Valutazione
Pregi
Difetti
Recensione ristorante.
Ravello è splendida, sempre. Di inverno con l’aria frizzante che si respira a 350 metri di altezza, d’estate con i declivi della Costiera in fiore. Un paese di duemila abitanti o poco più annovera ben quattro alberghi 5* lusso, oltre ad una serie considereveole di accoglienti strutture da far impallidire l’intera provincia salernitana. Il motivo? Salite per questi tornanti e lo capirete.
Una perla che fa strabuzzare gli occhi di chi non è abituato a simili paesaggi, ma noi, una sera di inizio luglio, sebbene il nostro senso estetico fosse stato ampiamente ricompensato, abbiamo avuto una sensazione di inappagamento.
Eppure il ristorante dello straordinario Palazzo Sasso avrebbe tutte le carte in regola per essere una pietra miliare della ristorazione campana, ma svolge il compitino senza infamia e senza lode.
Certo il costo – non popolare – di un pasto potrebbe essere giustificato da cotanto panorama, di incomparabile bellezza. Ma non ci accontentiamo. Nè della vista, nè del servizio gentile e premuroso, nè della bellissima terrazza dove potrete cenare in una calda serata estiva.
Da impenitenti gourmet la nostra felicità la cerchiamo soprattutto nel piatto.
E la goduria di essere coccolati in uno dei boutique hotel più acclamati al mondo è stata purtroppo smorzata da una sequela di portate poco efficaci.
Il degustazione ampio (125 euro) offre un giusto mix tra tradizione ed innovazione, ma non riesce ad incidere. Lì ricade la scelta mia e di Norbert, con me al tavolo.
Anche per gli amanti del Dio Bacco c’è poca gloria. La carta, ordinata per regioni con una interessante suddivisione grafica in aree vinicole, è ordinaria, principalmente incentrata sulla viticoltura nazionale, non sempre ben rappresentata.
Il nostro tavolo, a ridosso della ringhiera che divide all’orizzonte il mare dal cielo, ci fa godere della meraviglia della natura, ma il pane, in numerose versioni, che sbocconcelliamo con l’aperitivo e l’amuse bouche è inadeguato, di una fastidiosa consistenza gommosa.
Passiamo oltre, stuzzicante è la crema di fagioli con coniglio, anche se la sapidità di fondo prevarica
Notevole, e palma di miglior piatto della cena, è la tenera cappasanta alla plancia su eterea spuma di patate e “torta” ai fiori di zucca ripiena di melanzane a funghetto con polvere di pepe rosa. Goloso ma al contempo leggero, con delicate nuances speziate
Purtroppo non ci ha convinto il raviolo soffiato con polpa di granchio, cipollotto e zucchine su salsa di patate e colatura di aliciÈ una salsa di alici fermentate prodotta a Cetara, sulla Costa Amalfitana. Si pensa che la ricetta derivi dal Garum, condimento con intestini di pesce usato dagli antichi Romani. La preparazione: le alici pescate in primavera e in estate sono disposte a strati all'interno in botti di castagno o rovere alternate a strati di sale marino. La botti vengono quindi... Leggi. La pasta al taglio risulta tenace e non si comprende la necessità di farla gonfiare in modo da sminuire la concentrazione del ripieno
Gli spaghetti alla chitarra impastati con basilico ed avvolti da veli di pesce spada crudo e ragù di calamaretti sono delicati, anche troppo… e la piacevolezza ne risente
Buono, invece, il “tonno sott’olio” con purea di melanzane e salsa di capperi. Divertissement intorno al tonno in scatola. Un bel trancio cotto a bassa temperatura nell’olio impreziosito da un duo di salse che donano un riuscito spettro dolce-sapido
Poi l’agnello in crosta di podolico, la cui porzione infinitesimale servita a due dei tre commensali grida vendetta. In foto la versione “intera” del più fortunato del tavolo. Peccato perchè abbiamo intravisto delle potenzialità nel piatto, in particolare per merito dell’ottimo fondo, tirato alla perfezione
Deludenti i formaggi (tra gli altri l’accasciato, il cenerino, il blu di bagnoli in vinacce), prevalentemente regionali e meridionali, nessuno degno di menzione
Dolci di “scena”, di quelli che fan fare “oooh”, ma che non sempre ripagano le legittime aspettative all’assaggio.
Storciamo il naso al pre-dessert: troppo freddo il parfaitIl parfait è una preparazione dolce di origine francese: si tratta di un gelato del tipo semifreddo, leggero, molto delicato e soffice come una spuma, confezionato con un unico composto di base (frutta secca, cioccolato o anche prodotti salati e vegetali).... Leggi al caffè, quasi cristallizzato, con gelato alla banana e salsa al marsala.
Bello e buono, invece, il “Rosselini’s”, un giardino di cioccolato con diverse composizioni e consistenze divaganti sul tema, che ha vaghe reminiscenze “spagnole”
Meno interessante, dai toni monocordi, è la sfera di zucchero (troppo spessa!) in cui è racchiuso il gelato al fiordilatte ed il tartufo estivo, inodore, che, almeno nel nostro caso, assolve ad una mera funzione estetica. Salsa a specchio ai mirtilli (poco concentrata) a chiudere un dolce dimenticabile
Classico il discreto pasticciotto alle amareneLe amarene sono i frutti del ciliegio aspro (Prunus cerasus), dalla quale derivano anche le visciole (varietà meno diffusa). Dai frutti di colore rosso chiaro, dal sapore amarognolo e leggermente acido, le amarene vengono consumate come tali, sotto forma di gelato, sciroppate o nel liquore portoghese ginjinha.... Leggi con gelato al cocco e tegole di cioccolato bianco
Si può fare di più, si cantava un tempo. E noi, che Ravello l’abbiamo nel cuore, ce lo auguriamo.
P.S. Chiediamo venia per la qualità scadente delle foto, ma cenare a lume di candela all’aperto ha i suoi risvolti negativi … 🙂
il pregio : Il Luogo
il difetto : Cucina più di forma che di sostanza
Rossellini’s
Hotel Palazzo Sasso
Via San Giovanni del Toro, 28
84010 Ravello- Costiera Amalfitana
Salerno – Italia
tel + 39 089 81 81 81
fax + 39 089 85 89 00
Costo: 85-125 euro i due menu degustazione, 120 per un pasto completo alla carta
e.mail: info@palazzosasso.com
Visitato nel mese di Luglio 2010
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Fabio Fiorillo
cenato a luglio. perfettamente d'accordo con la recensione
mmmh... posto da Russi?
Li a Ravello c'è anche un altro ristorantino meno conosciuto ma che comunque se non sbaglio ha ottenuto una stellina, i quattro passi. Mia madre c'era stata l'anno scorso ed era rimasta entusiasta.
il quattro passi non è a Nerano???
Sììì è a Nerano ed è piuttosto distante, ma il risultato finale non è poi così lontano..
Esatto....
ma quella sfera di zucchero l'avete rotta con l'accetta tipo idrante o con un pugno tipo uovo di Pasqua?
Non so se sia per Russi ( o meglio dire per gente danarosa poco interessata alla qualità della cucina). Non si mangia male, ma, visto che non è la mia prima visita, ho notato un assestamento o peggio ancora un calo rispetto al passato. Eppure in alcuni piatti (cappasanta su tutti) traspaiono indubbie capacità.
peggio..ingurgitata intera tipo tordo di fantozziana memoria... :) a parte gli scherzi era davvero spessa, da avere un dentista al tavolo per ogni evenienza.
ummm... ma quella cosa rossa abbondantemente spolverata intorno ai formaggi cosa è???
Sembrerebbe paprika... o un sale vulcanico di chissàdove :D
Fatemi capire, state dicendo che anche ai 4 passi di Nerano non vale la pena di andarci? Era una delle prossime mete in programma...
ha 2 stelle questo posto o sbaglio?
No. Non sbagli.
...fossero in un qualsiasi bagno di Milano con tutta quella polvere sarebbero veramente nei guai...;)
che succede a pg???2 giorni senza rece........mmmmmm
Diradiamo semplicemente per via della pausa estiva. Nessun problema.
okki dok
Nessuna pausa estiva, qui si lavora e abbiamo bisogno di novita'!!
più che "si lavora", mi pare di capire che magnate!!! :)
...e bevete... le dura la vita ;)
mmmmmmmmmmmmmmm
ma un vero gourmet gira sempre con un martellino per le sfere di zucchero o no? ahhahaahahahahahah che spiritoso