cuvée dell’angelo , Metodo Classico Blanc de Noir, Pas Dosé 2012

Naso complesso, leggero odore di canfora e polvere, quasi a definire un inizio un po’ chiuso ma che in realtà completa un bouquet avvolto da sentori vegetali. Il sorso pulisce la bocca e regala piacevolezza; freschezza sempre presente.

Altri vini degustati: L’ouverture Champagna Blanc de Noir Brut, Frederic Savart – L’audace champagne Blanc de Noir Brut Nature, Pierre Garbais – Classic Cuvée , Sparkling Wine Brut, Nyetimber.

È stato inoltre apportato un restyling alle etichette del Metodo Classico della Tenuta. Uno stile un po’ alla francese, dove è visibile in etichetta solo il nome della Maions “Moratti”. Per quanto riguarda i vini fermi, invece, viene mostrato il brand “Castello di Cigognola”.

1 Commento.

  • Castello di Cigognola - GiuColVino27 Settembre 2020

    […] Castello di Cigognola […]

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