Un luogo magico ed affascinante
Il Dei Cappuccini è situato in un antico convento del XIII secolo, oggi trasformato in un lussuoso hotel del gruppo Anantara; cenare qui significa essere avvolti da un’atmosfera unica, i secoli di storia che permeano le mura dialogano con un’idea di eleganza contemporanea, sobria ma mai fredda. La cucina è nelle mani dello chef Claudio Lanuto, che reinterpreta i grandi classici della cucina mediterranea con un tocco creativo, senza mai perdere autenticità.
Tutto il contesto da solo basterebbe a giustificare il viaggio: corridoi silenziosi, volte che si aprono su chiostri interni, arcate che incorniciano squarci di mare. Ogni dettaglio architettonico è un richiamo al passato, ma interpretato con sobrietà, per dialogare con un design contemporaneo che privilegia leggerezza e luce. La sala del ristorante riflette questa filosofia: elegante, essenziale, immersa in tonalità calde che smorzano l’imponenza della struttura storica. Il vero spettacolo, però, è oltre le vetrate: la Costiera Amalfitana in tutta la sua maestosità, un orizzonte che muta con le ore del giorno e regala scenari sempre diversi.
Una cucina sospesa tra storia e innovazione
Claudio Lanuto è uno chef solido e preparato che non rincorre l’effetto speciale. Il suo obiettivo è sorprendere senza stravolgere, innovare senza tradire. Le radici sono mediterranee, ancorate ai sapori e ai profumi che hanno reso celebre questa terra: il pomodoro, gli agrumi, il pesce azzurroVengono generalmente definiti "pesce azzurro" alcune specie di pesci caratterizzati da colorazione dorsale tendente al blu, in alcuni casi verde e da colorazione ventrale argentea. Fanno parte di questa categoria lo sgombro, le alici, le sardine e l’anguilla. Questa varietà di pescato, definita anche pesce povero, detiene importanti e benefici valori nutrizionali. Leggi, le erbe aromatiche. La parola chiave è contaminazione, non intesa come accostamento di elementi disparati in modo forzato. È piuttosto un’arte di armonizzare differenze, di farle convivere in equilibrio come nel caso della salsiccia di calamaro che evoca un’immagine rustica, quasi contadina ma si rivela elegante con note iodate che si intrecciano agli aromi di una speziatura misurata.
Lo Chef parte da un’idea classica come la Pasta al pomodoro per trasformarla in una riflessione sulla materia prima, e la riscoperta di un prodotto dimenticato. Lo spaghetto diventa una vera dichiarazione d’amore per uno dei simboli della cucina italiana, nello specifico il pomodoro Re Fiascone. Una trilogia di piatti dove il pomodoro è protagonista assoluto. Si comincia con lo Spaghetto tiepido, avvolto da una salsa concentrata che ne esalta la dolcezza e la freschezza. Poi una rivisitazione della Pappa al pomodoroLa pappa al pomodoro è una tipica zuppa contadina a base di pane, pomodoro e olio extravergine, caratteristica della regione Toscana. Leggi, servita in modo essenziale, che sprigiona tutta la forza vegetale e la sua dolcezza. Infine, una Spugna al pomodoro, un gioco di leggerezza e consistenza che chiude il cerchio.
Dei Cappuccini è un luogo per chi ama la profondità, per chi vuole capire la cucina attraverso un racconto che parte dal territorio e lo reinterpreta con rispetto e audacia. Ogni dettaglio, dalla mise en place al ritmo del servizio, sembra pensato per invitare alla lentezza, alla contemplazione, alla consapevolezza. È il tipo di esperienza che resta nella memoria non solo per ciò che si mangia, ma per come ci si sente: accolti, coccolati, ma anche stimolati a pensare, a guardare oltre il piatto.
Per chi è alla ricerca di una proposta più semplice, la struttura ospita anche La Locanda della Canonica che propone pietanze tradizionali eseguite alla perfezione.
IL PIATTO MIGLIORE: La salsiccia di calamaro.
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