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Valpolicella Annual Conference

01-03-2021
di Erika Mantovan

Una conferenza virtuale per raccontare le strategie di mercato e le risposte al cambiamento climatico

Il consorzio veronese chiama a sé esperti del settore, vignaioli e la stampa per spiegare il controllo della temperatura in appassimento, la riscoperta del corvinone nell’uvaggio per la sua resilienza e la scelta della pergola per proteggere gli acini da un irraggiamento solare eccessivo man anche l’anticipazione dei tempi di pigiatura per Amarone e Recioto.

Questi sono alcuni dei temi solo alcune delle risposte della Valpolicella ai cambiamenti climatici, tema che, insieme alle tendenze di consumo, incrocerà in maniera trasversale la Valpolicella Annual Conference in programma il 26 e 27 febbraio. Una discussione anche attraverso i calici e oltre i confini per mettere a fuoco le strategie della denominazione, già in parte messe in atto con le modifiche al disciplinare di Amarone e Ripasso del 2019, in reazione ai cambiamenti climatici e alle fluttuazioni dei mercati. Cento gli stakeholder coinvolti, di cui 80 esteri, tra operatori del trade, esperti, Master of wine e stampa specializzata, in connessione da 25 Paesi target: dagli Emirati Arabi a Hong Kong, dalla Russia agli Stati Uniti, dal Giappone alla Germania. Ad attenderli, ci sono stati 1200  campioni di vino in degustazione, tra Amarone, Valpolicella e Ripasso (4 referenze per ciascun vino per ogni partecipante).

I digital tasting, iniziati il venerdì 26 febbraio (dalle 11.00 alle 12.15), si sono affiancati a confronti su “Gdo, horeca, e-commerce: il futuro commerciale del vino è multicanale”, con gli interventi di Denis Pantini, responsabile Nomisma Wine Monitor, Francesco Scarcelli, responsabile alcolici Coop Italia, Paolo Zanetti, fondatore Callmewine, Alessandro Boga, specialist Wilson Daniels portfolio Italia, Luca Pizzighella, brand manager Signorvino, e Roberto Burro, docente di psicologia Università di Verona.

Per Christian Marchesini, presidente del Consorzio Vini Valpolicella questa “è una soluzione smart, e all’avanguardia, aperta ai più moderni sistemi di condivisione in streaming e tasting a distanza con personal-delivery di campionature ad hoc. Con il “Valpolicella annual conference” in formato digitale saremo in grado di dialogare con tutti gli stakeholder interessati a una denominazione che conta ogni anno su un giro d’affari di circa 600 milioni di euro”.

La Valpolicella in breve

Con quasi 8.400 gli ettari vitati in 19 comuni della Doc veronese Valpolicella,  il Consorzio vanta oltre l’80% della rappresentatività. Nella provincia leader in Italia per export di vino, sono 2.273 i produttori di uve e 272 le aziende imbottigliatrici. Nel 2019 sono state prodotte circa 64 milioni di bottiglie, il giro d’affari medio complessivo è di circa 600 mln di euro annui di cui 350 mln stimati solo per l’Amarone.