La Caravella, Amalfi. By Fabio Fiorillo e Norbert
Valutazione
Pregi
Difetti
Recensione ristorante.
Dal lontano 1959 questo ristorante è di proprietà della famiglia Dipino, che ha avuto il merito di costruire, sin dagli albori, un punto di riferimento per tutta la costiera amalfitana (e non solo).
L’importanza che La Caravella ha avuto e sta avendo quale traino della ristorazione locale è sottolineata dalla reggenza, quasi ininterrotta, della stella francese sin dagli anni 60.
Questi dati sono sufficienti per accostarsi con il massimo rispetto ed ammirazione al ristorante di Antonio Dipino, la cui incredibile passione per la ceramica ha reso possibile la trasformazione degli ambienti interni in un vero e proprio museo sul tema, con alcune rarità introvabili altrove, che contribuiscono a far dimenticare la mancanza di panorama e dehors.
La posizione è, infatti, non felicissima, al di sotto del livello della strada statale da cui si ha l’unico accesso al locale.
L’offerta di cucina, a dire il vero un po’ ferma negli anni, è solida, tradizionale e fa leva su una eccellente materia prima, che, seppure in assenza di guizzi particolari e con qualche ripetizione di troppo (specie nei condimenti), è in grado di dare ancora delle soddisfazioni anche al più navigato gourmet.
La cantina è come sempre impressionante ( pochi pari ha la profondità di annate delle bottiglie più importanti ) e con l’apertura della adiacente enoteca potete, portafogli permettendo, portare a casa qualche gioiello dell’enologia mondiale.
La nostra scelta, che ha accompaganto, degnamente, l’intero pranzo: Hermitage Chante Alouette 1996 di M. Chapoutier (90 euro). Sentori di limone, melone e pesca. Molto lungo in bocca ed ottima persistenza.
Gli ospiti in sala, in una calda domenica ottobrina, sono pochi, e ciò favorirà una ottimale tempistica del servizio.
Gentile omaggio della casa, per iniziare le danze, è uno dei grandi classici di Dipino, l’alice ripiena di provola con salsa di colatura di aliciÈ una salsa di alici fermentate prodotta a Cetara, sulla Costa Amalfitana. Si pensa che la ricetta derivi dal Garum, condimento con intestini di pesce usato dagli antichi Romani. La preparazione: le alici pescate in primavera e in estate sono disposte a strati all'interno in botti di castagno o rovere alternate a strati di sale marino. La botti vengono quindi... Leggi. Frittura perfetta, anche se, la salsa, stemperata con la panna, l’avremmo preferita più leggera.
Passata di zucca e gamberi con ricottina di bufala. Materia prima, e sarà una costante del pranzo, difficile da eguagliare, ma la costanza monocorde dei toni dolci tende a stancare. Il primo boccone è ottimo, il secondo un po’ meno.
Il picco di giornata lo si raggiunge con un fantastico crudo di gamberi rossi e pezzogna con biscotto di Agerola, pomodorini ed olive verdi a lamelle. L’equilibrio qui è ottenuto per contrasti. L’olio dell’azienda salernitana “La Torretta” dà una marcia in più ad un piatto godurioso. L’immagine è quella prescelta per l’apertura.
Le cozze fritte, ripiene di provola, sono uno dei cavalli di battaglia del locale. Anche in questo caso la frittura è esemplare e la base di pomodorini rinvigorita da qualche cappero pantesco dà il necessario contrappunto acido sgrassante.
L’Insalata di mare calda con fagioli di Controne è un’altra preparazione classica.La fibra e la consistenza del legume si associano amabilmente ai teneri calamari sottolineandone il sapore. I cannolicchi, lo scampo, le cozze e le vongole completano il percorso tra gli scogli della costiera.
Gli ‘Ndunderi (gnocchi della tradizione con 20% di farina ed 80% di ricotta in sostituzione della patata) con zucchine, melanzane, pomodorini e gamberetti sono saporiti, ma si comincia a notare una ripetitività dei condimenti.
Purtroppo non tutte le ciambelle escono con il buco e la novità 2009, ovvero la frittata di spaghetti con canolicchi, scampi, vongole e totani a noi non è piaciuta. La frittata è apparente perchè non c’è l’uovo. Gli spaghetti vengono ripassati in padella e, successivamente, raffreddati e compattati. Inondare, ancora una volta, con il pomodoro la preparazione crea una sovrapposizione di sapori difficilmente distinguibili. La crosticina della frittata, ovviamente, scompare al contatto con la salsa. A nostro avviso è da rivedere la concezione del piatto.
Il Timballo di patate e pancetta su salsa di calamari e pomodorini è migliore del suo predecessore, una preparazione che potremmo ritrovare anche in Irpinia, se non fosse per la presenza del condimento marinaro.
Ennesima novità in carta è il risotto al limone, bottargaLa bottarga è un alimento costituito dall'ovario del pesce, le cui uova vengono salate ed essiccate con procedimenti tradizionali. Viene ricavata dalle uova di tonno o di muggine. I due prodotti differiscono sia nel colore che nel gusto (più deciso quella di tonno). La bottarga di tonno ha un colore che varia dal rosa chiaro a quello scuro, mentre quella... Leggi, gamberi cotti e crudi. Ancora una volta i gamberi, buonissimi, ma davvero troppo presenti in carta. E’ comunque un risotto degno di questa tavola, anche se avremmo preferito una porzione meno abbondante visto l’impegnativo percorso affrontato.
Buono è il gratin di pezzogna e finocchi. Nulla da eccepire, finalmente.
Singolare, è, poi, la cernia con uova strapazzate. Il connubio pesce-uova ci ha fatto storcere un po’ il naso. Ma non dubitiamo che a qualcuno possa piacere.
Dopo un delizioso sorbetto al limone con marmellata al limone quale gradito incipit dolce abbiamo avuto modo di provare il tiramisu con affogato al caffè e gelato al cioccolato da manuale, e lo choux fritto con salsa al limone di Amalfi, da sempre presente in menu, e ne comprendiamo il motivo.
Per finire un goloso cucchiaio di melanzane al cioccolato.
La nostra esperienza è stata altalenante, ben 13 le portate assaggiate, ed è forse normale con tale quantità, ma, e può essere un campanello d’allarme, l’asticella si è posizionata verso il basso soprattutto con le nuove creazioni.
il pregio : Un approdo sicuro in particolar modo se si opta per una scelta “tradizionale” ed una grandissima cantina per varietà e profondità di annate.
il difetto : Una certa staticità nell’offerta gastronomica.
La Caravella
Via Camera, 12
Amalfi
Tel. ( +39 ) 089871029
Numero coperti: 40
Chiuso : Martedi, Novembre e Gennaio.
Prezzi: alla carta 80 – 90 euro
Menù degustazione : 80 – 120 euro
http://www.ristorantelacaravella.it/
Visitato nel mese di Ottobre 2009
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Fabio Fiorillo e Norbert.
anche l'impiattamento non mi sembra molto contemporaneo
Passa la voglia di mangiare dopo il terzo. Mangiarne 13 siete affamati.
Monotonia
effettivamente a livello visivo questi piatti non sono un granchè..