Il Luogo di Aimo e Nadia

VALUTAZIONE

Cucina Classica

17,5/20

PREGI
Ingredienti ricercati.
Il timing perfetto tra le portate, con un servizio impeccabile.
DIFETTI
Alcuni ricarichi elevati sui vini.

Sessant’anni di successi

Nella frenesia ansiogena di una metropoli sempre in accelerazione e mutamento, c’è Questo Luogo che esiste e che resiste, uno spazio che custodisce una memoria, un’identità, un senso di continuità che travalica il tempo; vieppiù nel mondo dell’alta cucina, dove il nomadismo dei ristoranti è quasi un destino tra traslochi, aperture satelliti e ristrutturazioni radicali. Il Luogo di Aimo e Nadia è rimasto da 60 anni ancorato a un’idea di cucina leggibile e riconoscibile, eppure in perenne evoluzione. Guidato da due decenni dagli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, questa tavola continua a raccontare l’Italia attraverso un raffinato lessico gastronomico, dove la tradizione si intreccia ad una visione contemporanea fatta di precisione, equilibrio e gusto celebrando un dialogo tra le radici territoriali degli Chef e la ricerca incessante di nuove prospettive.

Il Luogo e i suoi “territori”

Due sono i menù degustazione: I Territori di Alessandro e I Territori di Fabio, affiancati da una selezione di Piatti del Cuore e dalla proposta Alla Carta. La nostra scelta è ricaduta in un percorso in otto portate che si snoda tra sapori netti e raffinati giochi di consistenze. Il debutto è affidato al Dentice del Mar Tirreno in agrodolce di aceto di Nebbiolo e misticanza selvatica del Monte Barro, in cui carni sode e delicate sono esaltate da una raffinata nota acidula e fruttata dell’aceto di Nebbiolo, mentre la misticanza selvatica aggiunge freschezza e una sottile sfumatura amaricante. Segue un piatto di straordinaria complessità gustativa: Riccio di mare con uovo di quaglia, morbido di patate della Sila e caviale Royal di Calvisano. Qui, tocchi talassici e terrestri si incontrano in un’esplosione di consistenze: il mollusco, dalla cremosità intensa e iodata, si fonde con la delicatezza avvolgente dell’uovo di quaglia, mentre la patata della Sila ne addomestica la virulenza, creando un equilibrio quasi perfetto dove Il caviale aggiunge una nota salina e una croccantezza che elevano l’intera composizione. L’omaggio ad Aimo Moroni non può mancare: ecco la Zuppa Etrusca, storica e sempiterna, dove ortaggi dell’orto e fagioli di Sorana vengono stufati nel coccio, arricchiti da una crema di cime di rapa che porta una nota sulfurea, piccante e amarognola, conferendo un twist contemporaneo alla pietanza. Il percorso si conclude con due Dessert che giocano sulla fusione tra dolcezza e freschezza aromatica. La Barbabietola, lampone e finocchietto selvatico è un equilibrio riuscito la tra dolcezza terrosa, acidità fruttata e freschezza balsamica; un Dessert di leggerezza e precisione. Il gran finale è affidato al Morbido alla vaniglia che lusinga il palato con la sua setosità avvolgente, mentre il sesamo di Ispica, croccante e intensamente tostato, introduce una dimensione strutturata e profondamente aromatica. L’arancia e il mandarino calabresi irrompono con la loro vivacità agrumata, giocando tra dolcezza e acidità, mentre il gelato alla menta, spezza il ritmo con un refrigerio che amplifica il gioco delle percezioni.

A elevare l’esperienza a un livello di eccellenza ci sono Nicola Dell’Agnolo responsabile di un servizio di sala caratterizzato da un’inconfondibile cordialità e un sottile senso di ironia e Alberto Piras, fautore di una carta dei vini, la quale presenta alcuni ricarichi considerevoli, ma appropriati al prestigio del ristorante, una carta curata con intelligenza, scrigno di sensibilità e ricerca che riverbera un lavoro meticoloso che spazia tra etichette di grande tradizione e scoperte più audaci, con una selezione di proposte al calice pensata per valorizzare al meglio ogni pietanza.

IL PIATTO MIGLIORE: Riccio di Mare.

La Galleria Fotografica:

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Alessandra Vittoria Pegrassi

Nasce e vive a Milano, di cui è devota e innamorata. Appassionata e studiosa di Profumi (fonda parecchi anni fa “Artessenza srl”, società e cult shop della ribalta meneghina e nazionale di fragranze di lusso), sperimenta alacremente bouquet, sapori e consistenze ma bada - sia ben chiaro e senza favoritismi - sia all’essenza che all’apparenza celebrando la vita tra assaggi, saggi e buone pietanze…

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

17,5/20

PREGI
Ingredienti ricercati.
Il timing perfetto tra le portate, con un servizio impeccabile.
DIFETTI
Alcuni ricarichi elevati sui vini.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù Degustazione a € 260,00
Alla Carta: a scelta 2 piatti + dolce € 180,00; 3 piatti + dolce € 210,00; 4 piatti + dolce € 240,00

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