Poggio del Crine 2018 di Tenuta Montauto
Il miglior Sauvignon d’Italia
In una terra tradizionalmente conosciuta per i suoi vini rossi, Tenuta Montauto e il suo Poggio del Crine 2018 sono stati premiati dalla Guida Essenziale ai Vini d’Italia, per l’anno 2024, di Doctor Wine by Daniele Cernilli, per un vino bianco: un Sauvignon che rappresenta la punta della piramide produttiva imperniata sul vitigno che da sempre rappresenta “croce e delizia” per il proprietario dell’azienda, il maremmano Riccardo Lepri.
Siamo appunto nella Maremma toscana, al km 10 dalla Campigliola, in quel di Manciano, dove le vigne si alternano ai boschi che giungono fino al mare. Su suoli argillosi venati di quarzo, dove le brezze marine di Capalbio mitigano la canicola estiva e asciugano le piante, erano gli anni ’80 quando Enos, nonno di Riccardo e perfetto rappresentate del motto latino “nomen omen“, mise a dimora i primi filari di Sauvignon istituendo le basi per un progetto che riconosciuto e stimato da tempo, e che oggi ha finalmente portato anche i primi riconoscimenti.
Un pionierismo enologico che continua e anzi si rafforza sotto l’egida di Riccardo che dal 2001 prende in mano l’azienda proseguendo una scelta controcorrente e contro-intuitiva, benché figlia dell’intuito, si direbbe quasi della preveggenza del nonno: produrre in questo lembo selvaggio di Maremma grandi vini da uve a bacca bianca. Da ciò deriva la cura maniacale dei vigneti, trattati in modo ecologico, e il perfezionismo in cantina, che gli restituisce vini di grande stoffa e carattere, al netto dell’eleganza.
Su tutti spicca dunque la selezione dei primi otto filari di Sauvignon della vigna di Enos Poggio del Crine 2018, che rappresenta l’essenza di questa terra: vigne di oltre 40 anni allevate a cordone speronato esprimono la loro massima concentrazione di aromi in grappoli dalle dimensioni ridotte, che trovano dolce culla nella maturazione in legno di rovere francese e nell’affinamento in bottiglia di oltre tre anni.
Da questo iter deriva un Sauvignon dal carattere così preciso e particolare da avergli valso il primato nella Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2024 di Doctor Vine by Daniele Cernilli come “Miglior vino da uve Sauvignon d’Italia”, con punteggio di 97/100.