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Benvenuta a Terre Alfieri DOCG

18-06-2021
di Erika Mantovan

Il Piemonte ha una nuova Docg

Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, presenta una nuova denominazione che arricchisce così il panorama monferrino proponendo, sotto un unico cappello, Terre Alfieri DOCG, versioni inedite di Nebbiolo e Arneis.

Una scommessa che, ad oggi, vede coinvolte una decina di cantine, i 62 ettari vitati e produttivi (36 ad Arneis e 25 Nebbiolo) portano a una produzione di 311mila bottiglie di cui 89mila a base Nebbiolo.

Una piccola chicca insomma che tra sabbie e arenarie si inserisce nell’offerta Piemontese sia per i rossi che per i bianchi. Numeri che non spaventano le altre produzioni trainanti dell’uva nebbiolo ma che certamente stimolano e continuano a far parlare della regione viticola.

Una sfida che si sviluppa in 11 comuni fra i quali sette in provincia di Asti (Antignano, Celle Enomondo, Cisterna, Revigliasco, San Damiano, San Martino Alfieri e Tigliole) e quattro in quella cuneese (Castellinaldo, Govone, Magliano Alfieri e Priocca) in cui sono le sabbie e residui fossili a caratterizzare le produzioni enoiche. Entrambe le denominazioni possono fregiarsi della versione Superiore, sono sei i mesi di affinamento per il Terre Alfieri Arneis mentre 12 i mesi di invecchiamento, dei quali almeno 6 in botte di legno; o Riserva (con 24 mesi di invecchiamento, dei quali almeno 12 in botte di legno), la versione che punta all’apice qualitativo.

Per analisi e confronti con gli altri Nebbioli del Piemonte e scenari futuri, Kerin O’Keefe (Wine Enthusiast), chiamata a racontare queste denominazioni, è ancora presto ma sicuramente sono il frutto e la piacevolezza al palato a contraddistinguere il gusto della Terre Alfieri DOCG.

La promozione del Terre Alfieri, una Docg fortemente voluta dai produttori, si affianca a quella della Barbera d’Asti che nell’ultimo anno a causa della pandemia ha visto un milione in meno di bottiglie in meno. Nel mercato le denominazioni hanno comunque tenuto premiando i canali online.

Questo succedeva a fine marzo, sulla scia della pandemia e delle chiusure forzate. Ma ora, che le frontiere sono un po’ più aperte, l’Enoteca regionale di San Damiano d’Asti rinforza la comunicazione e presenta ai giornalisti la denominazione con una degustazione comparata dei vini. I bianchi risultano molto eterogenei, e con evidenti e marcate stilistiche dei produttori, mentre più definiti e austeri sono i nebbioli che in taluni casi rivelano sorprese belle in termini di eleganza e armonia, tannini vellutati e una beva più approcciabile già oggi. La Terre Alfieri Docg è una denominazione in crescita che punta ad arrivare a 400mila bottiglie nel giro di qualche anno grazie ai nuovi vigneti impiantati sull’onda dell’ottenimento della Docg avvenuta nel 2019, a soli dieci anni dal riconoscimento della Doc. 

La Barbera incontra, il festival che unisce cultura e gusto

San Damiano d’Asti proprio in questi giorni apre le sue porte e i suoi cortili, in programma, per tre giorni sarà possibile degustare le etichette di Barbera e Terre Alfieri Arneis e Terre Alfieri Nebbiolo, accompagnati da musica, spettacoli e teak culturali.

Info e programma  sul sito https://www.labarberaincontrafestival.it