Valutazione
Pregi
- Un piatto che vale il viaggio.
- La mano solida di un professionista.
- Prezzi molto convenienti dei menù a pranzo.
Difetti
- Il prezzo dei piatti fuori della carta.
- L’atmosfera francamente un po’ senile.
Diciamo che di posti più trendy a Parigi ce ne sono davvero molti. Sì, perché entrando alle Tablettes si nota subito che il tavolo tipo è: signora ottuagenaria del 16e arrondissement (un quartiere borghese tra i più calmi, nel bene e nel male, di Parigi) con figlia che l’accompagna malvolentieri o coppia ultrasessantenne benestante di habitué alla loro visita mensile.
Jean-Louis Nomicos, volpe nemmeno tanto vecchia che da quando ha 18 anni ha girato tra Ducasse (da Juan Les Pins a Monaco, fino alla Grande Cascade, per oltre 10 anni) e Lasserre, ha creato una tavola borghese dove proporre la cucina che ama: classica, con qualche alleggerimento per non sembrare troppo datati, eseguita con grande mestiere.
In più ci ha aggiunto una furbata: un menu a pranzo a prezzo da neobistrot che consente a un buon numero di persone di regalarsi, ogni tanto, una ristorazione “alta” (e l’idea funziona: sala piena e apertura 7 giorni su 7).
Perché allora dovrebbe venire qui, oltre alla vecchietta del quartiere sopra citata, anche un gourmet di quelli curiosi, capace di avventurarsi dall’Aubrac alle periferie di Stoccolma pur d’inseguire una passione? Per un piatto in particolare: i macaroni (sic) al foie grasIn francese significa letteralmente "fegato grasso" ed è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata”. È uno dei prodotti più famosi e pregiati della cucina francese. Esistono tipologie di 'foie gras' non derivate da animali sottoposti ad alimentazione forzata. Spesso il fegato grasso è associato all'alta cucina francese e internazionale per... Leggi e tartufo.
Il piatto simbolo di Nomicos, inventato nel 1997 e mai mutato se non nella forma (ora rotonda) ha oggi perfino un intero menu costruito intorno a lui, oltre a essere inamovibile (a un prezzo francamente esorbitante) in carta.
E’ un gran piatto: la pasta cotta al dente, la farcia golosa e nobile, il fondo di vitello di alta scuola, un esempio di come si possa portare la pasta nell’alta cucina classica con un occhio al Belpaese e un altro alla lezione di Escoffier.
Non tutto il pranzo è stato dello stesso livello: eccellente il sot-l’-y-laisse ma decisamente meno esaltante la vellutata di fagioli, per esempio. Anche sui dolci, mano precisa ma fantasia molto contenuta.
Un’esperienza gastronomica che non cambia la vita dell’appassionato, ma non scontenta nessuno e riassumibile con un sostantivo: solidità.
La carta dei vini, invece, è molto più originale e interessante di quanto ci si possa aspettare: la Pucelle de Romorantin di Marionnet, da vigna a piede franco, è ben più di una semplice curiosità, fresco e gourmandPer "gourmand" si intende una persona amante della buona tavola, in particolare delle preparazioni di stampo classico, un cultore della gola. Ghiottone.... Leggi al tempo ed è acquistabile a cifre ragionevoli.
Servizio anche lui un po’ d’antan, nonostante la giovane età della truppa, che ha però nell’efficientissimo maitre-sommelier una punta di sicuro valore per cortesia, rara a Parigi, e competenza.
Un pane come si deve, offerto in due sole declinazioni.
Amuse-bouche con mousse sovrapposte di foie-gras e castagna con parmigiano. Scolastico.
Il piatto peggiore: vellutata di fagioli bianchi con uova di quaglia, cipolle confit e aceto di Barolo. Troppa e tutt’altro che eterea la vellutata, anche se gli abbinamenti erano ben pensati
Molto ben eseguito, invece, il granchio con avocado, mela e combawa
Il sot-l’-y-laisse, bisogna davvero essere stupidi per non mangiarlo… (tra l’altro, presente nella risparmiosa carta del pranzo è una buona approssimazione dei macaroni)
La rana pescatrice, con carciofi, rouille e chorizoIl chorizo, chouriço, chorizu, chourizo, xoriço è un termine utilizzato per indicare insaccati a grana grossolana a base di carne bovina o suina speziati con paprica dolce o piccante, che dona loro il caratteristico colore rosso. Sono tipici della penisola iberica e di alcune ex colonie spagnole.... Leggi. Poco incisiva
Cheese-cake con bucce di limone verde, fava tonka e sorbetto di agrumi e carote. Ben fatta, ma non originalissima
Cremoso al cioccolato, sablé, sorbetto al frutto della passione. Idem
Impeccabile chiusura dolce
La “belle robe” di un ottimo vino