L’ingrediente x

Fine spirits, fine ice

Il gesto è semplice. Dal bar di periferia al più ricercato cocktail bar di Londra o Chicago, quando ci si accinge a preparare un cocktail si guarda al ghiaccio. Ingrediente fondamentale. Non accessorio. Ingrediente al pari quegli altri che confluiranno nel bicchiere per dar vita al drink. L’attenzione deve essere pari. Il ghiaccio: deve raffreddare, mantenere freddo. Giammai annacquare, né diluire, salvo in rari casi, in cui sia la ricetta stessa a prevederlo.

Ruolo ben compreso, questo e tra gli altri, dalla Hoshizaki e soprattutto dopo la fusione con Gram – azienda danese specialista del freddo – che con la maniacale e proverbiale precisione giapponese crea fabbricatori di ghiaccio il cui risultato è avere una forma di assoluta pura e precisione.

Acqua, conoscenza, tecnica, attenzione. Quattro ingredienti, tre dei quali culturali, che investono tutta la filiera della mixology, dal consumatore del cocktail al cliente intermedio, bartender e mixologist e su fino al produttore di  spirits. Le regole del gioco sono a questo punto chiare: fine spirits, fine ice. Da qui la necessità di un fine mixologist che sappia miscelare esaltando il tutto: all’anagrafe Angelo Canessa, mixology manager di Velier, distributore di selezionati spirtits a livello nazionale, che ci conduce nei meandri dell’arte della preparazione di un buon cocktail e long drink non lasciando nulla al caso; anzi, partendo da gesti apparentemente semplici e con ars affabulatoria Canessa illustra le argomentazioni del ghiaccio, essenziali quando non esiziali per un buon cocktail.

Qualità e quantità, volume e forma

Il classico cubo, un chunk dalla forma grande a parallelepipedo, un cubo più grande, una sfera, ogni miscelazione la sua forma: Canessa racconta e prepara, spiega ed esegue, il dettaglio fa la differenza e gli ingredienti esplodono nella loro primaria essenza. I Bourbon della Buffalo Trace Distillery e della Michter’s Distillery si ergono dritti e vigorosi al primo sorso. Il Rhum Veritas di Barbados, creato ad arte per la mixology, arricchisce il Daiquiri anche grazie a cubetti classici e shakerata decisa.

Una danza armoniosa, una coreografia scritta con sensibilità e scrupolo. Ingredienti di qualità che si miscelano per dar vita a un’esecuzione perfetta.

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