Passione Gourmet Nasturzio è ristorante giovane, rivolto ai giovani - Passione Gourmet

Nasturzio

Ristorante
Via Ripa, 8, 24021 Albino BG
Chef Cinzia Mismetti, Jonathan Signorelli, William Bertocchi
Recensito da Giovanni Gagliardi

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Ottimo rapporto qualità prezzo.
  • Ambiente giovane e dinamico.

Difetti

  • A locale pieno il servizio in sala fa un pò fatica.
  • Da un gruppo di giovanissimi ci aspetteremmo un sito web aggiornato.
Visitato il 01-2019

Alle porte di Bergamo, una dinamica cucina a sei mani testimonia di un’antica amicizia

Cinzia Mismetti, Jonathan Signorelli, William Bertocchi: questi i nomi dei tre giovani amici che, dopo l’esperienza bergamasca del Degusto Birra e Cucina, hanno dato vita al progetto Nasturzio.

Un bel ristorante giovane e dinamico, in una location insolita: un antico complesso carmelitano, ad Albino, piccolo centro alle porte di Bergamo. Il locale, composto da un unico ambiente, custodisce un’atmosfera giovane e informale, enfatizzata da un arredamento minimalista: pochi arredi alle pareti, niente tovaglia, solidi tavoli in legno che trasmettono calore. Il locale è pieno: molti sono giovani, e questa è sempre una bella cosa. C’è anche un po’ di sano caos, si aspetta un po’ troppo prima di essere accolti e poi anche prima di poter ordinare, ma l’entusiasmo di Sara Carrara e Mattia Moroni, in sala, è tale da predisporre all’indulgenza.

Un ristorante giovane, rivolto ai giovani

Lo si capisce anche dai prezzi: il menu degustazione, di sette portate – caffè compreso – costa 42 euro. Alla carta si paga poco di più. Anche la cucina è moderna, dinamica, eseguita in modo più che corretto dai tre giovani cuochi, già compagni di classe all’Istituto alberghiero di Nembro e, anche, di lavoro, tra Londra e il Sudamerica.

La loro è una cucina di stampo fusion che unisce elementi tradizionali del territorio orobico a suggestioni che vengono da lontano. E così accanto agli Scarpinocc – gli antichi ravioli della Val Seriana – e ai formaggi “antichi”, come lo Striato del Colle Gallo che arricchisce l’uovo a bassa temperatura, trovi le ostriche di Grandcamp Maisy e il foie gras.

I piatti mantengono un buon indice di gradevolezza, non risultando mai impegnativi. La cucina dosa bene contrasti e consistenze in modo forse fin troppo didascalico, ma l’equilibrio di un piatto tendente  all’amaro come la Capasanta, emulsione di olive e carciofi fa capire che c’è buona tecnica e buon palato, nonché originalità anche nell’esecuzione di un piatto inflazionato come l’Uovo cotto a bassa temperatura, che si fa apprezzare per la bella croccantezza dell’amaretto e per la decisa nota aromatica dello Striato del Colle Gallo.

Semplice e minimalista, una cucina curata che alterna proposte di territorio a suggestioni internazionali

Qualche temperatura da calibrare meglio – un piatto come gli gnocchi ripieni di fontina deve essere servito più caldo – e un maialino a cui mancava la giusta umidità – e forse anche un po’ di intingolo – non influiscono sul nostro giudizio che resta positivo: al netto di qualche imperfezione, che con il tempo potrà certamente essere compresa e razionalizzata, la formula del Nasturzio ci sembra quella giusta.

Già una bella, e popolare, realtà!

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