Valutazione
Pregi
Difetti
Questa recensione aggiorna la precedente valutazione che trovate qui
Recensione Ristorante
Mai fidarsi delle recensioni che si trovano in rete. Non perché non siano affidabili (molte lo sono, ma molte altre purtroppo no), ma perché si rischia di farsi idee sbagliate, soprattutto concentrandosi sulle foto.
Io, per esempio, sono andato a provare la cucina di Michele Biagiola con un’idea totalmente distorta di quello che avrei trovato. I palati fidati che me lo avevano consigliato avevano chiaramente ragione nel dire che si tratta di uno chef molto bravo e ingiustamente trascurato; ma, con i miei sodali di sempre, di solito ci si sofferma poco a raccontarsi le cose, due parole bastano a capire che un posto vale il viaggio.
Restava un equivoco di fondo: pensavo di trovarmi davanti un ascetico amante di piante e fiori e mi sono ritrovato uno chef dalla mano totalmente “maschile”, amante sì della natura, ma dal piglio molto deciso. E proprio per questo al “piccolo menù di casa”, immaginato quasi etereo ho voluto per forza aggiungere il Pistacoppu ripienu, anno 2000 come indicato nella carta tutta millesimata. Con 35°C all’ombra, ma posso dirlo solo a posteriori, ho esagerato.
L’avvio è in effetti molto polite perché l’orto nel piatto è una piacevole variazione sulle sfumature del vegetale mentre la “patata lessa” è giocata abilmente sul contrasto di temperature col gelato ai fagiolini. Ma poi Biagiola getta la maschera e tira fuori un’abbinata di gourmandise sfrenata tra le polpette di anatra, fichi, scalogno (foto in apertura) e gli spaghetti con verdure cotte, crude erbe e fiori. Piatti goduriosi al palato e di bellissima tecnica, con l’unica pecca per il secondo di una presenza troppo marcata dell’olio.
Il piatto centrale è sulla stessa linea: la grigliata di carni e verdure è un sapiente esercizio di cotture impeccabili e contrasti dolci-amari-fumé, che ridicolizza per qualità le grigliate di troppe sedicenti trattorie ma non snatura la “sostanziosità” del piatto.
Sul Pistacoppu si profuse il Cappelletti lo scorso anno e non posso che accodarmi nell’apprezzamento, pur essendoci arrivato un po’ provato e con la voglia di riservare spazio ai dessert.
Questi ultimi, per la verità non hanno lasciato il segno nella mia memoria di fanatico: l’infotografabile panna cotta allo yogurt, pesto di menta alla genoveseLa genovese è una ricetta tradizionale della cucina napoletana. Un ragù classico della cultura partenopea, che prevede una lunga cottura di cipolle e carne di manzo in parti uguali (oltre al solito battuto di odori e ritagli di salumi nel fondo). La salsa ottenuta viene usata per condire il tipico formato di pasta 'candele' spezzate (o le 'zite' in una... Leggi e granita di cocco (per i più curiosi, rimando alla rece dello scorso anno) si fa preferire al dolce di sesamo, limone, sale ed “erba zucchero” (stevia) in cui la nota citrico-salata è troppo sfumata per alleggerire l’insieme.
La carta dei vini merita un discorso a parte. E’ piena di vere meraviglie a prezzi quasi incredibili, per un appassionato merita da sola anche lunghe trasferte. Senza nemmeno prendere la più conveniente per rapporto qualtà/prezzo, abbiamo pescato un poderoso Clavoillon 2004 del Domaine Leflaive che sfido a trovare in enoteca ai 100 euri pagati al tavolo.
Macerata non è esattamente al centro delle principali rotte turistiche, ma l’originalità della tavola e la piacevolezza del Relais che ospita l’enoteca portano a consigliare senza timori la deviazione e, magari in stagioni meno calde di questa, anche il viaggio.
L’orto nel piatto
Patata lessa
Spaghetti con verdure cotte, crude, erbe e fiori
Grigliata di carni e verdure
Pistacoppu ripieno
Dolce di sesamo
Il Relais
Pregio: uso molto originale dei vegetali
Difetto: qualche eccesso con l’olio
Ristorante Enoteca Le Case
Contrada Mozzavinci 16
62100 Macerata
Tel. +39.0733.231897
Aperto a cena da martedì a sabato
Menu: € 40-70
Alla carta in media 75 euro
Visitato nel mese di luglio 2012
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Roberto Bellomo
Perdonate, ma mi pare inusuale (per il vostro sito) non motivare la scelta di abbassare di un punto la precedente scelta di Cappelletti. E poi, come mai non compare la solita scritta "Questa recensione aggiorna la precedente valutazione..." come usate fare in questi casi?
In attesa che ti risponda l'autore, replico io in quanto autore della scheda precedente (cui non abbiamo linkato la precedente solo per motivi di banale dimenticanza, provvederemo al più presto). L'anno scorso la valutazione, come specificai esplicitamente, fu (dopo lunga indecisione) arrotondata per eccesso, perché alle volte quando si crede in un rapido progresso e si trova uno chef dalla forte personalità si deve rischiare. Ad un anno di distanza il livello del pranzo è rimasto praticamente invariato, con numerosi piatti ritrovati esattamente uguali, un plus per un locale "blu" che è invece un punto a sfavore per un locale "rosso". In buona sostanza, senza volerci montare la testa, è come una "promessa" non del tutto mantenuta, per cui il voto è stato, come nella maggior parte dei casi avviene da subito, arrotondato per difetto. Nessun mistero, nessun peggioramento. La cucina di Biagiola è ottima come sempre. Sarò nelle Marche per un po', se ti va andiamo da qualche parte. Ciao!
Poco da aggiungere a quanto scritto da Carlo. Un ottimo chef, un'ottima cena; qualche piccolo errore d'esecuzione e dolci meno entusiasmanti del previsto, portano quest'anno ad allineare la valutazione su un 16, che è un arrotondamento per difetto. Biagiola ha tutto il potenziale per farci provare un'intera cena da 17 e speriamo avvenga alla prossima visita quello che speravamo avvenisse già quest'anno.
[...] nuova rece si passionegourmet Enoteca Le Case questo locale prima o poi.... mi ispira [...]