Passione Gourmet Innocenti Evasioni MI E. Picco T. Arrigoni Cappelletti.

Innocenti Evasioni

Ristorante
Via della Bindellina 1, Milano
Chef Eros Picco e Tommaso Arrigoni
Recensito da Presidente

Valutazione

12/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Il giardino zen.
  • La politica dei prezzi, mantenuti tutto sommato bassi nonostante i riconoscimenti.

Difetti

  • Una cucina poco precisa.
  • La zona dove sorge il locale.
Visitato il 04-2012

Il giradischi le luci rosse e poi champagne ghiacciato e l’avventura può iniziare….

….e si sa, quando si va all’avventura non si è mai certi degli esiti.
Ad Innocenti Evasioni devo qualcosa. Per me, a cui diversamente da alcuni colleghi di PG i genitori scioglievano nell’omogeneizzato il formaggino e non un tocchetto di foie gras, questo è stato il primo ristorante di taglio gourmet. Rammento di aver letto un articolo di Allan Bay sulle pagine di Vivimilano. Parlava di un piccolo locale in ascesa, e anche se dal confronto dei racconti risultava evidente che le sibaritiche prelibatezze di Aimo e Nadia fossero di un altro pianeta la notizia importante era che finalmente avrei potuto cenare in un vero ristorante.
Il prezzo era interessante e tuttora lo ricordo, 36 euro, alla portata delle tasche di uno studente che spendeva praticamente ogni avere in spartiti e cd, in tempi in cui il commesso del negozio di musica ti guardava con lo sprezzo di chi ne sa senz’altro più di te, e non con lo sguardo cucciolo di chi firmerebbe per cederti lo ius primae noctis delle sue due figlie, se gli comprassi quel cofanetto che gli salverà il fatturato. E ricordo di aver decisamente goduto, in quella serata di neppure troppi anni fa, estasiato alla vista di creature mitologiche come il predessert e la piccola pasticceria. Se ci penso ora mi vengono in mente sorprese continue, attenzioni mai ricevute a tavola, escludendo i pranzi a casa di nonna, ovviamente.
Spesso mi capita di ripensare a quella cena e di riflettere sul fatto che in nessun altro ristorante ho provato la stessa gioia infantile, lo stesso ingenuo stupore.

E’ ancora più arduo perciò, parlare dei piatti che ho avuto occasione di provare tornando in Via della Bindellina. Arduo perché con questo locale dallo splendido giardino zen non posso che avere un debito di riconoscenza. Eppure mi tocca dire che delle meraviglie che trovai allora è rimasto ben poco. In effetti neppure il predessert, è rimasto, ma questo è l’ultimo dei problemi, anche se resta un rimpianto perché il reparto desserteria si è rivelato il più solido della casa.

La cucina di Innocenti Evasioni, guidata da Eros Picco e Tommaso Arrigoni, ricerca quasi sempre una facile golosità che spiega bene, insieme alla piacevolezza dell’ambiente ed alla politica dei prezzi ancora piuttosto contenuti nonostante lo stellaggio ormai consolidato, il successo del locale soprattutto presso fasce di clientela poco avvezze con le tavole gourmet. A pensarci tutto ciò è in effetti davvero lodevole. Le linee guida della cucina però, non convincono. Sapidità pronunciate, stagionalità dubbie, uso generoso di grassi, dolcezze impreviste. In tal senso è esemplare la purea di mela acidula che accompagna la crocchetta di baccalà mantecato. Si dichiara un’acidità, più che necessaria dato il peso specifico di una frittura (peraltro non esente da unto residuo) ad inizio pasto, e poi si serve la purea tiepida vanificando l’effetto e trasformandola in componente dolce. Nel risotto agli asparagi con cremoso di brie ed essenza di sesamo (in copertina) è invece la pesantezza della mantecatura a gravare su sensazioni palatali tutt’altro che sgradevoli.
Va meglio con lo iodatissimo sgombro marinato con insalata di rapanelli e puntarelle ed olio alla bottarga, mentre il mio palato non è stato in grado di trovare un filo logico nel carciofo aromatizzato agli agrumi su vellutata di Grana alla maggiorana. Buoni invece i dolci, fra una confortevole torta di mele con zabaione e un sorbetto all’ananas e zenzero con biscotto alla banana e cardamomo che, alla luce dei tanti eccessi di dolcezza riscontrati nelle portate precedenti, sorprende proprio per il contenuto grado zuccherino.

Un’ulteriore nota sul servizio, efficiente ma talvolta frettoloso nello sbarazzare. Perché se la mia signora finisce lo champagne prima di me le viene portato via il bicchiere, lasciandomi da solo col mio calice davanti? E’ indispensabile, in una serata tranquilla in cui peraltro non siamo gli ultimi clienti, dare l’impressione di dover affrettare le operazioni? Domanda aperta, non è questo l’unico locale dove abbiamo notato questo tipo di automatismo.

Sgombro leggermente marinato, insalata di puntarelle e rapanelli, olio alla bottarga

Baccalà mantecato e poi fritto come una crocchetta, purea di mela acidula e radici amare

Orecchiette di farina di grano arso con filetti di pesce spada, pomodorini, passatina di cime di rapa

Carciofo aromatizzato agli agrumi, vellutata di Grana padano, profumo di maggiorana

Rombo rosolato, sedano rapa, mandorle, essenza di capperi

Sorbetto di ananas confit allo zenzero biscotto alle banane e cardamomo

Torta di mele, uvetta e marsala con zabaione soffiato

La dotazione per il dessert, giuro, non l’ho capita

Mousse di cachi (sic!) e vaniglia

4 Commenti.

  • giancarlo5 Giugno 2012

    eh gia'.......temevo questo momento....;-) concordo su tutto!! siamo al limite del "da evitare" stile trip advisor...

  • andrea5 Giugno 2012

    minchia pagare 60eurini per questo mi sembra eccessivo...

  • Andrea5 Giugno 2012

    Condivido tutto. Mi hai letto nel pensiero ..."clientela poco avvezza alle tavole gourmet".

  • q.b.6 Giugno 2012

    Anch'io ricordo con precisione tutto della mia prima cena importante... e anche per me sono state emozioni mai più eguagliate...bella riflessione ;-)

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