Valutazione
Pregi
- Un locale aperto dalla colazione alla cena
Difetti
- Manca una bella selezione di birre artigianali
La famiglia Crazzolara è alla guida di un piccolo impero nel paesino di San Cassiano: hotel, residence, un Maso che sforna latticini di altissima qualità (Lüch da Pcëi), un noleggio sci, addirittura un traino cavalli nella stagione invernale. Imprenditori decisamente illuminati.
Da un paio di anni si è aggiunto al lungo elenco anche questo ristorante/pizzeria ricavato da una vecchia segheria di proprietà.
Locale modaiolo nella sua concezione, polifunzionale per usare un termine tanto in voga, con un bel bancone bar al piano terra e il ristorante al piano superiore che si compone di 4 stuben in legno, con qualche sprazzo di modernità qua e là.
Un bel posto, forse sa un po’ di “costruito”, ma è indubbiamente accogliente.
La cucina è affidata al giovane autoctono Hubert Rubatscher: una mano solida, molto concreta.
Sono privilegiati i prodotti del Maso di famiglia, ma non mancano interpretazioni ben costruite dei classici piatti di montagna. In verità, anche quando ci si lascia andare a un po’ di creatività, come nei cappelletti ripieni di stinco, il risultato è convincente. Sempre con grande misura.
Cucina decisamente dolce, soprattutto nei fondi, che mira ad accontentare una bella fetta di clientela. Sembra riuscirci bene, visto che il locale nella sera della nostra visita era completo.
Tra pizze e piatti espressi, la proposta sembra piacere molto anche alla clientela straniera che rappresenta un importante target nella stagione invernale e che non ha paura di spendere qualche euro in più.
Tempi di servizio da formula uno, anche troppo rapidi trattandosi di una cena di piacere.
Carta dei vini non molto interessante, compresa apprezzabile possibilità di servizio al calice.
In sostanza una buona sosta nel centro di San Cassiano, che mette al riparo dai molti locali spenna-turisti. Volendo, le capacità per fare qualcosa di più si intravedono, magari smorzando le eccessive note dolciastre, ma la scelta della linea di cucina è molto più ragionata di quello che può sembrare a una prima occhiata: imprenditori si nasce.
I cappelletti ripieni di stinco vitello, salsa al tartufo e fonduta di reggiano.
La sfoglia è tutt’altro che perfetta, ma è un ottimo piatto nella sua costruzione. Davvero buono.
I cajinci agli spinaci e ricotta e formaggio Gran Bracun
Sotto i riflettori gli ottimi prodotti del Maso Lüch da Pcëi, come questo formaggio Gran Bracun, a latte crudo, saporito e intenso. Tradizione senza filtri e senza parsimonia.
Gerostel di guancette di porchetta, speck croccante e crauti
Ottima la cottura di queste guancette, morbidissime. Fondo dolcissimo e piatto molto gourmandPer "gourmand" si intende una persona amante della buona tavola, in particolare delle preparazioni di stampo classico, un cultore della gola. Ghiottone.... Leggi.
Stinco di maialino, patate la ratte, porcini e cipolla confit.
Anche qui prevale la dolcezza di fondo, ma la cottura dello stinco è ottima, croccante fuori e morbido dentro. Un buon piatto.
Variazione di yogurt
Il minimalismo va bene, ma qui è eccessivo. Un dessert fresco e buono, perché lo Yogurt del Maso lo conosciamo ed è effettivamente un gran prodotto a cui lasciare i riflettori, ma la costruzione è eccessivamente semplice: un bicchierino con dei biscottini, un altro con dei frutti di bosco e della spuma di yogurt. Si può fare qualcosa di più, pur preservando l’ottima materia prima.