Recensione Ristorante
Le capacità imprenditoriali di Alfredo Russo sono indiscutibili.
Quando la regione Piemonte prese la decisione di restituire le residenze sabaude allo splendore primigenio arricchendole del fiore all’occhiello rappresentato dalle grandi tavole, lo chef si è fatto trovare pronto quando è toccato alla ristrutturazione della splendida reggia alla Venaria reale e non si è lasciato sfuggire l’occasione.
Devo dire che oggi è uno dei ristoranti italiani dal cadre esterno più bello, una struttura che è un vero e proprio splendore con la terrazza belvedere che guarda ai giardini della reggia, utilizzata per le cene d’estate, davvero mozzafiato.
Lo chef ha diversificato l’attività attraverso compartecipazioni e consulenze in diversi fusi orari, ma il cuore pulsante è questa Ferrari che guida con giustificato orgoglio.
La cucina è come ce la ricordavamo nella precedente sede di Ciriè, e cioè rassicurante, saldamente ancorata al territorio, borghese e persino un filo più alleggerita.
Nulla è lasciato al caso in questa gioiosa macchina da guerra, dove magari non sarà possibile trovare guizzi di particolare inventiva, si sa, la clientela detta anche le regole, e Alfredo Russo, come detto, è sensibile e saggio imprenditore, ma con una solida professionalità applicata con discernimento e costanza.
Nessun piatto sbagliato, nessuna preparazione scentrata nei sapori, da qui la valutazione arrotondata per eccesso. Magari manca un po’ di personalità e di mordente, ma è l’ideale per passare, con una gita fuori porta, una magnifica giornata in cui coniugare l’approfondimento di un pezzo di storia patria, anche attraverso le mostre ospitate all’interno della Reggia, con i piaceri della buona tavola.
E così sarà facile trovare ristoro in un vitello tonnato comme il faut, o nei tortelli di gallina al lime, gli gnocchi di patate e porri o nelle costolette di maialino con semi di senape.
Sarà ancora più piacevole, poi, terminare il pasto nella terrazza esterna che guarda sulla pluricentenaria reggia o sui giardini e sulla campagna a perdita d’occhio.
Da una carta dei vini curiosamente spoglia o quasi, nonostante anche la prossimità geografica, di vini francesi, ho pescato una signora bottiglia di Podversic, ormai per me una sicurezza.
Coniglio(cotto inevitabilmente sottovuoto) con salsa brusca e riduzione di cavolo rosso
Gnocchi di patate di Vauda, porri di Cervere e cremoso di cozze
Riso mantecato con radicchio rosso
Tortelli di gallina profumati al lime
Costolette di maialino con senape e verdure di stagione
Carrè di agnello, carote in tre consistenze, essenza di liquirizia
Predessert: semifreddo al cocco, nocciole, ananas profumato al rum
Meringata alle nocciole con cuore di gianduia
….Perchè no, se la vista è quella sui giardini
Controcampo con la splendida reggia
Sull’estrema destra il terrazzo e la torre del Belvedere.
Pregio: Uno dei più bei dehors d’Italia
Difetto: Tendenza del personale di sala alla “porta i piatti e scappa” 🙂
Dolce stil novo, ristorante alla reggia
Piazza della Repubblica, 4
Venaria reale(TO)
Tel. 0114992343
Menu 38,70,90 euro. Alla carta circa 95 euro.
Visitato nel mese di aprile 2012
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Norbert
14 Comments
Ma i 10 euro di coperto annunciati sul sito del ristorante li applica o no? Grazie
No.
Nel mio conto non ce n’è traccia.
Quando ancora era di stanza a Cirie’, provai il Dolce Stil Novo: allora era valutato dalla (a mio giudizio) piu’ affidabile e professionale guida italiana 16,5/20 ed io, in effetti, mangiai da16,5/20.
Dopo il suo trasloco a Venaria, ho accuratamente evitato di rifrequentarlo per via di quei famigerati e inaccettabili 10 euro di coperto, che pero’ scopro ora con somma gioia non esistere piu’.
Dal recensore vengo anche a sapere che si mangia un pelino meglio rispetto a Cirie’, grazie a una mano piu’ leggera nell’esecuzione dei piatti, circostanza questa che, forse, nel frattempo ha indotto gli ispettori della guida di cui sopra ad aumentargli il punteggio a 17/20.
Ma a questo punto, visto che la valutazione di PG, presumo anche in questo caso ben ponderata e unanime, si assesta a 15/20 e visto che peggioramenti alla voce cucina sembra proprio non ce ne siano stati, mi chiedo e vi chiedo: come mai ben due punti di differenza tra voi e i gourmet guidaioli (io mi chiamo fuori essendo un signor nessuno)? Sono costoro, con il loro illustre capo in testa, degli incompetenti? Oppure e’ il concetto stesso di alta cucina che vi divide? Perche’ qui trincerarsi dietro al solito abusato slogan “de gustibus non est disputandum” apparirebbe quantomeno omissivo.
La cosa è molto più semplice.
E’ tutto relativo ad una scala di valori ideale.
E nostra, per carità.
Se, restando nelle valutazioni di cucina classica, a 18/20 ci sono ristoranti come Le Louis XV, o a 17/20, rimanendo in Italia, Aimo e Nadia e Laite, allora l’onorevole 15/20 al Dolce stil novo ci sta tutto.
Questo nell’ambito della restrittiva ed essenziale valutazione numerica, perchè un ristorante è anche ben altro e facendo le schede cerchiamo di comunicarlo(magari non sempre ci riusciamo).
Manco dal Dolce Stil Novo dal 2005, quando effettivamente mangia da 16 abbondante. Devo dire che dalla descrizione e dalle foto, rispetto alla mia esperienza, mi sembra una cucina un po’ “invecchiata”, che ha virato più sul gourmand di piena soddisfazione che sul gourmet di allora che si prendeva qualche rischio ma forse stupiva di più.
Qualcuno di voi sa come reperire il libro di ricette di ALFREDO RUSSO?
titolo DA IDEA. Cercato di contattare l’autore ma risposta mai non giunse.
Grazie. Saluti.
LAMAX61°
Grazie per l’esaudiente risposta. Peraltro mi sa che Scuteri ci abbia azzeccato. A questo punto non mi resta che riprovarlo.
Ciao ad ambedue
Io ho provato il ristorante l’anno scorso e, a mio giudizio, vale molto di piu’ dei vs giudizi.
Io sarei piu’ propenso ad un voto 17/20, anziche’ il vs 15; quando poi trovi altri vs giudizi a ristoranti molto piu’ ‘normali’ a 16/20.
Purtroppo mi sembra, il vs, un voto di parte.
e di quale parte, di grazia?
Beh, come battuta…non fa nemmeno ridere.
Cmq se anche le risposte sono cosi’ …ho gia’ capito con chi ho a che fare.
Buona giornata
La mia non era una battuta. Di quale parte? Quando si fa un’affermazione si dovrebbe essere in grado di motivarla. Le diversità di giudizio ci stanno (anche se sostenere un 17 per quei piatti richiede una certo ardimento), ciò che è inaccettabile nel tuo intervento è il tono del genere “se non la pensi come me allora hai un secondo fine”. Tanto è vero che invece di rispondere ti sei nascosto dietro allo sdegno per una risposta che solo tu hai interpretato come una battuta.
Carlo, sono nell’alta ristorazione da più’ di 20 anni e sinceramente riesco tranquillamente a riconoscere chi cucina bene e chi non, chi spende del tempo a perfezionarsi e chi non….e penso che non sono l’unico ad avere questa opinione.
La mia presa di posizione non e’ stata fatta per creare scompiglio o creare zizzagna, ma per dare a Cesare quel che e’ di Cesare; in questo caso, secondo il mio giudizio e 4 cene negli ultimi 2 anni, il punteggio dovrebbe essere, come detto prima attorno ai 17/20, sicuramente piu’ alto di quello che voi avete dato.
Poi, sicuramente ci puo’ essere che una serata puo’ andare male, in tal caso dovreste riprovarlo dopo un paio di gg o settimane e rivalutarlo, in quanto le valutazioni su tutte le guide sono piu’ alte del vs.
In questo lavoro ci sono persone, che come Alfredo, ci mette anni di lavoro per perfezionare la sua tecnica di lavoro, sicuramente cosi’ come tanti altri Chef.
mamma che sala angosciante..
Non era una battuta. Se intendi che il voto è “di parte” dovresti spiegarti in modo più esplicito.
Puoi senz’altro pensare che abbiamo valutato un ristorante in modo sbagliato, ma la cosa che non mi pare accettabile è ipotizzare una qualche “partigianeria” che non si capisce, francamente, quale possa essere.
Buona giornata anche a te.