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L’estate di Santa Sofia

20-08-2021
di Erika Mantovan

Milano, in una giornata d’estate ci ritroviamo a parlare con i Begnoni, gli attuali proprietari di Santa Sofia, azienda in Valpolicella. L’idea di bere Amarone a 30 gradi non stuzzica nessuno in realtà se c’è freschezza, dinamicità ma soprattutto la temperatura di servizio assiste, l’esperienza è una vera e propria goduria. Ma prima dei rossi, che conosciamo (il nostro articolo qui) prende forma il motivo dell’incontro: raccontare il lato umano della cantina e il suo sviluppo sino ai giorni nostri. Un cambiamento necessario per migliorare l’affinamento e cambiare approccio alla produzione. Dal 1967, anno di nascita del primo Amarone Santa Sofia, questo rinnovamento non si è mai fermato: si abbandonano le damigiane in favore delle botti e si ampliano le superfici vitate. L’arrivo di Luciano Begnoni, attuale frontman e figlio di Giancarlo, ha poi sbrigliato le carte. Da astemio, si ritrova a gestire un’ azienda vinicola. In tasca c’era una Laurea in Economia e Commercio e tanta voglia di fare. Diventato sommelier, valigia alla mano, inizia a viaggiare per il mondo con l’obiettivo di vendere, ovviamente. E cosa c’è di più bello di vendere te stesso? La tua famiglia? E vedere che piace, che funziona. L’amore sboccia, ed è totale. Coinvolgente. Santa Sofia è il centro della sua vita. Guardando alla Villa Palladiana, sede della cantina nonché uno dei simboli dell’architettura Italiana, patrimonio UNESCO dal 1996, capisce che per sviluppare le sue idee c’era bisogno di più spazio. La Villa doveva restare un luogo di accoglienza. Si acquistano oltre 24 ettari nella Valpolicella Classica e 45 ettari in Valpantena. Un progetto di agricoltura sostenibile per sviluppare principalmente la produzione dei rossi. Per stoccare il mezzo milione di bottiglie prodotte nei 70 di proprietà, serviva ordine e organizzazione. 

Per tale obiettivo sarà stanziato un investimento stimato di 8milioni di euro.È stata una lunga ricerca, con anni di sopralluoghi, ma quando ho finalmente trovato lo spazio che cercavo, mi applicai con tutte le mie energie per ottenerlo.”  – ha dichiarato Luciano Begnoni.L’affinamento attualmente avviene ancora nella parte più antica della Villa in tufo, nelle botti di rovere di Slavonia maturano Amarone, Valpolicella Superiore Montegradella, Valpolicella Ripasso. Invece, nella parte di cantina del 1700 riposano Bardolino, Bardolino Chiaretto, Soave, Lugana, Custoza, Pinot Grigio e Merlot Corvina. 

Bardolino Chiaretto DOC e Croara del Lago Garda DOC

Tra gli ultimi progetti della Casa, sono vini che  nascono sul lago; giustamente si lanciano in estate ma, considerata la loro espressività e la fase evolutiva in cui li assaggiamo, possiamo tranquillamente aspettarci una felice evoluzione e un upgrade gustativo tra qualche mese. Il Garda si mette a disposizione dei profumi. Il Chiaretto si produce in colline di origine morenico glaciale tra Lazise e Bardolino, ad est del Lago. Un blend di Corvina, Rondinella, Molinara. Una bel ventaglio di gusti e sapori sapientemente amalgami che restituiscono una buona dose di acidità, croccantezza e pienezza, il tutto su uno sfondo iodato. Il Croara, ultimo nato in Santa Sofia, nasce da uve Trebbiano di Lugana raccolte a Pozzolengo, la presenza di più argilla e sabbia lo rendono decisamente soffice ma non privo di energia capace di proiettare il sorso in una carezza agrumata ed erbacea, ra frutti tropicali ed erbe aromatiche.