Negroni

Un altro maledetto toscano

Il Negroni è uno dei cocktail più iconici e amati al mondo, un vero e proprio classico della mixology italiana e internazionale, presente in ogni bar che si rispetti, con numerose varianti e reinterpretazioni, ma sempre fedele alla sua ricetta base. È apprezzato per il suo carattere deciso e la sua capacità di stimolare l’appetito, ideale come aperitivo o in abbinamento a piatti saporiti, speziati, grigliati.

Nato a Firenze nei primi decenni del XX secolo per volere del conte Camillo Negroni, grazie alla maestria del barista Fosco Scarselli, che sostituì l’acqua gassata dell’Americano con il gin, il Negroni è diventato un simbolo di eleganza e gusto deciso.

Siate curiosi: la sua storia è ben documentata e celebrata nel libro Sulle tracce del conte di Luca Picchi, uno spaccato socio-antropologico di una Firenze da capitale del Regno fino a dopo la Prima Guerra Mondiale.

Si tratta di un cocktail semplice ma perfetto nella sua composizione: 30 ml di gin, 30 ml di Campari e 30 ml di vermouth rosso dolce, mescolati direttamente in un bicchiere old fashioned colmo di ghiaccio e guarniti con una fetta d’arancia. La sua caratteristica principale è l’equilibrio tra l’amaro intenso del Campari, la dolcezza del vermouth e la freschezza del gin, che lo rendono un aperitivo ideale, capace di stimolare il palato senza appesantirlo.

Più che un semplice drink, il Negroni è un vero e proprio rito, un cocktail che si presta a infinite variazioni pur mantenendo la sua anima originale.

Twist and Shout


Dalle versioni con bourbon (Boulevardier) a quelle con rum o mezcal, fino a sperimentazioni sul vermouth e sul bitter, il Negroni è un cocktail che ha ispirato e continua a ispirare tanto generazioni di bartender quanto connaisseur e appassionati. E non a caso uno dei suoi twist è diventato quasi un filone a se stante: il Negroni sbagliato nasce tra le mura del Bar Basso: qui Mirko Stocchetto sta preparando un Negroni quando afferra una bottiglia di Spumante Ferrari erroneamente riposta da un cameriere al posto del Gin. Quando si accorge dell’errore il drink è già servito: “Oggi fa caldo, le ho fatto un Negroni più leggero” dice il barman al cliente, il quale chiede il nome del nuovo drink. È il 1972.


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