Passione Gourmet Krug Clos du Mesnil 2006 - Passione Gourmet

Krug Clos du Mesnil 2006

19-10-2020
di Orazio Vagnozzi

Il debutto, dal solista all’orchestra

La prima annata fu il 1979 e da allora Krug Clos du Mesnil rappresenta la quintessenza della purezza dello chardonnay in uno champagne che, anche nella sua XXIX edizione (anche se in realtà sarebbe la trentesima), la 2006, conferma la sua straordinaria unicità. 

La vendemmia, avvenuta a metà settembre dopo un’annata dapprima siccitosa seguita dalle eccezionali piogge del mese di agosto, è culminata nel miracolo di un settembre le cui condizioni, ideali, avevano alimentato grandi aspettative. 

Un classico, già grande

E Krug Clos du Mesnil 2006, dopo 12 anni sui lieviti, non delude. Luminoso nel bicchiere e con bollicina finissima ha il colore dorato del grano maturo e il profumo degli agrumi, della scorza di pompelmo, della tarte tatin e della frutta secca. In bocca il sorso è da grande Mesnil, generoso per potenza e finissimo per eleganza, vibrante e con un finale lunghissimo che chiude con una nota di zenzero candito.

Un classico, e quindi un già grande Krug Clos du Mesnil, questo 2006, che un emozionato Olivier Krug – era la sua prima “uscita” da febbraio – ha presentato a Milano presso N’Ombra de Vin assieme a una colonna sonora, che Krug ha fatto comporre espressamente per descriverlo.

L’esecuzione di una solista, però, se messa a confronto col sontuoso Krug Grande Cuvée 162éme Èdition che, seguendo il filo dell’allegoria musicale, ospita invece tutta la complessità della grande orchestra: come suggerisce il nome, appunto, in questa edizione della Grande Cuvée abita un assemblaggio di 163 vini di 11 annate, dalla 1990 alla 2006, appunto.

Infine, seguendo sempre il fil rouge dell’annata, Krug vintage 2006 si è mostrato generoso, aromatico, espressivo: un vino abitato da una “capricciosa indulgenza”, così come affettuosamente viene ribattezzata dalla Maison.