Pizza: La classifica Top 5 di Napoli e provincia

Tradizione partenopea

E’ un fatto che negli ultimi anni anche sul mondo della pizza si sia acceso l’interesse dei gourmet, con nascita di scuole e correnti di pensiero, tipologie e conseguenti aggettivazioni (contemporanea, tradizionale, napoletana, a canotto, ecc.) e l’inevitabile
corollario di eventi organizzati dal grande circo enogastronomico. Un mestiere quello del pizzaiolo, antico e popolare, nato povero per i poveri, che oggi gode di grande lustro, almeno per i “Maestri”, quelli che hanno portato la pizza ad essere un prodotto artigianale di assoluta eccellenza portando avanti studi e sperimentazioni, partendo dalla base: acqua, farina e lievito, studiandone metodi, combinazioni, dosi e materie prime. La nostra classifica parte dai migliori interpreti del mondo della pizza nella sua terra di elezione, Napoli e la provincia, dove la pizza tradizionalmente non è un piatto da portata e dunque una base su cui cucinare ma è l’impasto. E’ la pasta stessa che deve esaltarsi con il giusto accompagnamento. Qui la regola da sempre è che il condimento non debba mai prevaricare l’impasto. La tradizione napoletana – non sempre rispettata – vuole che si usino lievito di birra e farine deboli, che vi sia un’alta idratazione e un limitato uso del frigo per la lievitazione. Godetevi questa magnifica città e gustatevi le migliori pizze di Napoli e provincia. Buon appetito!

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La Notizia

Enzo Coccia può essere considerato il Padre Nobile della nouvelle vague della pizza napoletana. E’ stato lui il primo a nobilitare la pizza a Napoli facendola diventare oggetto di ricerca, lavorando sugli impasti, sulle tecniche di lavorazione, sulle materie prime, sulle lievitazioni. Al punto che potremmo serenamente dire che a Napoli c’è la pizza prima di Coccia e la pizza dopo Coccia. La sua “Pizzaria la Notizia” in Via Caravaggio 53 è ancora un “must” insuperato. Farina doppio zero, acqua, sale, lievito di birra -il lievito madre viene utilizzato solo nei periodi di caldo più intenso- e una lievitazione di 10/12 ore a temperatura ambiente. Cottura nel forno con legna, rigorosamente, di quercia e faggio. E così, mangiata una pizza comprensiva di tutto il cornicione, ne mangeresti immediatamente un’altra. Provare per credere.

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

9.0

VOTO UTENTI

La Notizia: Nessun voto ricevuto.

 

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Salvo

A San Giorgio a Cremano, paese celebre, tra l’altro, per aver dato i natali a Massimo Troisi sorge la Pizzeria Salvo oggi gestita da Salvatore e Francesco, appartenenti alla terza generazione di una famiglia da sempre dedicata alla pizza. Grandissimo il lavoro svolto negli anni da i due fratelli animati da grande curiosità, voglia di fare, di mettersi in gioco. Voglia di migliorare, di crescere, di raggiungere l’eccellenza. Eccellenza ormai raggiunta grazie innanzitutto ad un grande lavoro sugli impasti per i quali si impiegano solo farine deboli che si lasciano lievitare almeno 12 ore a temperatura ambiente. Il risultato è una pasta di straordinaria leggerezza arricchita da materie prime assolutamente di eccellenza. Grandissimi!

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

8.5

VOTO UTENTI

Salvo: Nessun voto ricevuto.

 

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Concettina ai 3 santi

Una storica pizzeria del Rione Sanità assurta da qualche anno al vertice delle pizzerie napoletane (e non solo) grazie al talento ed all’infaticabile lavoro di Ciro Oliva, che rappresenta la quarta generazione di un’antica famiglia di pizzaioli. Ha avuto coraggio e fiuto Ciro puntando su materie prime di qualità e innovando anche molte preparazioni, portando il locale di famiglia a diventare la pizza fine dining di Napoli. Percorsi di degustazione un’interessante carta di bollicine italiane ed estere. La pizza è straordinaria, leggerissima, del genere napoletana classica – addirittura didascalica potremmo definirla – con disco di 80 gr di pasta sottilissimo ed esteso fino ai bordi del cornicione non troppo alto come da tradizione. Un’esperienza unica.

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

8.5

VOTO UTENTI

Concettina ai 3 santi: Nessun voto ricevuto.

 

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Da Attilio

Pizzeria storica, nata nel lontano 1938 in via Pignasecca è un vero e proprio monumento della pizza napoletana. Frequentatissima da politici, artisti e personaggi dello spettacolo. Alle pareti una serie infinita di foto d’epoca, conti del passato e tanti disegni lasciati dai clienti nel corso del tempo. Attilio Bachetti, nipote di quell’Attilio che la pizzeria la fondò ha innovato profondamente il prodotto originale lavorando sugli impasti che lievitano naturalmente per almeno 24 ore e rendendo digeribilissimo il prodotto finale. Un altro indirizzo assolutamente da non perdere.

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

8.0

VOTO UTENTI

Da Attilio: Nessun voto ricevuto.

 

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Gino e Toto Sorbillo (sede storica)

Abbiamo precisato sede storica, quella in Via dei Tribunali, visto il numero esorbitante di pizzerie che il vulcanico Gino Sorbillo ha aperto ormai un po’ dovunque. La migliore, a nostro giudizio, resta la prima, quella di Luigi Sorbillo il fondatore della dinastia dei Sorbillo che è ancora una delle migliori (5) pizze in città. Riconoscibile dalla fila perenne che si fa per entrare è la più schiettamente tradizionale delle pizze della nostra classifica. Diametro importante, grande leggerezza, forma imperfetta, scioglievolezza impressionante come da tradizione, il disco di pasta e il condimento sono un’unica materia indistinguibile. E poi, mai una sbavatura nonostante il numero impressionante delle pizze che vengono sfornate ogni giorno. La pizza napoletana per eccellenza.

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

8.0

VOTO UTENTI

Gino e Toto Sorbillo (sede storica): Nessun voto ricevuto.

 

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Picture of Giovanni Gagliardi

Giovanni Gagliardi

Avvocato gourmet napoletano emigrato a Milano. Seguace del Buono in ogni sua espressione, della stagionalità, del rispetto delle tradizioni e del contesto culturale e territoriale in cui ogni cucina anche d'avanguardia deve esprimersi. Adora le innovazioni purchè siano emozionanti, e l'Alta cucina, ma solo se la A è maiuscola, convinto che per andare oltre la tradizione un cuoco necessiti di tanto talento.

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