La Cina e la sua cucina: per chi negli ultimi venti anni ha dovuto sopportare nottate nelle migliori delle ipotesi travagliate e viaggi della speranza in tintoria per cercare di levare sgradevoli odori, più difficili a togliersi di macchie di Montepulciano, negli ultimi tempi che un’altra cucina etnica in Italia sia possibile è molto più che una speranza, e se è così il merito è di locali come questo ristorante cinese.
Mandarin2 (il numero 1 dev’essere andato perduto nel tourbillon delle aperture/chiusure) non è il primo cinese di qualità a Milano: quando si parla di standard sopra media in città non possiamo fare l’errore di non citare lo storico Lon Fon. Oggi, nel rispetto delle possibili differenze di vedute e conscio della facilità con cui varia il panorama ristorativo in una grande città, mi sento di dire che questa è la migliore tavola cinese che si possa trovare all’ombra della Madonnina.
Ci sono prodotti di buona qualità, nei limiti imposti da prezzi che, pur leggermente superiori a quelli del take away sotto casa vostra, rimangono commoventi a maggior ragione in un momento ed in una città che da questo punto di vista è totalmente impazzita, e c’è soprattutto una mano affidabile, leggera nelle fritture, asciutte come le vorremmo sempre trovare e senza strane contaminazioni di sapori, e sapiente nel manipolare la materia mantenendo ben distinti sapori che ormai conosciamo ma che non siamo stati abituati a percepire con nitidezza.
Il segreto di tutto questo è in una grande famiglia Italo-cinese impegnata in toto nel condurre questo locale. Il servizio gira vorticosamente ma con precisione ed una gentilezza incredibili. Ho osservato Chun Yi, uno dei più grandi fra i figli della cuoca Carmela, prestare aiuto ad un disabile aiutandolo decisamente oltre il minimo sindacale a tagliare ogni singolo boccone dei piatti. Zia Antonella in sala si profonde in spiegazioni didattiche che ampliano la visione di questa cucina, per esempio spiegando come ottenere una magnifica mistura di aceto, salsa piccante e salsa di soia grazie alla quale i già meravigliosi ravioli diventano un miracolo che si vorrebbe veder ripetere ogni giorno.
Manca la foto dell’involtino primavera: non è che non sia venuta, è che non ho fatto in tempo a farla: più che il dover poté il digiuno.
Ravioli al vapore: di gamberi e di carne.
Ravioli di carne alla griglia.
Spinaci cinesi (squisiti!).
Zuppa agri-piccante.
Pollo ubriaco.
Pollo funghi e mandorle.
Gamberi fritti.
Spaghetti di soia con carne.
Gelato fritto prima e dopo.
Sarà giapponese ma ci piace, soprattutto in questa versione da due litri (in carta anche la più coerente Tsingtao).
Vigna, manchi solo tu!
Mandarin2

VALUTAZIONE
PREGI
DIFETTI
VALUTAZIONE
PREGI
DIFETTI
RECENSIONI CORRELATE

Ristorante Gattò, Milano, Alberto Cauzzi

J’S Hiro
PREZZI
- Prezzo Massimo: 40€
- Prezzo Minimo: 20€
COSA DICEVAMO
Nessuna visita precedente trovata.
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11 Comments
No! Non abete provato le tagliatelle shangai! Con quelle, la valutazione raddoppierebbe.
Altri must includono il vitello funghi e bambù e il pollo cime di rapa e zenzero.
Non sono sicuro che questo posto sia migliore di Ba Asian Mood, ma di sicuro ha un miglior rapporto qualità prezzo.
L’unica cosa che trovo difficile condividere è l’entusiasmo per l’Asahi, foss’anche in un boccione da 25 litri 🙂
Concordo, anche per me miglior cinese di Milano… Sopra anche Lon Fon e il suo galletto croccante… Ps: a Milano il parcheggio è SEMPRE creativo eheheh
“manca solo vignadelmar” ROFTL!
Gelato flitto, asahi e la cina diventa asia da cartolina…
sara` anche buono ma dalle fotografie sembra quasi street food, piatti molto comuni e casalinghi, e che fanno sembrare il ristorante quello che da noi comunemente si qualifica come trattoria…
Analisi perfetta e condivisibile. Talmente condivisibile che l’abbiamo inserito nella categoria trattorie e valutato in “cipolle” 🙂
Essendo stato da Mandarin 2 almeno un 80ina di volte, per non dire 100 (il pranzo costa 8€…), ci tengo a puntualizzare che i recensori abbiano erroneamente assaggiat tutti i classici cinesi senza provare le vere specialità della casa.
Ritengo quindi la loro valutazione basata sull’interpretazione da parte di Mandarin 2 dei soliti, stereotipiati classici cinesi (qui comunque ben eseguiti) e non rappresentativa del reale potenziale.
Per chi volesse provarlo, il mio consiglio è semplicemente di farsi guidare, le sorprese positive non mancheranno.
E no, non sono uno dei gestori, ma solo un ammiratore. In ogni caso, il locale è sold out pranzo e cena ogni giorno da anni, per cui non penso ci sia bisogno di insospettirsi.
a dire il vero il pollo ubriaco ci è stato per l’appunto proposto come specialità della casa, e non è che il resto del menù ci sia sembrato inferiore.
Non lo so, reputo quel piatto uno dei secondi più mediocri, non capisco il perchè vi sia stato consigliato.
Detto questo, ho visitato Ba Asian Mood due giorni fa, e non ci ho trovato praticamemte niente (a parte Andrea Stramaccioni a cena con la fidanzata), per cui concordo con voi sulla superiorità di Mandarin2.
Che bello… Mandarin2 recensito da Passione Gourmet, e oltretutto dall’amico Carlo. Tante cose che riguardano questo ristorante vorrei raccontarvi, ma ormai alla mia età mi sento sempre più spesso un vecchio trombone noioso e quindi mi astengo. Però devo rispondere ad una domanda di Carlo: perchè Mandarin2? Ci sono stato la prima volta nel 1983, era in Via Bellotti al numero 4 (dove poi hanno aperto la Pizzeria L’Orologio) e si chiamava Mandarin e basta. Ho conosciuto due ragazze speciali, più che gentili, che con i rispettivi mariti tutti giorni proponevano piatti gradevolissimi mixando tradizioni orientali e occidentali, italiane e cinesi. Gli affari andavano benone, tutti i giorni nemmeno un tavolo libero, e un giorno decisero quindi di aprire un nuovo locale, il Mandarin 2 appunto, a poche centinaia di metri, in Viale Piave. Gli attuali figli e nipoti erano piccolini e ogni tanto li trovavi tra i tavoli, con occhioni curiosi, ad osservare tutta quella gente che faceva la fila per trovare un posticino. Compravendite immobiliari, piani regolatori, speculazioni e affini, e un giorno vennero mandati via dalla sede storica di Via Bellotti. Rimase solo, quindi, il Mandarin 2 ma la piccola succursale di Viale Piave non poteva bastare a fare tutti contenti. Così tennero duro sino a che non trovarono il nuovo locale in Via Garofalo che a tutt’oggi gestiscono. Il Mandarin originale è rimasto quindi nella memoria di pochi, ma brilla più che mai. E tra tante belle cose che negli anni ho scoperto e vissuto, sono contento di ritrovare sempre il sorriso di Antonella che ti accoglie ogni giorno nel suo locale, circondata da quei piccoli bambini che adesso sono diventati grandi, gentili come lei, appassionati come lei, capaci di farvi trascorrere un pranzo o una cena che ricorderete, con tanta semplicità.