Retroscena

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

18/20

OSPITALITÀ

17/20

PREGI
Una mano di grande personalità che unisce classicità ed avanguardia.
Il sipario che, come fossimo a teatro, ogni sera apre la sala sulla cucina a vista.
DIFETTI
La difficoltà degli abbinamenti, soprattutto quelli alcolici, a molti piatti del menù.

Ogni giorno a Porto San Giorgio si apre un sipario

A Porto San Giorgio, in una piazza a lui dedicato, si trova un teatro, inaugurato nel 1817, che ha vissuto stagioni luminose e poi di abbandono, tornando da più di trent’anni a questa parte, dopo un accurato restauro, ad accogliere spettacolo e pubblico. Nella stessa piazza, da quasi un lustro, un altro sipario si alza, quasi ogni giorno: non metaforicamente ma nella realtà, aprendo la sala sulla cucina a vista del ristorante Retroscena. Ad officiare questo rito, insieme alla sua squadra, Richard Abou Zaki, ventinove anni, mamma romena, papà libanese, in Italia sin da piccolo: una grande passione per la cucina, coltivata sin da giovane con un curriculum che va da Le Gavroche fino all’Osteria Francescana. Esperienze che sono state metabolizzate in questi anni da Retroscena, fino ad arrivare oggi, ad un punto di approdo che denota una mano in cucina di grande personalità.

Tra classico e contemporaneo

Labor Limae, giunto alla sua terza versione, si chiama il suo menù degustazione, a sottolineare il lavoro certosino, minuzioso, di cesello per approdare al risultato finale. C’è una grande attenzione al mondo vegetale, a quello delle fermentazioni, ma non per seguire mode o stilemi risaputi, ma per creare piatti che uniscono contemporaneo e territorio, come nella compiutissima Oliva tenera ascolana, clorofilla di midollo, limoni acetati e maggiorana, dove grassezza, amaro e acidità si fondono alla perfezione, così come nel Cuore, capperi, pistacchi e alloro, dove ogni ingrediente allunga il sapore della frattaglia. Ma è il lavoro sulle paste che convince maggiormente dalla golosità delle Mezze penne, peperoni ossidati, origano e ricci di mare alla trama acido piccante della Calamarata, rosmarino, pepe di Sichuan, colatura di alici, erbe disidratate. Il top è raggiunto da uno spaghetto alla chitarra fresco, servito freddo, quasi al limite del crudo, condito con del melone in varie forme, sambuco, olio di fico, luppolo, ricci di mare: una perfetta combinazione tra consistenze, aromi, sapori che si fissa nel palato. E un duro lavoro, per i sommelier, in una sala di ottimo livello, trovare l’abbinamento giusto. Ma da questo punto si recupera nel finale, dove si approda alla classicità del Cervo, cardamomo e pompelmo al rum, servito con un fondo di centrata profondità e al dolce nella combinazione tra tradizione italiana e grand table francese, del Tiramisù al riso, salsa Royale, gelato al caffè e gianduia, caramello al caffè e tartufo nero.

Un ultimo consiglio per godere al meglio di questo ristorante, che ha  ancora un importante margine di crescita: alla sala, sia pur rinnovata, ampia e luminosa, preferite il banco in cucina. E una di quelle volte che ne vale veramente la pena.

IL PIATTO MIGLIORE: Spaghetti alla chitarra freschi serviti freddi con succo di melone fermentato, kefir di melone, melone salato e in polvere, olio di fico, sambuco fermentato, olio essenziale di luppolo, riccio di mare.

La Galleria Fotografica:

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Alfonso Isinelli

Da più di 30 anni gira le tavole e le vigne di tutta Italia e anche del mondo. Perito agrario specializzato in enologia, poi ricercatore storico per un quarto di secolo, prima di dedicarsi interamente alla passione per il cibo. Folgorato in gioventù dalla cucina della zia, ha proseguito alla ricerca del bello e del buono senza frontiere e chiusure mentali. Ha collaborato con guide e testate nazionali ed estere e per un decennio ha partecipato, come curatore, alla bellissima esperienza della guida “Le migliori 99 maison di champagne”.

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VALUTAZIONE

Cucina Moderna

18/20

OSPITALITÀ

17/20

PREGI
Una mano di grande personalità che unisce classicità ed avanguardia.
Il sipario che, come fossimo a teatro, ogni sera apre la sala sulla cucina a vista.
DIFETTI
La difficoltà degli abbinamenti, soprattutto quelli alcolici, a molti piatti del menù.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione a 95 euro (5 portate); 130 euro (8 portate); 160 euro (10 portate). Alla carta: 150 euro

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