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Pregi
Difetti
Recensione Ristorante
Sì, ci vuole passione per prendere la macchina e partire da casa al mattino della domenica per provare un giovane di cui si sa poco ma si è sentito parlar bene in giro e tornare a casa in giornata. Soprattutto quando il giovane in questione sta a tre ore di macchina da una Roma assolata, in un posto che d’inverno ricorda le atmosfere di uno Zurlini d’annata: mare grigio, nebbia, giostre spente, qualche cane che corre svogliato sulla battigia.
In compenso, però, si ha la soddisfazione di incontrare delle persone entusiaste (non solo lo chef, Nicola Fossaceca, ma anche il suo fratello maggiore che sovrintende alla sala e alla lodevole cantina) che, fra le mille difficoltà che ci si può immaginare in una location simile soprattutto fuori stagione, propongono un’idea di ristorazione onesta e moderna.
Il primo impatto del locale non è esattamente travolgente
ma la saletta interna che ospita il ristorante, adiacente alla pasticceria di famiglia, è curata e accogliente
La linea della cucina è chiara: piatti nel solco della tradizione, a cui apportare la giusta misura di contemporaneità senza tradirli, materie prime di eccellenza, mano professionale nelle cotture. Accompagnati da una selezione enoica di rara intelligenza, con uno sguardo privilegiato, chez Triple A di Velier, alla biodinamica di oltralpe e non solo, proposta a prezzi che invogliano alla sperimentazione delle “chicche” scovate nella carta.
Il lodevole menù degustazione di 8 portate è preceduto da un non indispensabile amuse-bouche, baccalà con panna acida, lime, erba cipollina (baccalà un po’ stopposo, lime prevaricante), che ci fa riproporre la solita domanda: cari chef, perché lo fate? Se volete presentarvi prima del menu (cosa non indispensabile), portateci una cosa memorabile; altrimenti, evitate.
Anche perché, come è il caso qui al Metrò, il prosieguo è senz’altro migliore: l’insalata di mare con mandarancio e finocchi
è ben eseguita e leggera (forse un lieve eccesso di dolcezza dall’agrume), mentre davvero ottima è la scapeceFrittura di un alimento (pesci o verdure) con successiva aromatizzazione all’aceto e menta fresca. La scapece è molto diffusa in tutta l’Italia meridionale.... Leggi espressa con miele e aceto: frittura eterea, ottimo bilanciamento di note dolci e acide
Eccellente la cicoria e cicala di mare
in cui il pescato è davvero di grande impatto e la nota vegetale amara ne è ottimo contrappunto: una minore presenza del pomodoro forse aggiungerebbe maggiore equilibrio a quello che è comunque l’esito più felice del pranzo.
Un passo indietro con la zuppa di fagioli, calamaretti e cime di rapa, un po’ anonima
Ai primi, gli spaghetti aglio, olio, peperoncino e frutti di mare sono molto golosi ma un po’ “rustici”
mentre sono davvero ben pensate ed eseguite le linguine vongole e zafferano (cottura perfetta, sapiente la mano nell’uso della spezia, ottime le vongole)
Eccellenti, poi, i ravioli di ricotta di pecora nel brodetto di crostacei: fedeli alla tradizione (la ricotta è tutt’altro che “blanda”) ma realizzati con sapienza e finezza (davvero ottima la sfoglia)
Molto ben eseguite anche le mazzancolle, patate e lamponi
mentre il rombo ai carciofi è succulento a volonta’
a riprova di una mano felice nelle cotture per chiudere in bellezza la parte salata.
Volendo, si può anche optare per il “classico” brodetto di pesce sansalvese, nel suo coccio,
che invita alla scarpetta senza remore.
Per paradosso, da una famiglia di pasticceri, deludono un po’ i dolci: la rivisitazione della pizza dolce, il tiramisu e il gelato con biscotto e pistacchi sono piuttosto monocordi e testimoniano una minore passione per il tema dessert, che consigliamo al giovane chef di curare di più
La successione dei vini dà vero piacere, sia per il carattere esuberante del Savagnin di Overnoy, sia per la bella misura dello Chardonnay di Tissot (un diesel che alla distanza si dischiude con estrema eleganza), sia per le splendide note balsamiche, ancora giovanissime, dell’eiswein di Dr. Loosen.
Per le foto non si può non ringraziare Norbert, il cui contagioso entusiasmo ha, peraltro, convinto alla trasferta fuori porta e favorito il piacevole incontro con i “fratelloni”.
Il pregio: Un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Il difetto: Poca fantasia sui dessert.
Ristorante Al Metrò
Via F.Magellano, 35 San Salvo Marina (CH)
info@ristorantealmetro.it
Tel. +390873803428
Menù 45-60 euro; alla carta sui 50 euro
Visitato nel mese di Gennaio 2011
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Orson
Orson me lo consentirà..."Norbert uber alles" !!! Le preparazioni danno l'idea di una impostazione classica, con molti spunti ittico-vegetali, non molto dissimile da quella delle nuove leve della mia costa campana. Però tre gelati su tre dolci...chef, un po' di fantasia!
Ha l'istinto dell'abbinamento corretto e la misura nelle proporzioni: farà strada, mi auguro tanta. Se la merita anche per l' ottimo carattere. Anche io ho trovato i dolci un pò deboli, ma in questo campo risente probabilmente l' impostazione tradizionale dell' ambiente dove è cresciuto. Comunque un giovane su cui puntare.
Complimenti anche per i vini.. perle rare da trovare in giro in tante (troppe) carte dei vini fotocopia fatte con la guida del Gambero Rosso in mano... ps è passata invece un po' inosservata la "lettura" di una bella storia come quella dei Troisgros scritta con grande perizia dal Guardiano del Faro qui: http://armadillobar.blogspot.com/2011/01/troisgros-una-storia-di-alta.html
No Luciano, l'avevo già messo io in coda ad Uliassi per un opinione su quello che gli amici di Passione Gourmet stanno identificando come il miglior ristorante d'Europa. Mi fa molto piacere avere un Luciano che mi stima veramente ma non esageriamo :D Grazie comunque, anche perchè il blog dell'Armadillo ha un pregevole scambio di utenti con Passione Gourmet, specialmente quando si tratta di post gnocca ;-)
Non dubitavo che tra la mazzancolla e la Ivanovic vincesse la seconda...;)
Vi vedo... vi vedo quando arrivate :D No, a parte gli scherzi, i link mi piace metterli quando hanno una certa inerenza, se no non ha molto senso. Nel tuo caso immagino tu abbia sostituito in qualche cameretta di casa e all'insaputa della famiglia il poster di Chris Evert con quello della Ivanovic, la vera numero 1.
La Evert solo perché poster della Temesvari (beccati 'sta chicca...) non ce n'erano;)
E per chiudere il capitolo su questo post, anche i miei complimenti per i vini che hai scelto ;-)
Secondo AVG il link risulta infetto.
Il gelato ai ricci di mare....semplicemente sublime!!!!!!Provare x credere!!! Vi porterete il suo sapore anche nel ❤️! Complimenti chef!!