Valutazione
Pregi
- La proposta dei vini al calice fuori dai soliti schemi
Difetti
- I dessert non sempre al livello delle altre portate
Davanti al Castello Estense, all’interno del Palazzo della Ex-Borsa, al numero uno di una delle più belle vie storiche d’Europa: è qui che si trova il Wine Bar La Borsa, costola del più famoso ristorante Il Don Giovanni.
Un locale polifunzionale e vivo in mano al duo Merighi – Di Diego (Il Don Giovanni).
Mostre di quadri o fotografie, corsi di cucina, incontri con i produttori: è sempre da lodare l’entusiasmo e l’intraprendenza di persone che fanno di tutto per trasmettere cultura, a qualsiasi livello. Il locale è anche questo: un tentativo, spesso riuscito, di dare una chiave di lettura diversa alla proposta di cibo e vino nel centro storico ferrarese.
La cucina è la stessa del ristorante ed è in mano a Pierluigi Di Diego, ennesimo figlio di quel glorioso Trigabolo di Argenta che fino ai primi anni ’90 aveva rivoluzionato la gastronomia italiana.
Una proposta no-frills ma ben salda sui fondamentali.
Si fa cucina di mercato: la lavagna con le proposte cambia giornalmente in base a quanto trovato sulla piazza. Il colpo da campione lo vedi nell’abilità di gestire le cotture, mai meno che perfette. Piatti generalmente di grande sostanza, anche nelle porzioni molto generose, ma costruiti con gusto e finezza, alcuni davvero da grande ristorante più che da bistrotBistrot o Bistrò. Piccolo locale tradizionale francese che offre un servizio simile all'osteria italiana. La crescita esponenziale di locali di avanguardia in formato Bistrot (negli anni 2000), prima in Francia come risposta all'alta cucina da Hotellerie e poi in tutta Europa, ha segnato un vero e proprio 'movimento' gastronomico associabile al termine "Bistronomia", da cui deriva l'aggettivo 'Bistronomico' (usato dagli... Leggi (tanto che a volte ci si domanda se valga veramente la pena oltrepassare la porta che divide il wine bar dal ristorante).
Non mancano prosciutti e salumi vari, sia tagliati al coltello che affidati alla lama della luccicante Berkel rossa.
Oppure i formaggi, per allietare una rapida sosta, magari davanti a una buona bottiglia di vino.
Già, perché è proprio il vino l’altro buon motivo per venire qui: una carta studiata con personalità da Marco Merighi, con una evidente predilezione per tutto il mondo bio. Una carta che è frutto di ricerca e anni di degustazioni sul campo, fuori dai soliti schemi e non contaminata dai consueti (e spesso banali) nomi.
Tra le tante proposte al calice e con circa 600 etichette da scegliere, chiedete tranquillamente un consiglio: non vi annoierete di sicuro.
Crema di zucca con squacquerone
Spaghetti Masciarelli con Alici, lime e pane bruscato al caffè: amaro, acido, grasso delle alici, pasta. Una sicurezza di successo.
Fettuccine con sugo di rigaglie di pollo: un grande piatto per gli appassionati del genere, un classico dello chef da standing ovation.
Caponatina di verdure con tegole croccanti di pane naturale: semplicità e gusto.
Filetto di vitello con San Daniele fumè, parmigiano reggiano e cremoso di patate: piatto di grande sostanza, cottura perfetta. Una rivisitazione del saltimboccaLetteralmente “da saltare in bocca”. Piatto italiano di carne tipico della cucina romana e presente anche nella cultura culinaria popolare nel sud della Svizzera, Spagna e Grecia. Il saltimbocca è preparato con carne di vitello, rivestita o condita con prosciutto crudo (alcune volte condita con speck) e salvia, marinato nel vino bianco, olio o acqua salata a seconda della regione... Leggi alla romana.
Delizia al cioccolato con sciroppo di carote e limoni
La Vernaccia di San Gimignano di Elisabetta Fagiuoli – 2010
vorrei un locale cosi a rimini