Massimo Bottura è Goodwill Ambassador
E del perché si tratta di una rivoluzione
“Imprenditoria sociale”, è questo il nuovo modello e, per estensione, il nuovo mondo, edificato da Massimo Bottura, recentemente nominato Goodwill Ambassador nel Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep).
Il problema dello spreco alimentare, in un mondo in cui oltre 800 milioni di persone soffrono la fame, non solo è un paradosso insostenibile ma ha anche una connessione intrinseca, ed esiziale, con le problematiche ambientali e le crisi climatiche.
«Se riusciremo a utilizzare tutti gli ingredienti al massimo potenziale ridurremo la quantità di rifiuti che stiamo creando e faremo acquisti in modo più efficiente. Nel mio ruolo di “ambasciatore di buona volontà” dell’Unep, lotterò per ridurre questa vergogna globale», afferma Bottura, per il quale la tematica è cogente sin dal 2016, anno di fondazione di Food for Soul, l’associazione no profit fondata con la moglie, Lara Gilmore i cui Refettori (a Napoli, Modena, Bologna, Milano, Parigi, Londra, Merida, Rio de Janeiro e San Francisco) sono diventati nel tempo autentici progetti culturali.
Precisamene questo modello, etico, certo, ma anche economico, è alla base del riconoscimento di Massimo Bottura che si impone non solo come Goodwill Ambassador ma anche come imprenditore sociale in occasione della Giornata mondiale per la Consapevolezza sullo spreco e le perdite alimentari.
Un ennesimo riconoscimento che premia la capacità di visione di Massimo Bottura il quale, ancora una volta, ci insegna che niente è impossibile e che il mondo si può ripensare, e rivoluzionare, in ogni momento.