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Laurent – Perrier Grand Siècle, la composizione del tempo

Vino
Recensito da Sofia Landoni

La ricerca dell’annata perfetta..

Assemblare, mescolare e armonizzare è una forma d’arte tanto quanto lo potrebbe essere comporre una musica inedita. L’alchimia di una cuvée racchiude la tensione alla perfezione e l’attuazione di un racconto, nel quale la singolarità dell’annata cede il protagonismo alla misteriosa e armonica unione di più individualità. Esse vengono accostate sulla base della loro timbrica in modo che possano amalgamarsi all’unisono.

Ciò che risiede dietro la creazione di una cuvée è qualcosa di molto misterioso e affascinante. È il gioco dei maghi e la conoscenza degli scienziati, con quel pizzico di familiarità con le uve di un territorio, con i suoi vini e con lo stile di una Maison. A questo, infatti, si tende sempre nella composizione di una cuvée: rappresentare nel migliore dei modi il ritratto di ciò che esiste dietro una firma, avvalendosi di tutti i colori possibili che la natura mette a disposizione nel corso degli anni. I fotogrammi di ogni vendemmia vengono conservati e poi unificati in una sola bottiglia, in un solo vino, capace di essere e di rappresentare qualcosa di molto complesso.

Laurent-Perrier, storica Maison sita a Tours-sur-Marne nella Champagne, ha dedicato un podio speciale all’arte dell’assemblaggio, che rimane tutt’ora, in fondo, un geloso segreto dello Chef de Cave. Alla Grand Siècle la Maison riserva un’attenzione particolare, tanto da sottrarla ai principali canali del marketing per destinarla unicamente ai palati pronti per apprezzarla.

Gli Champagne della linea Grand Siècle di Laurent-Perrier giocano sul tempo, quel tempo davvero lunghissimo che ha scortato il percorso di vita dei vini base nel loro tracciato individuale, così come in quello unificato. Ogni bottiglia è oggi numerata con un’edizione, segno tangibile della sua cronologia: grazie a tale dicitura è possibile risalire alle annate dei vari vini basi presenti nella cuvée e stabilirne l’anno di immissione sul mercato. La ripartizione varietale delle uve è pressoché la stessa ogni anno – 55% di Chardonnay e 45% di Pinot Noir – ottenuta combinando tra millesimi differenti. Vuole essere “l’annata perfetta” o, come diceva Bernard de Nonancourt “il meglio del meglio, con il meglio“.

L’alchimia degli assemblaggi della Grand Siècle ha scelto di raccontarsi in un luogo che vive parimenti sul filo dell’armonizzazione delle note, sia gustative che visive: il ristorante Al Borducan, che domina il varesotto dall’alto del Sacro Monte. Fra le sue mura in stile liberty  che trasudano storia, Riccardo Santinon e il giovanissimo chef Davide Canziani mettono in scena ogni giorno lo spettacolo dell’accoglienza. L’equilibrio dei piatti raggiunge senza ombra di dubbio l’armonia, con quel coraggio di osare che non scade in alcuna eccedenza. Piatti dai profili sapidi, intensi ma sempre elegantissimi, perfetti compagni d’orchestra per degli Champagne che giocano allo stesso modo sulla sapidità e sulla freschezza, nella finezza di una bolla discreta e gentile.

Grand Siècle Cuvée n.24

Annate 2007 – 2006 – 2004

Naso che si introduce in punta di piedi. Delicatamente espresso sul fiore e sul gesso, nella coesione di un bouquet omogeneo e, tutto sommato, rotondo. Fresco e di buon corpo. Accenna l’impronta di un gusto presente ma timido, che stenta ad espandersi.

Abbinato a Tartare di capasanta al mascarpone, mela verde e aneto

Grand Siècle Cuvée n.23

Annate 2006 – 2004 – 2002

Introduce qualche piccolo elemento di complessità, amplificando il suo spettro olfattivo di fiore e frutto con una componente speziata e un primo accenno tostato. Una punta di talco, così come la traccia agrumata, donano una connotazione fresca, che si ritrova pienamente al sorso. Un sorso più spesso del precedente e maggiormente giocato sulla tensione sapida, tanto da chiudere con lo sferzo di un finale amaricante.

Abbinato a Aragostella in salsa Champagne al lemongrass

Grand Siècle Cuvée n.22

Annate 2004 – 2002 – 1999; Magnum

La prima impressione rivela una parte iodata, quasi salmastra, che vira verso una punta ai limiti dell’erbaceo. Lo sfondo è quasi terroso, con note di cera. Il nerbo che appariva al naso si conferma al gusto, dove si incontra un sorso spesso e carnoso in cui freschezza e sapidità sono perfettamente integrate e bilanciate una con l’altra. Le movenze cremose sfumano, infine, su una delicatissima chiusura amaricante.

Abbinato a Tortelli di patate, gambero rosso crudo, brodo di crostacei e caviale

Grand Siècle Cuvée n.17

Annate 1995 – 1993 – 1990; Jeroboam

La sua impronta tostata è spiazzante, considerando che nessuno dei vini base ha mai fatto passaggio in legno. L’evoluzione dello Chardonnay ci regala le note intense di caffè, il caramello, il croccante di mandorle e il sesamo, con un ricordo molto fine di cipria, sullo sfondo. La bocca corrisponde molto bene al naso, con una tostatura perfettamente integrata a tutto il resto senza risultare prepotente. Corposo ed equilibratissimo, cremoso e fresco; la tensione sapida traina il sorso e domina su un palato ancora molto vivace.

Abbinato a Filetto di salmerino di montagna, brodo stile tajine e granchio reale

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